Incontri

C'è un momento in cui le due anime di Zurigo si incontrano. Alle sei di mattina, quelli che vanno in montagna si aggirano in bicicletta o sui tram con vestiti tecnici, berretti o sci in mano, diretti in stazione per prendere un treno che li porti sulle piste. Sempre alle sei di mattina, rientrano a casa - o forse solo si aggirano senza meta - i ritardatari della notte, con una lattina di birra in mano e lo sguardo perso nel vuoto. Abitando vicino alla zona a luci rosse di Zurigo, mi capita spesso di incrociare travestiti con il primo filo di barba che radono i muri cercando di evitare i raggi del sole nascente, o prostitute che vanno a bere un cappuccino prima di andare a dormire.
Si tratta di Zurigo la sportiva, amante della natura, calvinista e un po' bigotta (di cui io faccio parte come un corpo estraneo) e di quella alcolizzata e drogata, a metà tra la House Music e il bar di quartiere, marginale o conformista.
Le due anime si incontrano ma non si scontrano, si guardano di sottecchi con malcelata ironia, ma senza parole. Ed entrambe si chiedono che cosa hanno fatto la sera prima e se veramente ne valeva pena. Lo sportivo ha un dubbio se la sveglia alle cinque e la serata in casa giustifichi veramente il resto della giornata, mentre il gatto randagio della notte ha forse un vago senso di colpa nel cercare ancora casa mentre gli altri si sono appena svegliati. Il dubbio rimane nell'aria pochi secondi, poi ognuno va per la sua strada. Lo sportivo cammina veloce con scarponi e sci, mentre l'altro lo guarda sparire all'orizzonte dalla panchina in cui è semi-sdraiato. Si incontreranno in futuro, quasi sempre nello stesso posto e alla stessa ora, alle sei di mattina di un sabato o di una domenica.