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In corso di presentazione a Genova il progetto di ristrutturazione del “Luigi Ferraris” (da scaricare)

Creato il 24 maggio 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

E' in corso di presentazione, presso le Commissioni IV e V del Comune di Genova, lo studio di prefattibilità per la ristrutturazione dello stadio "Luigi Ferraris" predisposto dalla Fondazione Genoa 1893.

Le Commissioni stanno infatti costruendo un quadro complessivo sul tema dello stadio di Genova, dopo aver analizzato l'idea del nuovo impianto presentata dalla Sampdoria nel mese di aprile, per poi riferire al Consiglio Comunale per le decisioni strategiche di merito.

A quasi quattro anni di distanza dalla sua presentazione ufficiale (avvenuta il 12 novembre 2009) oggi il progetto di fattibilità per la ristrutturazione dello Stadio “Luigi Ferraris” di Genova viene presentato al Comune di Genova, Commissioni Consiliari IV (Promozione della Città) e V (Territorio).

La Fondazione Genoa 1893 aveva assunto l’iniziativa di realizzare tale studio con l’obiettivo di confutare il pregiudizio in merito alla possibilità che il Luigi Ferraris non potesse essere: i) conforme alle normative nazionali e internazionali, ii) suscettibile di una gestione più economica che soddisfi le aspettative delle Società calcistiche di un più profittevole esercizio della propria attività, iii) non oneroso per l’Amministrazione comunale.

Lo studio non nasce, quindi, “contro” altre iniziative, ma per offrire alle Autorità cittadine e alle Società un contributo del quale esse potranno tener conto nelle loro valutazioni circa il futuro impiantistico del calcio professionistico genovese, sul quale potranno svolgere gli approfondimenti e gli sviluppi progettuali opportuni e nella considerazione del quale potranno formare le determinazioni che loro competono.

Il progetto di fattibilità (Arch. Roberto Burlando)

26 mila mq di spazi esterni con una piastra sopraelevata, 39 mila mq di parcheggi complessivi, soluzioni architettoniche innovative come 2 nuove torri di accesso pedonale, oltre a 28 nuovi skybox, conformità alle normative UEFA, adeguamenti per gli Europei, creazione di un parco urbano di 18 mila mq e riqualificazione urbanistica del quartiere di Marassi.

Lo studio è stato realizzato in collaborazione con alcuni qualificati professionisti: l’architetto Roberto Burlando, dello Studio Burlando Architettura, che ne ha coordinato le diverse fasi, l’ingegnere Attilio Bricchetto, già project manager del Ferraris nel 1989, il Dott. Diego Tarì che ha contribuito alla creazione di un piano finanziario a sostegno dello studio.

Il progetto di fattibilità ha nel suo indirizzo metodologico, quello di realizzare interventi che possano essere utili e funzionali per la città e per il quartiere.

In quest’ottica quando si è posto il problema degli spazi di sicurezza esterni e la decongestione di C.so De Stefanis, da subito si è ipotizzato la realizzazione di un secondo livello sopra all’attuale copertura del torrente Bisagno al fine di prevedere che tutte le entrate fossero rivolte verso l’unico polmone di sfogo dello stadio. Le verifiche di fattibilità hanno consentito di rendere praticabile quell’idea, una delle basi dell’intervento, e di ottenere un ampio spazio urbano che potesse far vivere il quartiere 7 giorni su 7.

Il Parco ha una superficie di circa 18.000 mq, sufficiente a garantire la sicurezza, con ampie zone verdi, e sarà attrezzato per ospitare eventi, concerti e manifestazioni, ottenendo il duplice scopo di servire allo stadio ed essere utilizzato continuativamente dalla comunità.

Il progetto delle lame e delle Torri è stato ipotizzato in maniera da preservare la struttura originaria dell’architetto Gregotti e dell’elemento ancora esistente dell’antico Luigi Ferraris, corrispondente alla parte inferiore della facciata lato tribuna.

Al fine di ammodernare gli spazi e realizzare le superfici necessarie per gli adeguamenti interni richiesti, le alternative potevano essere quelle di ampliare il fronte fino al limite del Bisagno, oppure andare ad occupare gli spazi vuoti agli angoli della struttura.

Questa seconda soluzione consente di recuperare non solo spazi per attività commerciali e “vitali” per lo Stadio, ma permette di realizzare alcune aree di calma e in sicurezza, per la distribuzione interna e per il flusso e deflusso agevole degli spettatori. Il fronte del Ferraris, lato Bisagno, verrà valorizzato da una volumetria in vetro e acciaio realizzata sopra al prospetto storico, fino al tetto, ampliando gli spazi della tribuna e consentendo la distribuzione interna degli spettatori in arrivo dalle Lame di accesso.

Tutta l’architettura diventa così un complesso che vive in simbiosi col parco urbano, le lame diventano radici dalle quali prende vita la struttura che si ancora nel terreno e che, grazie al flusso continuo della linfa vitale degli spettatori e dei tifosi, può continuamente rinascere.

Un progetto studiato per Genova (dott. Diego Tarì)

La costruzione e/o ristrutturazione degli stadi di calcio è un argomento fortemente presente nella discussione degli ultimi anni, sia fra gli operatori del settore, sia a livello legislativo.

Il passaggio da stadio “tradizionale” (che vive solo in occasione delle partite di calcio) a stadio “multifunzionale” può consentire alle squadre di diversificare ed incrementare il proprio giro d’affari, migliorando i risultati di esercizio e, di conseguenza, la propria competitività.

Esistono numerosi esempi internazionali (nonché nazionali: la Juventus e l’Udinese) che consentono di identificare gli elementi fondanti di un piano industriale dello stadio.

Dimostrano che esiste un incremento sensibile dei ricavi, un miglioramento del “brand” della squadra, una maggiore capacità di attrattiva dei tifosi. Dimostrano anche, però, che la componente finanziaria del progetto (ovvero l’investimento da realizzare) è fondamentale e determina la scelta in termini di budget di spesa.

Lo stadio di proprietà, in altre parole, non è un investimento alla portata di tutti. Non lo è, perlomeno, se la componente fondamentale dell’iniziativa è di natura sportiva e non un corollario ad un investimento immobiliare più complesso, spesso non dichiarato, e del quale lo stadio può diventare un volano per ottenere benefici che, in caso contrario, sarebbero negati.

Nel costruire il piano industriale a supporto del progetto di ristrutturazione abbiamo quindi tenuto conto dell’esperienza internazionale, ma abbiamo anche – doverosamente – localizzato tale esperienza sulla nostra Città e sul bacino di utenza effettivo.

Il vantaggio di operare su un impianto esistente (ma strutturalmente adatto) è quello di ridurre i costi di ristrutturazione ad un valore sensibilmente più basso di quelli di un nuovo impianto, che trascina con sé anche interventi sul territorio circostante per poter essere integrato nell’area in cui viene localizzato.

Il piano prevede la costituzione di una NewCo dedicata alla ristrutturazione e successiva gestione dell’impianto. Soci di maggioranza i soggetti che effettivamente beneficiano dello stadio (le due squadre). Socio di minoranza il Comune di Genova, che potrà così garantire la preservazione degli investimenti precedentemente fatti e la caratterizzazione del “Luigi Ferraris” come stadio della Città di Genova, e non di una parte di essa.

L’investimento è per moduli funzionali e raggiunge un massimo di 49,6 milioni di Euro. NewCo mantiene un risultato di bilancio sempre positivo, un flusso di cassa tale da garantire il servizio del debito e, passato il periodo iniziale, può progressivamente ridurre i canoni di affitto alle squadre fino a portarli ad una cifra inifluente.

Vantaggi per il Comune, per la Municipalità “Bassa Val Bisagno”, per le squadre di calcio.

Ma anche vantaggi per i tifosi, cui viene offerto un nuovo impianto senza però costringerli a subire, anche questo si impara dalle esperienze degli altri, un aumento dei costi di biglietteria ed abbonamenti che mediamente è del 40%.

Di seguito potete consultare le presentazioni effettuata dall'Arch. Roberto Burlando (capoprogetto) e dal dott. Diego Tarì (aspetti economici e finanziari).

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