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Immobili, nasce l’Osservatorio per l’impresa: ecco alcuni dati dall’inizio della crisi

Creato il 17 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Una pubblicazione specifica sugli immobili per l’impresa che possa diventare un valido strumento di lavoro per coloro che operano in questo settore complesso e articolato ma, allo stesso tempo, ricco di opportunità di business. Nasce così l’Osservatorio degli immobili per l’impresa realizzato dal gruppo Tecnocasa.

(cremonaoggi.it)

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Immobili, nasce l’Osservatorio per l’impresa. ”Grazie a una rete dedicata, a una raccolta sistematica dei dati, a una conoscenza profonda del territorio e delle sue realtà imprenditoriali, i professionisti del gruppo hanno reso possibile una fotografia oggettiva di questo segmento del mercato immobiliare italiano. La pubblicazione si basa su oltre 30 mila dati raccolti nel primo semestre del 2015 ed elaborati dall’Ufficio Studi del gruppo”, si legge in una nota. “Nei primi sei mesi del 2015 – rileva l’Osservatorio – i prezzi e i canoni di locazione dei negozi sono in diminuzione a livello italiano. I prezzi dei locali commerciali nelle vie di passaggio sono diminuiti del 3,7%, quelli delle tipologie in vie non di passaggio del 3,9%. Anche i canoni di locazione sono in ribasso a livello nazionale: -2,6% per i locali commerciali in vie di passaggio e -2,8% per quelli in vie non di passaggio”.

Dall’inizio della crisi, precisa, “i negozi posizionati in vie di passaggio hanno perso il 28,8% del loro valore, quelli in vie non di passaggio il 34,6%; le compravendite dei negozi, nella prima parte del 2015, sono state 12.634 in aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2014″. Dall’analisi delle richieste emerge che “l’86,9% di chi si è rivolto alle agenzie del gruppo Tecnocasa ha scelto l’affitto e la restante parte ha optato per l’acquisto”, spiega. “Le tipologie più richieste – riferisce – sono di piccola dimensione: infatti, il 70,3% delle richieste di affitto riguarda tagli fino a 100 mq. In acquisto invece la percentuale più elevata, 56,9%, si concentra sui tagli fino a 50 mq”. Si cercano “quasi sempre tipologie situate in vie di passaggio, mentre sulle vie non di passaggio si registra un elevato tasso di vacancy oppure si insediano attività di vendita al dettaglio o di servizi per le quali la visibilità è meno importante; il 65,5% dell’offerta di locali commerciali ha una metratura fino a 100 mq”, prosegue. Il settore commerciale, sottolinea, “viene sicuramente da un periodo difficile su cui ha inciso la contrazione dei consumi che ha comportato la chiusura di numerose attività di vendita al dettaglio”.

“Gli ultimi segnali – ammette – sono però confortanti. Se è vero che nei primi otto mesi del 2015 sono cessate 6.052 attività commerciali, è anche vero che ne sono state aperte 17.015 (+16% rispetto allo stesso periodo del 2014). Soffre soprattutto l’abbigliamento, mentre tengono le attività legate al mondo della ristorazione, settore in crescita nel nostro Paese che dal 2009 al 2014 ha visto un aumento del 12,7% di nuove attività”. Tra le città leader, osserva, “c’è Milano dove ci sono quasi 16 mila imprese del food”. “La domanda di locali commerciali – avverte – non sempre trova riscontro sul mercato perché l’offerta è carente di immobili dotati di canna fumaria.

La novità è rappresentata dalla tenuta del commercio ambulante. Non sembrano affatto soffrire i locali commerciali situati nelle high street delle principali città italiane, dove la domanda è sempre molto alta e vede in prima fila i grandi marchi, soprattutto della moda”. “Si segnalano anche – sottolinea ancora l’Osservatorio – richieste di spazi medi per l’apertura di supermercati di vicinato. Sul mercato dei locali commerciali si muovono anche investitori, tra cui anche piccoli risparmiatori o società immobiliari che puntano a rendimenti annui lordi che vanno dall’8 al 10% a seconda della rischiosità dell’investimento. Questi ultimi acquistano piccoli tagli. Il ribasso dei canoni di locazione su location di passaggio ha spinto alcuni imprenditori a spostarsi in queste posizioni più interessanti ora anche più abbordabili”.


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