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Incontro con Giulio Pinto, autore di FOLLE ESTATE

Creato il 27 gennaio 2012 da Stefania2012 @lepassionidiste
Incontro con Giulio Pinto, autore di FOLLE ESTATEGiulio Pinto è nato il 18 agosto del 1978 a Roma, dove tuttora risiede. Si è da poco laureato in Lettere con una tesi sulla poetessa Alda Merini. E' un amante della musica e della natura, i suoi cantanti preferiti sono Vasco Rossi e Francesco Guccini per la musica leggera e la mezzosoprano Katherine Jenkins per la musica lirica.
La mia intervista all'autore:
- Generalmente cosa legge? Qual è il suo genere preferito?
  Beh, ultimamente ho lettosoprattutto testi di Alda Merini (in versi, ma anche in prosa come La pazza della porta accanto o L’altra verità. Diario di una diversa),perché finalmen-te martedì 24 ho conseguito la laurea di Vecchio Ordinamento inLettere con una tesi sulla poetessa milanese. Mi son laureato a La Sapienzaavendo come relatore Francesca Bernar-dini e come correlatore Aldo Mastropasqua,che insieme dirigono la rivista letteraria “Avan-guardia”.
  L’ultimo libro che ho letto primadi dedicarmi solo a quelli inerenti alla tesi è stato Manua-le del perfettovenditore di droga di Alessandro Esposito. Ora ho sul comodino Il cimitero di Praga di Umberto Eco.Leggo prevalentemente romanzi realisti. Recentemente, però, ho trovato moltogodibili due fantasy: La danza dellemarionette di Luca Buggio e Ilmistero dei libri perduti di Miriam Mastrovito.
- Visti i numerosi argomenti trattati, in che genere farebbe rientrare ilsuo romanzo?
In nessuno: è un romanzo sui generis, unibrido costituito dall’incrocio tra una comme-dia e un romanzo d’avventura.
- È un appassionato d'ippica come la protagonista o si è dovuto informare,specie per le questioni tecniche?
  Sì, son appassionato d’ippica come laprotagonista. Conoscevo già questo sport quando ho iniziato a scrivere il libro,e volutamente ho cercato di esporne la visione che se ne ha da dietro lequinte, dove c’è un mondo che ben pochi conoscono anche tra coloro che so-glionorecarsi spesso in pista a veder le corse.
- Ha fatto anche ricerche di tipo storico sulle BR o la "banda dellauno bianca" suppongo, è corretto?
  Ahia! Qui lei è andata a mettere ildito nella piaga!
Le Brigate Rosse e la Banda della “Uno” biancaentrano nel testo nei dialoghi dei due protagonisti con una duplice funzione.Si giustificano le azioni illegali di Silvia e Samuele, che differentemente daquelle dell’organizzazione terroristica e della associazione a delin-quere confini di lucro poc’anzi menzionate son incruente; inoltre, visto che quellidella “U-no” bianca tranne Fabio Savi erano poliziotti e che il rapimento el’uccisione di Aldo Moro vengono imputati allo Stato dicendo che importantifigure istituzionali hanno infiltrato Ma-rio Moretti nelle Brigate Rosse, servonoalla demolizione degli stereotipi che si propone di portare avanti il romanzo.Giustificare gli illeciti di Silvia e Samuele rappresenta invece un elemento inpiù per quel che concerne la trasgressività e la rottura degli schemi che illibro propone.
  Dissertare sulle Brigate Rosse e laBanda della “Uno” bianca nel testo, ha richiesto un la-voro assai arduo che hacomportato un enorme impiego di tempo, ma non solamente per-ché essendoentrambe organizzazioni illecite che conoscevo solamente per sommi capi ho dovutodocumentarmi a lungo in merito. Un grande problema è stato anche quello d’inse-riretematiche così drammatiche nei discorsi dei due protagonisti, nei quali nondeve mai mancare un pizzico d’ironia (e infatti come lei avrà notato comparequalche battuta anche in queste dissertazioni).
  Voglio citare un particolare forseben poco interessante, che però può contribuire a ren-dere una seppur vaga ideadei problemi che ho dovuto affrontare in merito. A pagina 337 ho scritto cheall’epoca del sequestro Moro Samuele frequentava la quinta elementare. Sulleprime bozze avevo invece scritto che, come la sua compagna, allora era già unalun-no delle scuole medie. Un giorno mi resi però conto che, visto che in unaparte del testo a-vevo scritto che Samuele possedeva la Cagiva “SXT” da quandoaveva sedici anni e in un’ altra parte che era identica a quella che compare inun film, e infine che quest’ultima è u-na Cagiva “SXT” del 1983 (a meno che nonavesse fatto la primina), nella storia, quegli anni sarebbero statiincompatibili tra loro. Quindi ho dovuto scrivere che era all’ultimo anno delleelementari.
  Insomma inserire nella finzioneletteraria episodi storici non è stato per niente facile! 
 
- Stando lei a Roma, da cosa dipende l'ambientazione emiliana?
  Quello in cui è ambientato il libro è uncontesto geografico che conosco e amo.
- Ha già altriprogetti letterari in fieri? Puòdarci qualche accenno nel caso?
  Sì, ho iniziato la stesura di un nuovoromanzo – questo è invece ambientato a Roma ‒ che verte sul gioco d’azzardo e con quello chelei ha letto non ha nulla a che spartire. In futuro vorrei però scrivere unlibro che sia il proseguo di Folle estate.
Presentazione del booktrailer:
All'inizio compare la copertina del libro e vi son poi scene di cavalli da corsa sia
negli allenamenti mattutini che in corsa. Quella parte è stata girata all'ippodromo di San Siro,
quindi proprio in quello ove è ambientata quasi tutta la parte del testo relativa all'ippica.
Al minuto 4 : 20 inizia quella relativa alla "Uno" bianca (gli altri personaggi che compaiono
in questa seconda parte del video son interpretati da attori, ma il poliziotto in divisa è il
vero Luciano Baglioni, ovvero l'ispettore della Polizia di Stato che è riuscito a sgominare
la Banda della "Uno" bianca). Al minuto  6 : 21 inizia la parte finale, che è relativa al rapimento di
Aldo Moro.
Trovate il booktrailer qui:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=dXg_krlb_jM

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