In Nomine Whitman.

- “Oggi ho seriamente pensato di procurarmi un fucile semiautomatico”
- “Sì?”
- “Sì”
- “Non per il fratello della tua ragazza, spero”
- “No, non per lui. Non c’entra. Voglio che tu sappia di questo mio progetto fin da adesso, così potrai mettere da parte abbastanza soldi per comprare le copie dei giornali su cui finirò in prima pagina. Foto in alta risoluzione estratte dai filmati delle telecamere di sicurezza dell’ufficio”
- “Cerca almeno di fare una bella figura”
- “Ti garantisco frammenti di cranio a favore di inquadratura. E magari anche qualche scena in cui infierisco sui cadaveri, per i tipi più hardcore”
- “Non fare un’uscita da folle sciroccato qualsiasi, ok? voglio vittime scelte con cura”
- “Ma guarda che lì dove peschi peschi…”
- “Puoi anche staccare qualche braccio come in Soldier of Fortune? così potranno dare la colpa ai videogiochi…”
- “Con un fucile non è facile, però potrei ingegnarmi in qualche modo. Magari metto a terra la vittima, la schiacchio con un piede e gli tiro su il braccio, poi col fucile sparo tre colpi sull’articolazione e strattono un po’. Verrà via il braccio così, no?”
- “Sì, sì, poi sui cadaveri non dovrebbe essere difficile”
- “A volte basta un po’ di inventiva. Serve ingegnarsi di ‘sti tempi. Te lo ricordi McGiver?”
- “Come no!”
- “Quello sarebbe stato capace di farlo anche con una pistola ad acqua”
- “Ci vuole davvero una mente superiore. Rispetto per McGiver. Ma mi spieghi come mai c’e’ un tale concentrato di gente inutile nel tuo ufficio?”
- “Si tratta di un posto colluso con la politica…”
- “Ecco!”
- “Quindi dovrò portarmi parecchi proiettili. Li chiamano ministeri”
- “Ministeri…”
- “Se ci pensi, ministero è un nome che ha un non so che di mistico, di sacro… ministero, mistero della fede… e poi, invece…”
- “…”
- “Comunque non è che abbia mai pensato di trovare un lavoro in un posto mistico e sacro… noi che non passiamo il tempo a parlare con esseri ultraterreni, a cert’altra gente, non andiamo granché a genio”