Magazine Cultura

In my bookshelf #24

Creato il 03 giugno 2014 da Nereia @LibrAngoloAcuto
In attesa di pubblicare la recensione di Le correzioni, già pronta e in bozze da diverso tempo, e in attesa di terminare Quando il diavolo ti accarezza attualmente in lettura, è giunta l'ora di parlarvi degli acquisti libreschi dell'ultimo periodo. Prima, però, è giusto comunicarvi che mi sono arresa a Facebook e quindi, da oggi, potete trovarmi anche . Lo so, era giunto il momento che mi convertissi.Bando alle ciance, riassumo un po' i volumi acquistati nell'arco di questi mesi (pochi, anche se non avrei dovuto comprarne per niente stando ai miei buoni propositi del 2014... Ma la carne è debole, anche io sono umana, blablabla, fandonie per giustificarmi).Ho preso diversi libri in lingua, in verità, e questi non mi sento di farli rientrare negli acquisti che non avrei dovuto fare. In fondo nei miei progetti c'era l'andare via per tempo da definire e cercare la fortuna altrove, quindi leggere in lingua è una di quelle cose che mi serve più che leggere in italiano. Quindi, siccome ho l'indice più veloce del West quando si tratta dell'acquisto compulsivo, ho comprato: The floating island di Rachel Neumeier che ho scoperto su Goodreads. Ammetto che, come al solito, la copertina ha fatto il suo dovere e mi ha convinta a premere il tasto "aggiungi nel carrello". Sempre in preda all'ottimismo da giovane disoccupata (avrò un sacco di tempo da perdere, potrò leggere millemila cose contemporaneamente) ho comprato Eleanor&Park di Rainbow Rowell (tutto questo mentre leggevo estasiata Fangirl), Let the great world spin di Colum McCann che sarebbe l'originale di Questo bacio vada al mondo intero, che io posseggo già in italiano, però in inglese è meglio – poi se lo leggo dopo qualche mese me lo godo sicuramente di più – e A taste of blood wine di Freda Warrington perché aveva una copertina meravigliosamente trash e stava in super saldo (ce sarà un motivo, direte voi. Ma io ormai sono fan delle sòle, quindi chi se ne frega).In my bookshelf #24Onesti, guardatela. Potevo farmelo sfuggire questo potenziale Frankly I don't give a damn? No, non potevo. La tizia, scontornata male e appicciata su uno sfondo qualunque promette veramente bene. W Paint!Per quanto riguarda gli acquisti pensati, ma manco tanto in realtà, in lingua italiana abbiamo in ordine sparso:Vita e avventure di Sylvia Scarlett di Compton Mackenzie, preso senza alcun motivo apparente se non il numero di pagine e la casa editrice, Shoeless Joe di William P. Kinsella, Storia d'inverno di Mark Helprin, che ho deciso che leggerò entro l'estate e New York 1916 di Beatrice Colin, anche questo comprato per motivi futili (copertina magnifica e casa editrice).
Inutile specificare che tutto ciò, a parte i libri in lingua, è stato acquistato usato o al mercatino a esclusione di Storia d'inverno, preso nuovo perché lo volevo veramente un sacco. Approfittando di Via col venti, l'iniziativa per promuovere il maggio dei libri, ho acquistato altri quattro libri – sì, della serie facciamoci male e al diavolo i buoni propositi, tanto ormai ho mandato tutto in vacca.Ma a mia discolpa posso dire che due sono in lingua inglese, sempre per quel progetto di imparare bene l'inglese e magari trovare il coraggio di andare a Dublino, tipo, e non tornare mai più. E quindi, converrete con me, per lavorare in una libreria anglosassone è necessario conoscere gli scrittori anglosassoni e i libri anglosassoni, vero? Vero. Per cui comprarli è giusto. Ovviamente questa è il mantra che ripeto ogni mattina davanti allo specchio, che sia un'idiozia è chiaro a tutti.
Comunque, ho preso Code name Verity di Elizabeth E. Wein perché mi sembrava semplice, interessante e poco scontato, non so. Poi, oh, ma la copertina? Visto che bella? *___* Poi, già che c'ero, ho preso Jumping off Swings di Jo Knowles e questo, credetemi, non lo so perché l'ho comprato... Un impeto di sana follia forse, ma vabbè. Tanto da queste parti si legge anche lammèrda, per cui chi si preoccupa?Poi ho comprato, e giuro che la lista sta per finire ma sono anche passati 6 mesi dall'ultima puntata di In my bookshelf, Il sostituto di David Nicholls perché David è uno stron**ne e io lo odio e lo amo immensamente allo stesso tempo e quindi, dato che sono in fissa con lui, ho deciso che voglio tutti i suoi libri. In my bookshelf #24E nell'attesa del quarto romanzo che si chiamerà Us, in uscita a fine Settembre (pare) in Inghilterra, dovevo assolutamente leggere qualcosa di suo. Sappiate che la notizia della pubblicazione del suo quarto libro, che uscirà in Italia ovviamente con la mia amata Neri Pozza, l'ho presa esattamente così. No, sul serio, ogni volta che mi rendo conto che Settembre è vicino la mia reazione è proprio questa.Senza essere preda del mio animo da fangirl, invece, ho preso Mr Nice di Howard Marks perché non so, mi sembra un bel libro. Sarà il faccione che fa tanto letteratura americana, e voi lo sapete quanto mi piace la letteratura americana, sarà perché robe con Cia, Fbi eccetera eccetera mi ricordano i bei tempi di J. J. Abrams con Alias, chi lo sa. Ecco, la lista è finita e non mi sembra nemmeno che sia così lunga. In fondo in sei mesi avrei potuto comprare più roba e per fortuna non ho inserito anche i libri comprati al Salone altrimenti mi avevate sfanculata da un pezzo. Quelli li trovate elencati nel post in cui parlo del Salone. E niente, adesso mi devo proprio lavare i capelli perché, veramente, mai visto cotanto orrore in una capigliatura soltanto. Passate tra qualche giorno, mi raccomando, ché devo tediarvi con Le correzioni!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :