Magazine Religione

In Cina non c’è più irreligione: i cristiani arriverebbero a 60 milioni

Creato il 14 ottobre 2011 da Uccronline

In Cina non c’è più irreligione: i cristiani arriverebbero a 60 milioniIl governo cinese afferma che sono circa 25 milioni i cristiani, 18 milioni sono i protestanti (di ogni tipo) e 6 milioni i cattolici. Ma i fedeli sono certamente molti di più.

Nell’ex patria dell’ateismo le chiese sono piene ogni domenica di fedeli e il numero dei cristiani -si legge su VaticanInsider- si moltiplica. Il fenomeno appare essere di proporzioni straordinarie, tanto da aver scandalizzato recentemente anche la BBC che ha indicato come responsabile la decennale repressione ideologia laicista.

Nonostante la Cina continui ad espellere i missionari e al di là delle dichiarazioni di Pechino, gli esperti prospettano che i cristiani possano benissimo arrivare a 60 milioni, dunque una minoranza altamente significativa. I nuovi convertiti (in Ultimissima 20/5/11 si parlava di 10 mila conversioni al giorno) vanno dai contadini delle zone rurali ai giovani uomini d’affari delle megalopoli in piena espansione.

Negli ultimi decenni i cristiani sono stati considerati “velenosi“, per stare alle parole di Mao, e la Rivoluzione culturale degli anni ’70 cercò semplicemente di sradicare fisicamente questo veleno. Ma ancora una volta, il sangue dei martiri si è rivelato fruttuoso. Nel 1980 credere in Dio è sostanzialmente tornato a essere legale, almeno fino a quando le varie Chiese fanno riferimento all’Amministrazione degli Affari religiosi sotto la responsabilità dello Stato ufficialmente ateo. Tuttavia cresce continuamente il fenomeno delle Chiese domestiche, le quali rifiutano ogni organizzazione burocratica e statale e affrontano con coraggio e determinazione carcere e maltrattamenti.

Secondo Carl Moeller, presidente di “Open Doors”, il cristianesimo in Cina sta sperimentando una crescita esplosiva e questo accade soprattutto fra i giovani. E spiega: «C’è un’evidenza reale, tangibile, secondo cui gli uomini di affari cinesi che seguono la dottrina cristiana nei loro affari tendono ad avere più successo degli altri. Credo che qui abbiamo una dinamica spirituale ed economica unica, che facilita la crescita delle Chiese in Cina». Una “teologia della prosperità” che però appare non esente da rischi futuri.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :