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Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro !

Da Polaroiders

Parte I

Ero a Vienna quando la Impossible, con una semplice newsletter indirizzata a tutti  i Pioneer, ha rivelato di essere pronta a consegnare il primo lotto delle nuove pellicole formato 8X10 in bianco e nero anche se per il momento la produzione è limitata e ancora non ci è dato sapere quando saranno effettivamente disponibili sul libero mercato.

Inutile dire che le ho immediatamente ordinate e ora sono ben riposte in studio in attesa di un progetto che renda il giusto omaggio alla loro dimensione artistica.

Quindi prima di parlare delle nuove pellicole voglio mostrarvi i primi esperimenti realizzati con i film test, infatti nel Dicembre 2011 ho avuto il piacere di potere testare in anticipo 3 pellicole di laboratorio assemblate a mano e, devo dire, fu amore a prima vista.

L’emozione di scoprire queste pellicole ricreate come le integrali è stata immensa, perché aprono un’infinità di applicazioni post scatto come tutte le pellicole di produzione Impossible. Unico neo, almeno per il mio primo progetto, fu la specularità dell’immagine, infatti non essendo riportata su carta ma impressa come una normale pellicola il banco ottico riporta l’immagine rovesciata e pertanto le mie belle scritte preparate per rendere omaggio alla ricerca di impossibile risultarono rovesciate.

Di base ho usato l’allestimento che normalmente uso per scattare con le PX600, aumentando però la potenza dei softobox visto che il banco ottico ha un diaframma molto più “chiudibile” della Polaroid 600 one.

 

Camera : Banco ottico Fatif 20X25

Lente : 300 mm

Temperatura in studio 20°C

Illuminazione :

2 Softbox da 500 W – taratura 6.3 su 6.3 di max

Altezza softbox sinistro 160 cm.

Altezza softobox destro 140 cm.

distanza dalla modella 60 cm.

Altezza modella in posa 180 cm.

altezza modella 180 cm.

distanza lente/modella280 cm.

Back ground bianco non riflettente

Distanza modella Back ground 60 cm.

Tempo di esposizione 1/125

Diaframma 45

 

Come di prassi, dopo il primo scatto ho aperto il vano dei rulli per controllarne lo stato  ed erano perfetti, mentre sia per il secondo scatto che per il terzo li ho trovati estremamente sporchi e la rigatura nelle immagini mi ha portato a pensare che si siano sporcati immediatamente dopo la rottura del serbatoio dei chimici.

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LBS ETIENNE 01 © Alan Marcheselli

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LBS ETIENNE 02 © Alan Marcheselli

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LBS ETIENNE 03 © Alan Marcheselli

A 24 ore dallo scatto, come mi era stato anticipato, le pellicole hanno iniziato a virare leggermente quindi ho trasferito con lift off gli scatti 02 e 03 su carta. Anche in questo caso, inizialmente ho seguito il sistema che uso con le PX600 ovvero acqua tiepida per il distacco e acqua fredda per la trasposizione su carta, però la prima immagine si è immediatamente frammentata a contatto con l’acqua fredda e l’ho dovuta ricomporre a fatica, così per il secondo lift off ho lavorato solo con acqua tiepida ottenendo una trasposizione perfetta.

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LBS ETIENNE 02 – lift off reverse © Alan Marcheselli

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ETIENNE 03 – lift off © Alan Marcheselli

Il primo scatto invece l’ho conservato a titolo di test come conservo le PX600 ovvero rimuovendo le parti della pellicola che contengono ancora dei chimici.

Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro !

LBS ETIENNE 01 – scatto rifilato dopo 24 ore © Alan Marcheselli

A distanza di 7 mesi e con 15 scatti evoluti a disposizione non sto nella pelle all’idea di tornare sotto il mio panno nero in quel meraviglioso mondo alla rovescia.

Alan Marcheselli



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