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In un giorno di consiglio dei ministri, sette comuni sciolti per mafia. In Campania sono i comuni di Gragnano (Na) e Pagani (Sa).

Creato il 23 marzo 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Giuseppe Parente
In un giorno di consiglio dei ministri, sette comuni sciolti per mafia. In Campania sono i comuni di Gragnano  (Na) e Pagani (Sa).Sono ben sette i comuni Italiani sciolti per infiltrazione mafiosa nella sola giornata di venerdì 23 marzo. I provvedimenti sono stati disposti, dal governo, su proposta del ministro Annamaria Cancellieri che ha sciolto, oltre i già citati comuni campani, anche le amministrazioni di Bova Marina e Platì nella Locride, Racalmuto Salemi e Leinì. Per quanto riguarda la Campania, sono due i comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche, entrambi guidati da un sindaco espressione del Popolo delle Libertà. Alberico Gambino, da molti considerato il sindaco benedetto dall’ex ministro delle pari opportunità del governo Berlusconi III Carfagna, fu eletto sindaco di Pagani, comune sito in provincia di Salerno, la prima volta nel 2002, riconfermato con percentuali bulgare superiori al 75% nel 2007. 
Gambino era considerato l’astro nascente di Forza Italia prima del Popolo delle libertà, in quanto capace di conquistare il governo di una cittadina governata sempre dal centro sinistra. Il comune di Pagani, ad onor del vero, già in passato era salito agli onori della cronaca nazionale nel 1980, quando l’allora sindaco avvocato Marcello Torre fu ucciso dalla camorra, in quanto si oppose in maniera diretta e pubblica alle infiltrazioni camorristiche nelle procedure di assegnazione degli appalti dopo il terremoto del 23 novembre del 1980. Una carriera brillante quella di Gambino, che nel 2010, a furor di popolo, diventa consigliere regionale in quota pdl, sponsorizzato da Mara Carfagna che lo ha sempre difeso nonostante una condanna per peculato e con processo da rifare secondo la cassazione. 
Nel luglio scorso,Gambino viene arrestato per concorso esterno in associazione camorristica, segno secondo la procura che la camorra a Pagani dai tempi di Cutolo, non ha mai smesso di comandare, ed il sindaco, sempre secondo la procura della Repubblica di Salerno, era al servizio del clan Frezza D’Auria Petrosino, in cambio di voti. Oggi venerdì 23 marzo è arrivato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, facendo tornare Pagani indietro nel tempo, nella stagione del commissariamento per mafia. Anche la provincia di Napoli registra il suo comune sciolto per infiltrazioni mafiose. Si tratta di Gragnano comune sito nell’area dei Monti Lattari, guidato dal sindaco Annarita Patriarca, che in occasione del suo trionfo elettorale, targato 2009, si fece immortalare da un lato, con Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, conosciuto con l’appellativo di Giggino a purpetta, indagato dall’antimafia partenopea, e da Nicola Cosentino, all’epoca sottosegretario all’economia del governo Berlusconi III e potente coordinatore regionale del partito, anche egli sotto processo per concorso esterno in associazione camorristica. 
Annarita Patriarca è figlia dello scomparso senatore Francesco, conosciuto in paese con il soprannome di Ciccio a prumess, braccio destro di Gava. I primi problemi sorgono nell’ottobre del 2010, quando nel corso di una retata emergono i clan di zona Alfetra- Di Martino collegati ai più famosi D’Alessandro di Castellammare di Stabia. Dall’inchiesta ribattezzata Golden Goal, relativo ad un giro di scommesse taroccate su avvenimenti sportivi, per lo più calcistici, emerse anche l’interferenza dei gruppi criminali nelle elezioni comunali del 2009 che hanno portato al trionfo di Patriarca. Il figlio del boss, raccontava al telefono : «hanno fatto gli imbrogli, che figura di ….. andavano a prendere le schede, tu stavi al nord ed andavano a votare con il nome di quello, ha votato persino gente morta…» 
Nel novembre 2011, in un’inchiesta della Dda di Napoli, emerge un “pizzino” scritto da un boss ed indirizzato all’omonimo cugino di Enrico Martinelli, sindaco di San Cipriano d’Aversa, nel quale si fa riferimento ad un appalto da 11 milioni di euro nel comune di Gragnano. Il sindaco di Gragnano, Annarita Patriarca è sposata guarda caso proprio con Enrico Martinelli, sindaco di San Cipriano d’Aversa, sindaco che riceveva, secondo la Procura, indicazioni dal cugino boss ed affiliato al clan dei casalesi. Il sindaco Martinelli è stato arrestato qualche giorno fa, sospettato di essere colluso con il clan. A dire il vero, già nel 2008, il suo comune venne sciolto ma il Tar lo reintegrò…

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Roma, criminale, violenza, pizzo, La Rocca, S.O.S. Impresa, antimafia, dati criminali, statistiche, imprenditori, denuncie


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