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"Inception"recensione di David Giuntoli

Creato il 29 settembre 2010 da Teatrochepassione

Inception

Un film di Christopher Nolan. Con Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page,
Tom Hardy, Cillian Murphy, Tom Berenger, Michael Caine, Lukas Haas, Tohoru Masamune, Claire Geare, Johnathan Geare, Carl Gilliard, Daniel Girondeaud, Mobin Khan, Yuji Okumoto, Talulah Riley, Dileep Rao, Nicole Pulliam
Azione
Ratings: Kids+13
 durata 142 min. - USA, Gran Bretagna 2010.
Warner Bros Italia


TRAMA
Non voglio dilungarmi troppo a spiegare una trama quasi inspiegabile, limitandomi a dire che Dom Cobb (Di Caprio) è un ladro di informazioni, ma non stiamo parlando di informazioni tangibili quanto di memorie nascoste nel subconscio. Per farlo si introduce nei sogni del bersaglio, coadiuvato da una squadra di complici con compiti ben precisi; ma l'incarico che riceve questa volta è ben diverso: non prelevare ma impiantare una memoria. Qualcuno dice che è impossibile ma lui sostiene di averlo già fatto. Tra segreti e rivelazioni, un piano degno delle più grandi rapine i giochi cominceranno anche se ben presto le cose cominceranno ad andare nel peggiore dei modi.
RECENSIONE
Si è già fatto un gran parlare di questo film messo in cantiere da Nolan se non erro venti anni fa. Il film è un caleidoscopio di idee geniali, innovative tanto da rendermi invidioso di quello che c'è nella testa di quel genio che è ill regista di "Memento", "Batman Begin", "Il cavaliere oscuro" e "The prestige". Siamo davanti a innovazione totale di idee. Nolan ha scritto regole nuove creando mondi nei mondi che funzionano come un orologio svizzero. Non è un film per tutti è bene dirlo senza fronzoli. Richiede uno sforzo che mediamente chi va al cinema non è disposto o abituato a fare. Se ci si permette il lusso di distrarsi durante la spiegazione del piano, tanto vale alzarsi e uscire dalla sala, perche le quasi due ore successive saranno quasi incomprensibili. Se invece si è diligenti ciò che segue scorrerà liscio come l'olio, grazie anche alla forza della sceneggiatura che spesso fa dei "ripassi" di ciò che dovrebbe accadere salvo imprevisti (che arriveranno sempre puntuali). I commenti in sala non erano sempre lusinghieri, ma non mi stupisce in quanto durante la proiezione non era raro vedere luci di cellulari accendersi nel buio e chiacchiericci diffusi. Non si può (nè si dovrebbe mai) fare se ci si vuol lasciare catturare da questo capolavoro. Il gusto soggettivo poi farà il resto facendolo amare o non piacere ma sicuramente non lasciando indifferenti.

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