Tunisia, meno di un anno dalla prima rivolta eppure la situazione è ancora calda, nonostante pochi siano coloro che si interessino della reale situazione del Paese. A Douz, città nel sud della Tunisia, è stato imposto il coprifuoco, la decisione pare sia stata presa dopo violenti scontri fra giovani che hanno fatto “diversi feriti”. A darne l’annuncio è l’attuale ministro dell’interno.. Il ministero non ha precisato il numero di feriti ma l’agenzia ufficiale Tap parla di una trentina di persone portate nell’ospedale di Douz, citta’ a 488 chilometri a sud di Tunisi, alle porte del Sahara. Lo strano silenzio ministeriale fa temere il peggio. Pare che sia intervenuta la Guardia nazionale e l’esercito, ma le violenze sono proseguite fra l’altro con l’incendio di tre abitazioni e due distributori di benzina, spingendo le autorita’ locali ha decretare il coprifuoco che sara’ in vigore tra le 19 alle 5 del mattino.
Mentre sempre in Tunisia a Sbetlia, ieri notte è morta una diciassettenne ed altre quattro persone sono rimaste ferite,durante alcuni scontri. Secondo il ministero dell’Interno, i manifestanti avebbero bloccato la strada che conduce alla localita’ di Rkhamet “allo scopo di compiere saccheggi”. La polizia e i militari dell’ esercito hanno esploso colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio. Gli spari hanno attirato un gran numero di abitanti della zona e nella calca, seguita ad altri spari, una giovane è morta e quattro persone sono rimaste ferite. Dopo la notizia della morte della ragazza, gruppi di persone hanno assaltato e incendiato il posto di polizia, tre autobus della societa’ regionale di trasporto, la stazione ferroviaria, alcune autovetture ed hanno saccheggiato il pronto soccorso dell’ospedale
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