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In Italia, il voto è una minaccia

Creato il 09 febbraio 2011 da Frankezze

In Italia, il voto è una minaccia

Da alcuni mesi gli esponenti della Lega Nord, a turno e ogni due tre giorni, ricattano la coalizione di governo paventando la concreta possibilità di andare presto a votare.
I giornali sintetizzano tale atteggiamento titolando ogni volta che la Lega “minaccia il voto“. In effetti, pare proprio così; i dizionari riportano più o meno la seguente definizione del verbo minacciare:

Spaventare qualcuno, promettendogli qualcosa di male, in modo da indurlo a fare o a non fare qualcosa con la specificazione del mezzo usato o del male promesso.

Con la specificazione del mezzo usato, cioè il voto, le elezioni, la partecipazione popolare.
Con la specificazione del male promesso, cioè la perdita del potere.

È l’ennesimo grave esempio della considerazione che questi politici hanno della democrazia, della quale si riempiono la bocca.
L’unico momento in cui si manifesta una parvenza di democrazia, in cui crediamo di partecipare al processo democratico, in cui ci illudiamo di poter decidere qualcosa, ossia le elezioni (ormai diventate una specie di sacrificio), è per loro un pericolo, tanto che le frange interne alla coalizione lo possono usare come una minaccia per ricattare altri componenti e indurli a comportarsi di conseguenza.
Non sarebbe nemmeno indispensabile specificare che il timore del voto è esclusivamente legato alla perdita del potere, dei privilegi, della possibilità di comandare il gioco.

E noi? Zitti sotto. E loro sopra, e si muovono pure.
Ma se non quando, magari ora?


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