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Incontro con Pedro Almadovar

Creato il 15 marzo 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Incontro con Pedro Almadovar

Incontro con Pedro Almadovar

Perchè è ritornato alla commedia?
L’unico sport che pratico è quello di passeggiare per le vie di Madrid e parlare con la gente; la domanda che spesso mi hanno rivolto è quando avrei fatto la mia prossima commedia. Quella domanda mi ha ossessionato, e poi anch’io avevo voglia di farla, quando è arrivata la sceneggiatura giusta mi sono messo a lavoro facendo un salto nel passato.

Penelope Cruz e Antonio Banderas hanno un piccolo ruolo del suo film, perchè?
Nella mia commedia, che per me è un ritorno alle origini, volevo un loro cameo per dare il benvenuto al pubblico.

Cosa voleva raccontare?
La mia intenzione era quella di rinchiudere tanta gente in un luogo piccolo e osservare come si comportano le persone in una situazione estrema, per esempio quando sono in pericolo. Dal mio punto di vista l’unico modo per lottare contro la paura è quello di usare la parola. Non ho esperienza diretta delle situazioni che ho raccontato nel mio film, ma l’idea di usare un abitacolo così piccolo come quello di un aeromobile mi piaceva. Per esempio le scene delle conversazioni al telefono diventavano già spettacolo. La parola così ritorna ad avere il suo significato originale, ossia quello di creare relazioni tra le persone, questo è quello che penso e che volevo dire.

La sua commedia è una metafora che racconta la situazione attuale della Spagna, può dirci cosa ne pensa?
La situazione spagnola oggi è la peggiore dall’inizio della democrazia. Non sono un nostalgico ma mi manca molto quell’esplosione di libertà che si respirava negli anni ’80.

Spagna e Italia hanno alcune similitudini da questo punto di vista che idea si è fatta del risultato delle nostre elezioni?
Penso che se ci fossero elezioni imminenti in Spagna il risultato sarebbe lo stesso, ossia quello della ingovernabilità e della frammerntazione del voto. E’ evidente dal risultato delle vostre elezioni che la gente ha reagito ai tagli estremi. In Spagna però non abbiamo un personaggio come il vostro Beppe Grillo.

Fare un film che racconta dell’esperienza fatta in un aereo secondo lei riporta ancora alla memoria i drammatici fatti dell’ 11 settembre?
Credo che sia passato il tempo sufficiente da quel drammatico evento per poter raccontare ancora di aerei.

Se dovesse scegliere un comandante per il suo prossimo volo chi sceglierebbe, quello del suo film o Denzel Washington in Flight (che interpreta un comandante alcolizzato e drogato)?
Non ho visto Flight, ma penso che sceglierei il mio comandante perchè ha grande competenza e conoscenza del suo mestiere.

Nel film si parla di amore e di sesso ma anche di morte, quest’ultimo è tema ricorrente a prescindere dal genere, perchè?
Mi piace celebrare l’amore e il sesso, è qualcosa che ci ha dato la natura e che nessuno può toglierci. La catarsi erotica nel film è il modo che ho messo in scena per far affrontare ai personaggi nel migliore dei modi una situazione di pericolo e di estremo emergenza. Riguardo alla morte io non sono credente, dalla scomparsa di mia madre, era il ’99, che questo tema mi preoccupa. Non ho ricevuto il dono della fede, anche per questo non comprendo la morte.

Per rimanere sul tema dell’attualità che ne pensa del nuovo papa?
Non so molto sul nuovo papa, diamogli il tempo di fare qualcosa. Come tutti ovviamente anche lui ha un passato, staremo a vedre cosa farà. Spero che la Chiesa rispecchi di più le esigenze reali. Darei due consigli al papa: il primo di fare in modi di elevare le donne allo stesso rango degli uomini, ci dovrebbero sia i sacerdoti che le sacerdotesse. Il secondo è quello di fare scacco matto al celibato, così scomparirebbe un grande peso per la Chiesa: gli abusi sessuali. I ministri di Dio verrebbero a contatto con l’esperienzza del sesso, questa li aiuterebbe ad avvicinarsi maggiormente alla realtà e a comprendere meglio gli altri. Inoltre vorrei l’accesso al matrimonio in tre forme: uomo/donna; donna/donna; uomo/uomo.

Il suoi prossimi progetti?
Di certo sulla mia scrivania non c’è un’altra commedia.
Un uscita significativa in Italia quella de Gli amanti passeggeri che atterrera’ nelle nostre sale in 300 copie. Numero che non stupisce più di tanto considerando il grande successo che il film ha riscosso in terra spagnola Ad oggi infatti il film conta più di 250 mila spettatori in patria, un vero record per il regista.

A cura di katya Marletta


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