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"In hoc signo, vinces"

Creato il 07 gennaio 2011 da Trinat
"Con questo segno vincerai": la comparsa in cielo di questa scritta accanto a una croce sarebbe uno dei segni prodigiosi che avrebbero preceduto la battaglia di Ponte Milvio. L'episodio è raccontato soltanto dalla Vita di Costantino, un'opera del vescovo Eusebio di Cesarea, stretto collaboratore di Costantino dal 325.Secondo il racconto, scritto subito dopo la morte dell'imperatore,Costantino I si orientò verso il monoteismo quando ancora si accingeva a venire a Roma per combattere contro Massenzio. Rivoltosi in preghiera alla divinità, dopo poco mezzogiorno fu testimone, lui e il suo esercito, di un evento celeste prodigioso, l'apparizione appunto di un incrocio di luci sopra il sole e della scritta " In hoc signo, vinces". Nella notte successiva gli sarebbe apparso Cristo, ordinandogli di adottare come proprio vessillo il segno che aveva visto in cielo. Nei giorni successivi Costantino avrebbe chiamato dei sacerdoti cristiani per essere istruito su una religione, il cui contenuto gli era ancora sconosciuto. Costantino inoltre avrebbe fatto precedere le proprie truppe dal labaro imperiale con il simbolo cristiano del Chi-rho, detto anche monogramma di Cristo, formato dalle lettere XP sovrapposte. Sotto queste insegne i soldati sconfissero l'avversario. Fin qui, l'episodio, riportato dai libri di storia, della battaglia di Ponte Milvio e della vittoria di Costantino su Massenzio. Domanda: " Ma che c'entra Costantino....... con Natalino?". C'entra, c'entra.....seguitemi.Anno scolastico 1960-1961; liceo classico "Tommaso Campanella" di Reggio Calabria; classe III^- Sez.G; mese di Maggio. All'epoca per essere ammessi a sostenere gli esami di maturità, si doveva avere la sufficienza in tutte le materie o quantomeno la media del 5 e proprio nel mese di maggio per raggiungere questo obiettivo mi mancava l'interrogazione in Storia dell'Arte, la cui insegnante, ricordo, era una fervente cattolica praticante, una pia donna insomma. L'ultima ora di lezione di quel lontano giorno del mese di maggio, entra la professoressa con un libro grosso sotto braccio, si siede, apre il registro e chiama " Tripodi ...". "Eccomi", rispondo e mi avvicino alla cattedra; la professoressa apre il libro e mi mette sotto gli occhi una figura dicendomi:" Commenta questa immagine!". Ricordo come fosse ieri: era un quadro di Antonello da Messina che raffigurava la Madonna col leggio; non l'avevo mai visto prima né conoscevo Antonello da Massima, nondimeno mi sono messo a parlare improvvisando: " Antonello da Messina in quest'opera ha voluto esprimere un profondo sentimento religioso, condensato in questa figura della Madonna col velo davanti ad un leggio, che rappresenta ecc. ecc. ". La professoressa mi guarda basita, con gli occhi spalancati, e mi dice:" Tripodi, stai delirando.... vai a posto. Ti dovrei mettere due, ma visto che porti il distintivo dell'Azione Cattolica, ti metto 5. Vai a posto!" Apro una parentesi: negli anni '50-'60 facevo parte dell'Azione Cattolica e si usava allora portare all'occhiello della giacca o sulla maglietta il distintivo riprodotto in fotografia per distinguerci da coloro che non facevano parte dell'A.C. Io lo portavo sempre: era smaltato con una croce bianca su fondo blu e la scritta intorno Azione Cattolica Italiana, chiusa parentesi. Dopo quella figuraccia, a testa bassa, sono ritornato al mio posto. Il 2 luglio 1961 iniziano gli esami di stato con la prova scritta di Italiano, poi greco, ecc.ecc. la settimana dopo le prove orali e per il 13 dello stesso mese era prevista l'uscita dei quadri con i risultati finali. La mattina del 13 luglio, prendo il primo treno e vado a Reggio per vedere se ero stato o no licenziato e durante il viaggio mille pensieri mi passavano per la mente. Arrivato a Reggio mi avvio trepidante verso l'istituto e una volta arrivo mi incontro con tanti compagni, anch'essi trepidanti in attesa di vedere questi benedetti quadri. Una volta entrati, davanti alla bacheca si è venuto a creare una confusione tale che per poter vedere i risultati si doveva spingere a destra e a manca. Un brusio assordante faceva da colonna sonora a grida di gioia ( o a pianti, soprattutto da parte delle ragazze che non avevano superato gli esami); alla fine sono riuscito a leggere il mio nominativo: Tripodi Natale sei, sei, sei, ecc.ecc. LICENZIATO. In quel momento la trepidazione, l'ansia e la paura di non farcela, hanno ceduto il posto ad una grandissima gioia che ho condiviso con i compagni anch'essi licenziati. Nell'avviarmi verso la stazione per prendere il primo treno per Bagnara, pensavo ai festeggiamenti che avrei ricevuto, una volta appresa la lieta notizia, da parte di parenti ed amici e mentre fantasticavo sul mio futuro, ho alzato gli occhi al cielo e come per incanto mi sono tornate alla mente le parole della professoressa di Storia dell'Arte:"..... ti dovrei mettere due, ma per il distintivo che porti ti metto 5" e grazie a quel 5 ho potuto affrontare gli esami di stato, ma soprattutto grazie a quel distintivo, ho potuto quell'anno conseguire il Diploma di Maturità Classica. Costantino con quel segno di croce ha vinto la battaglia contro Massenzio ed io con quel segno di croce inciso sul distintivo dell'Azione Cattolica, ho vinto le mie ansie, le mie paure e la mie insicurezze in un periodo molto delicato della mia vita. Sono trascorsi 50 anni, eppure sembra ieri; certi episodi rimangono impressi nella mente in modo indelebile e ogni qualvolta li racconti, rivivi le stesse emozioni di allora, come se il tempo si fosse fermato, ma poi ti guardi intorno e ti accorgi non hai più vent'anni e vivi in un mondo molto diverso da quello che fu 50 anni or sono. Va bene così !!!

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