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Incitazione allo stupro dall’Italia alla Francia

Creato il 25 giugno 2013 da Webnewsman @lenews1
Incitazione allo stupro dall’Italia alla Francia

Sono passati undici giorni da quando l’Italia si è svegliata indignata da una nuova boutade (per non dire altro) indirizzata alla Ministra Cécile Kyenge. Nelle sue vergognose dichiarazioni Dolores Valandro, leghista, consigliera di quartiere a Padova, si era spinta fino ad augurarsi che la Ministra venisse stuprata: «così, tanto per capire cosa può provare la vittima». Nasce il lecito dubbio che «Dolly» Valandro non si sarebbe illustrata in maniera così colorita se Cécile Kyenge fosse stata una donna bianca, magari bionda, o semplicemente diversa di carnagione.

Da “brava persona” la leghista si è scusata con un puntuale «Non sono cattiva» come del resto fanno tutte le brave persone. Non è nemmeno stupida aggiungiamo noi… Gli odi razziali, e i pregiudizi politici sono generalmente compatibili con la categoria della «brava persona». Qui la novità non c’è … Bersaglio dell’uscita indelicata, La Signora Kyebge a caldo ha chiosato dicendo che “ognuno si dovrebbe sentire offeso” dai commenti e ha fatto presente che si è sempre battuta contro la violenza nel linguaggio come nel comportamento. Ha trovato conforto nella reazione del Presidente del Consiglio Enrico Letta che ha rincarato: “Cécile Kyenge ha ragione, ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso e io mi sento offeso.”

Ora, dopo quasi due settimane la vicenda per l’Italia può sembrare vecchia e archiviata. Il paese ha altri problemi anche più impellenti. Solo che quando viaggi per il Mondo e senti sempre più parlare del tuo paese di residenza in maniera negativa sei pervaso da inquietudine e interrogativi. Qui a Parigi non conto le volte in cui avendo saputo da dove vengo, la gente mi ha guardato storto e si è rammaricata per me. Da “habitué”, mi trovavo venerdì scorso in coda per una visita al Museo del Louvre dove mi premeva far vedere a tre turiste Afroamericane La Gioconda,  il capolavoro che la Francia ha rubato all’Italia. Il Museo chiudeva prima del solito per la festa della musica molto sentita in Francia. Mentre attendevamo in fila, la domanda giunse inopportuna forse ma pungente: “Aspetta un attimo, perché così tanto entusiasmo per le cose italiane se in quel paese del cavolo incitano allo stupro di quelle come Noi? Tu come ti senti a vivere in un paese così razzista? Dovremmo essere a Milano da lunedì ma forse annulliamo…” Ho glissato facendo notare che c’è razzismo dappertutto ma la scusa troppo banale non è passata. Il problema non è questo. Tutto sta forse nel tipo di risposta che si dà in Italia, Paese vuoi o non vuoi prominente sulla scena internazionale.

Eppure la Francia non è esemplare, ma l’Italia tanto per cambiare ha dato prova di non voler imparare dagli errori degli altri. Anzi, è andata oltre. Sta prestando ad altri le giustificazioni più sbilenche e inaudibili. Pensate solo che appena due giorni dopo il caso Italiano, un’analoga dichiarazione proveniente da Twitter ha destato scalpore qui altr’Alpi. 

In effetti, durante la notte da venerdì a sabato 15 Maggio, l’autrice e attivista Rokhaya Diallo è stata vittima di un appello allo stupro da parte d’un internauta espressosi su Twitter. La cittadina Francese ha manifestato senza attendere la sua intenzione di interpellare la Giustizia e non lasciare il fattaccio senza esito. “Farò causa. Di solito non reagisco alle offese ma non si può lasciare questo tipo di appello senza seguito”. Cosi ha commentato via telefono. Rokhaya Diallo è Francese di genitori originari del Senegal e del Gambia. È una cronista dalla voce e dal viso ben noti al pubblico radio-televisivo francese molto impegnata contro razzismo e sessismo. 

Ma le opinioni dell’autrice di “racisme et mode d’emploi” (razzismo e modalità d’uso) non piacciono a tutta la Francia. In passato, un Gruppo Facebook aveva già palesato il desiderio che venisse infibulata. Gli insulti sono dunque per lei un male ma “Normale Amministrazione”. Lo sono stati fino a quando si è oltrepassato il limite quella notte su Twitter come nel caso della Ministra Kyenge. È stata la giovane donna stessa a denunciare queste nuove minacce sul suo conto Twitter. 

Tuttavia è soprattutto l’Italia a essere additata per questa nuova ondata (almeno cosi non si spera) di razzismo. Si parla di un “Italian trend”. I commenti su internet si sprecano. C’è chi bianco propende per pensare che si esagera a trasformare queste sciagurate opinioni in attacchi di espressione razzista. La Volandro si dice abbia voluto che una donna sperimentasse lo stupro per averne un’idea precisa ma senza indicare che la Ministra merita di essere violentata perché è Nera e Africana. Questa posizione ottiene risposta facile in quanto vi è una bella differenza tra augurarsi che qualcuno torni nel suo paese di origine e auspicarne lo stupro. Cosi reagisce un lettore dal Sudafrica, dove si attende con ansia, scompenso e terrore l’annuncio del decesso di Nelson Mandela Simbolo Mondiale della Lotta contro le discriminazioni. L’attuale Presidente Sudafricano Jacob Zuma per far tacere gli estremisti bianchi avrebbe minacciato di rimandarli in Europa.

Comunque sia, negli scambi degli internauti l’Italia non fa bella figura. Anzi, ne fuoriesce questo severo ritratto: “L’Italia è notevolmente razzista e corrotta. Nulla di nuovo. Non vi illudete e nulla vi deve sbalordire. Zuma non è niente di fronte al vecchio Berlusconi. È un giocattolino da ragazzini in confronto a quel livello di corruzione”.

Si allarga il rimprovero fatto all’Italia a tutta L’Europa: “Questa è cultura europea. Non stupisce poiché facevano lo stesso ai tempi dell’oppressione. Tante delle nostre Nonne furono costrette a dare alla luce dei bambini senza padre, figli dello stupro. È strano come ora la gente sembra sorpresa da queste dichiarazioni. Che altro vi aspettavate? Onestamente spero che non ci sia nessuna persona Nera abbastanza stupida da pensare che i Bianchi lo percepiscano come essere umano uguale”. Questa pesante affermazione sul sito News24 nonostante tutto non adombra gli ossequi dovuti alla Signora Kyenge considerando il clima che si è generato dalla sua nomina a Ministro. La sua grandezza sta sempre secondo un altro membro del forum nella forza che ha avuto a “farsi strada dalla povertà e costruirsi il successo in un paese straniero”. 

La Signora Ministra dell'Integrazione è tanto grande da dire riferendosi alle parole gravi della Volandro questa volta a freddo e a margine dell'incontro con i rappresentanti della comunità ebraica di Roma: "È un linguaggio che non mi appartiene perché istiga alla violenza e cerca di istigare alla violenza tutti i cittadini. Chiunque deve sentirsi offeso, non solo il ministro. Negli anni mi sono sempre impegnata con un linguaggio verso la non violenza". 

Le posizioni generali dell’Opinione in Francia non sembrano totalmente remare in questa direzione. È bene che la lega abbia preso le distanze dalla Signora Volandro. Ma Borghezio? Bastava l’autosospensione? Non doveva essere espulso? I pareri parlano di sessismo e parlano anche di risposta inadeguata delle Autorità compresa la Ministra che viene biasimata per non aver usato il tono duro. La si invita a prendere esempio dalla giovane Diallo e contrattaccare non solo denunciando ma facendo causa. Perché dicono “La Volandro può anche scusarsi e il mondo politico indignarsi chiamando a una maggiore consapevolezza o un senso di responsabilità acuto ma sotto sotto un pazzo ha capito e non vi stupite se…”. 

Questo modo di vedere le cose non è privo di fondamenti. Non si può indefinitamente provare gli esercizi acrobatici cerebrali più improbabili per giustificare l'impossibile come fa chi s’impegna a sdoganare il razzismo vero come ignoranza che in alcuni casi è soltanto una sfaccettatura del razzismo stesso. L'ignorante è simpatico perché la sua mancanza di conoscenza è un invito a collaborare per salvarlo. Il razzismo si chiama razzismo punto e basta. La mia bisavola analfabeta la prima volta che vide dei Bianchi, né corse a nascondersi né si chiuse umanamente. Li fece sedere e si offrì per portargli da bere. Non si spaventò né cercò di reagire di fronte all'ignoto con aggressività. Poi sappiamo come sono andate le cose... Qui i lettori hanno voluto attirare l’attenzione su un paese civile che protegge e edulcora i propositi improponibili di gente inqualificabile. In un Paese che si rivendica del gruppo trainante nel Mondo che loro stessi hanno voluto globalizzato e quindi con frontiere labili non è né tollerabile né tanto meno comprensibile l'ignoranza pura per non menzionare quella cattiva perché elaborata appositamente per far da contorno alla cattiveria razzialmente connotata. In un Paese del G8, non si può dare ruolo politico di spicco a chi ignora. Non è proprio onorevole che ci si fermi alle solite scuse, all'esclusione scenografica o all'altrettanto pietosa autosospensione. Servono provvedimenti più forti ed esemplari. A meno che ci mettiamo d'accordo sulla considerazione da accordare alle donne a seconda delle razze, è inconcepibile che una donna auspichi lo stupro di un’altra donna. Se non si inizia a dare a ogni scempio la risposta che merita, forse è definitivamente troppo tardi in un paese che vuole crescere per fare dono ai bambini di una educazione che indichi chiaramente quanto è importante discernere ciò che è giusto e quindi permesso da ciò che è sbagliato e quindi non più accettabile.

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