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In Italia oltre 20 milioni di persone ogni giorno al bar. Boom dei titolari cinesi, ma nel 2013 chiusi 13mila locali

Creato il 21 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Oltre 20 milioni di persone in Italia si recano al bar ogni giorno, tuttavia la crisi colpisce questo settore del commercio. Sono infatti oltre 13 mila i locali chiusi nel 2013 ed è in forte crescita il numero di attività gestite da imprenditori stranieri, soprattutto cinesi, che sono aumentate del 50% in due anni, tanto che oggi sono oltre 18mila gli esercizi gestiti da non italiani su un totale di 130mila attività. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata da Fipe-Confcommercio nella guida “Il bar” (collana Le Bussole) presentata oggi alla Confcommercio.

(arcmodulo.it)

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Ogni giorno si spendono 50 milioni di euro tra colazioni, pranzi, caffé, cappuccini, aperitivi e dopo cena. La maggior parte degli avventori però, si stima 17 milioni, ci vanno a fare la colazione. Ma quanto costa oggi un caffé? Il prezzo medio, secondo gli ultimi dati stimati (maggio 2014) rilevati da Fipe Confcommercio di un caffè è di 0,94 euro. Per il cappuccino invece il prezzo medio è di 1,26 euro mentre per un panino occorrono 2,92 euro. Anche se il bar è sempre più “poliedrico” e l’offerta di beni e servizi è notevolmente aumentata negli ultimi anni, la tazzina di caffè resta un “must” di chi frequenta gli oltre 171 mila esercizi se si calcolano anche i bar all’interno di alberghi, campeggi, stabilimenti balneari, discoteche.

I dati dei bar italiani, un settore imprenditoriale dinamico. Il settore occupa 360mila persone, di cui 130 mila imprenditori, per un valore aggiunto di 7 miliardi di euro e 500milioni di transazioni commerciali. Comunque, il bar è da sempre un comparto imprenditoriale dinamico, dove il turnover di imprese che aprono e di imprese che chiudono però può essere letto secondo una doppia chiave di lettura, ovvero in termini di vitalità imprenditoriale ma anche di fragilità.

Il settore è in grande cambiamento. ”Prevalgono giovani e donne tra i 130 mila imprenditori con 360 mila addetti, oltre al fatto che il settore si sta globalizzando con un boom di imprenditoria della comunità cinese”. Lo ha detto il presidente Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani. ”E’ soprattutto l’improvvisazione – continua Stoppani – che crea il ‘turnover’ che è collegato sia alla crisi sia alla bassa marginalità e oggi sono richieste competenze allargate sia gestionali sia fiscali. A differenza del passato, ora i bar sono nei musei, in autostrada, in libreria e questo crea nuove occasioni di consumo. Inoltre al bar ora si mangia; non siamo mini-ristoranti ma per i pasti fuori casa proponiamo soluzioni veloci e questa è una integrazione dell’attività commerciale. Ma ci sono errori da parte degli operatori – ha lamentato il presidente Fipe – il turnover è infatti legato alla crisi, alla bassa marginalità d’esercizio, ma anche a molta approssimazione. Infatti, in Italia, non mancano i corsi, anzi c’è in atto un vero e proprio corsificio, ed è un bene la frequentazione degli Istituti Alberghieri crescente e motivata. Ora si tratta di una scelta di prospettiva per i giovani, non più un ripiego, grazie anche agli chef in Tv che hanno alimentato l’attenzione dei ragazzi. Davanti a tanta concorrenza – ha concluso Stoppani – serve competenza”.


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