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Incroci di vite

Da Babbonline @babbonline

Incroci di viteSolo qualche ora prima in visita all’ospedale, nei reparti dove sembra che la morte riposi nelle sedie vuote delle stanze o passeggi silenziosa nei corridoi. Sicuramente è nei pensieri di molti, dei pazienti e di chi fa loro visita. Esci ma qualcosa ti rimane appiccicato nella mente ancora per un po’. Come quelle macchie di pennarello sulle mani, che non si lavano via subito ma rimangono qualche giorno sbiadendo via via lavaggio dopo lavaggio.
 Poi cogliamo l’occasione di una bella giornata di sole, quasi un regalo dell’estate appena passata, per accontentare le richieste di “MA’E… MA’E” di nostra figlia. Mi ritrovo seduto sulla spiaggia a guardarla correre sulla riva del mare, dare calci alle piccole onde che si infrangono a riva per fare degli schizzi nell’acqua. Ho ancora le macchie di pennarello sulle mani. Guardo il suo sorriso e i suoi occhi pieni di gioia che cercano i miei e quelli della mamma.  Sono contento di poterli nascondere dietro un paio di occhiali da sole, che lei sia ancora così piccola, e così lontana da questi pensieri, da non doverle dare spiegazioni o rispondere a qualche sua domanda.  Incroci di vite in momenti così diversi, quasi da creare un cortocircuito nella mente e nel cuore di chi assiste.  

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