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In Burundi attesa di una risoluzione pacifica che al momento pare ancora lontana

Creato il 20 maggio 2015 da Marianna06

“Il personale non necessario delle Nazioni Unite ha già lasciato Bujumbura domenica sera, per Entebbe [in Uganda, ndr], ora parte anche quello di alcune ong insieme alle famiglie: tutti restano in attesa di evoluzioni”. Così fonti della MISNA descrivono la situazione nella capitale del Burundi, dove sono riprese le proteste contro il presidente Pierre Nkurunziza.

Almeno otto persone sono state fermate dalla polizia che – stando a quanto affermano fonti di stampa – ha disperso una manifestazione a manganellate e sparando lacrimogeni. Alcuni dimostranti hanno risposto con un lancio di pietre. Restano intanto chiuse le radio private della capitale, dopo il fallito golpe contro Nkurunziza della settimana scorsa. Almeno una delle emittenti, sostiene l’interlocutore della MISNA “avrebbe i mezzi per riaprire immediatamente, ma la paura è molta”. “Anche la gente è spaventata – prosegue – e persino i militari: quelli dei due campi da cui è partito il tentativo di golpe sono dati in fuga”.

Intanto dalla comunità internazionale arriva un altro invito a rinviare a data da destinarsi le elezioni presidenziali del prossimo 26 giugno (ma tra una settimana sono in programma anche le parlamentari). La raccomandazione è stata formulata dalla Conferenza internazionale della regione dei grandi laghi (Cirgl), come ha reso noto il presidente sudafricano Jacob Zuma: una delegazione di rappresentanti del Sudafrica, del Kenya, della Tanzania e dell’Uganda, inoltre, arriverà presto a Bujumbura per “valutare la situazione e contribuire a una soluzione pacifica”. (Fonte MISNA)

                a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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