Magazine Salute e Benessere

Imparare l’Arte di Ascoltare gli Altri

Creato il 05 marzo 2012 da Ida Vitalibera @ida_vitalibera

Il coraggio è quello che serve per alzarsi e parlare, il coraggio è anche quello che serve per sedersi e ascoltare

(Winston Churchill)

Quando si parla di “comunicazione”, spesso viene posto l’accento sulla capacità di conversare attraverso l’utilizzo efficace della parola; molto è stato scritto su come diventare buoni comunicatori e su come utilizzare la dialettica per esprimersi al meglio ma c’è una cosa che all’interno di una qualsiasi conversazione è più importante della parola stessa: l’ascolto.

Una conversazione, infatti, coinvolge sempre almeno due persone: una che attraverso le parole cerca di comunicare un messaggio e l’altra che, attraverso l’ascolto, lo recepisce.

 

Saper ascoltare, dunque, non è meno importante del saper parlare anzi è una vera e propria “arte” che si può imparare e migliorare con il tempo.

Non è bello avere qualcosa da dire se non c’è nessuno che l’ascolta.

 

 

Impariamo l’arte di ascoltare gli altri

A questo punto mi sento di fare una distinzione tra sentire ed ascoltare. Questi termini indicano, difatti, due cose ben diverse tra di loro: il sentire è un atto puramente fisico che avviene attraverso l’udito, l’ascolto vero e proprio invece coinvolge anche la sfera emozionale di colui che ascolta, e questa è la parte più importante che va aldilà delle parole.

Ecco perché prima di imparare ad ascoltare gli altri dobbiamo capire su cosa si concentra la conversazione. Se si tratta di una conversazione molto superficiale come ad esempio un semplice pettegolezzo, credo che non ci sia nemmeno bisogno di ascoltare. In questo caso infatti ci si limita a sentire i fatti esposti, ma la conversazione non porta da nessuna parte in quanto  è finalizzata a sé stessa. Quando però la comunicazione si basa su un dialogo più intimo che implica sentimenti e stati d’animo, allora l’ascolto profondo diventa necessario.

 


Il più grande dono che potete fare ad un altro è la purezza della vostra attenzione

(Richard Moss)

All’interno di una conversazione è necessario creare “il clima giusto” per stabilire un rapporto di empatia e di fiducia che permetta agli altri di esprimersi liberamente e di aprire il proprio cuore senza timore di essere giudicati. Quando si ascolta è necessario mettere a disposizione il proprio mondo interiore con impegno e volontà,  la mente deve essere libera da qualsiasi tipo di pensiero o di pregiudizio che possono rappresentare una sorta di barriera tra noi e l’interlocutore.

Molto spesso, infatti, siamo portati ad ascoltare solo ciò che vogliamo sentire, lo filtriamo attraverso la nostra mente, attraverso le nostre paure,  i nostri desideri, i nostri punti di vista e così facendo siamo pronti a condannare e a giudicare ancor prima che le parole dell’altro ci giungano all’orecchio.

Per essere dei buoni ascoltatori è necessario mettere a disposizione di chi ci parla tutta la nostra attenzione, lasciare fuori i problemi, rilassarci e trovare quella calma interiore che ci permette di ascoltare a cuore aperto e di accogliere interamente la vera essenza della persona che abbiamo di fronte.

 

Così quando stai ascoltando qualcuno, completamente, attentamente,

allora stai ascoltando non solo le parole ma anche la sensazione di ciò che viene trasmesso, tutto l’insieme, non solo una parte di esso

(Jiddu Krishnamurti)

E’ molto importante durante l’ascolto saper  interpretare anche i segnali nascosti ovvero ascoltare ciò che l’altra persona non dice solo con le parole ma comunica con l’atteggiamento, i movimenti del corpo, il tono di voce e lo sguardo. Non giudicate cosa sta dicendo, non fermatevi all’apparenza delle parole, magari l’interlocutore non si esprime nella forma più corretta, la cosa importante aldilà delle parole è il senso di ciò che esse vogliono dire, le sensazioni  e le emozioni che l’interlocutore sta provando e ci sta trasmettendo. Le parole possono essere a volte molto dure, come dice un vecchio detto “ferisce più la lingua che la spada”, ma se ci fermiamo alla loro forma non possiamo prestare attenzione al contenuto.

 

La ragione per cui così poche persone sono piacevoli nella conversazione

è che ciascuno pensa di più a ciò che intende dire

piuttosto che a ciò che gli altri stanno dicendo,

e non abbiamo mai ascoltare quando siamo ansiosi di parlare.

 (Francois La Rochefoucauld)

Mentre siamo intenti ad ascoltare evitiamo di pensare già a come rispondere. Non si ascolta per rispondere, si ascolta per aiutare, per comprendere, per imparare e per crescere insieme.

Non interrompete l’ascolto per dire la vostra opinione, magari l’altra persona non ha bisogno del vostro parere o di un consiglio. Una conversazione non deve essere concepita come una gara a chi dice le cose più giuste, non c’è nessun vinto e nessun vincitore, lo scopo finale non è certamente quello  di decretare chi ha torto o chi ha ragione.  Capita spesso che una conversazione si trasformi in un campo di battaglia in cui automaticamente ci mettiamo in competizione con l’altro e siamo pronti a contraddire e a mettere in discussione ciò che sta dicendo  per dimostrare di essere noi i migliori. Nella pratica dell’ascolto non è necessario né avere la risposta pronta  né dover  arrivare per forza a delle conclusioni.

 

Un grande ego ha piccole orecchie

(Robert Schuller)

L’arte di ascoltare richiede anche di mettere da parte il proprio ego e i bisogni personali come quello di parlare, di avere ragione o di farsi valere a tutti i costi. Al centro della conversazione c’è la persona che vi sta parlando e tutta l’attenzione deve essere rivolta verso di essa. Un consiglio è quello di non intervenire per concentrare l’attenzione su voi stessi, ma di ascoltare con umiltà ed esprimere il proprio punto di vista, solo se richiesto, sinceramente e con il semplice piacere di farlo. Non bisogna vantarsi attraverso la propria esperienza o avere la presunzione che la vostra opinione sia illuminante per l’interlocutore. Non dobbiamo in alcun modo preoccuparci dell’immagine che stiamo dando, lo scambio di pensieri e di esperienze ha come unico scopo quello di aiutare in qualche modo la persona con cui stiamo parlando e non quello di metterci in mostra per dimostrare chi siamo.

 

Mi piace ascoltare. Ho imparato molto ascoltando attentamente.

La maggior parte delle persone non ascolta.

(Ernest Hemingway)

Ogni conversazione deve permetterci di conoscere meglio la persona con cui stiamo parlando; se davvero si ascolta, infatti, riusciremo a percepire delle sfumature che non avevamo mai colto prima e cominciare a vedere la persona che ci sta parlando anche sotto una luce diversa. Da una conversazione si impara sempre qualcosa sia sull’interlocutore che su noi stessi. Possiamo infatti valutare le reazioni che abbiamo durante l’ascolto per capire quali sono le cose cu cui dobbiamo migliorarci, ma ascoltando possiamo anche apprendere nuove cose, acquisire nuovi punti di vista, arricchirci, imparare dalle esperienze altrui e scoprire nuovi orizzonti.

 

Condividi questo articolo su:


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :