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Individui concreti, e pura astrazione….

Creato il 24 settembre 2012 da Tnepd

Individui concreti, e pura astrazione….

Individui concreti, e pura astrazione…. “Collettivamente collettiamo”….E’ un cancro, oppure una perversione geniale, giudicate voi. Ma, personalmente rabbrividisco ogni qualvolta vedo l’uso, che fanno i mezzi di persuasione di massa, del termine “collettività”.  Nella nostra civilità di spettri e fantasmi, “collettività” va  a fare compagnia ad altre parole talismatiche che in profondità hanno trasformato la nostra rappresentazione di noi stessi, e represso le nostre più istintive emozioni. Si fa tutto, nel nome degli interessi della cosiddetta “collettività”. Eppure, non si tratta di una collettività vera, viva e pulsante; piuttosto di una spauracchio….di uno spettro. E’ tutti e nessuno, lo spauracchio invocato dai potenti di oggi ogni qualvolta vogliono apportare una successiva modifica alla nostra personale vita associata; introdurre un ulteriore “dazio” medioevale; o limitare ulteriormente un diritto e una libertà di espressione personale, già estremamente logori.  Si modificano e pervertono leggi e costituzioni, a giro per il mondo, nel nome di un presunto e mai meglio specificato”interesse della collettività”. Ma l’interesse è sempre e comunque di nessuno in particolare, a parte quello di chi guida integralmente il processo. Una collettività vera, è e non può essere altro che la somma di individui veri, vivi e attivi. Ogni volta che politicanti indegni del nome di “politici”, multinazionali psicopatiche indegne di un vero e nobile capitalismo;  e leviatani finanziari che hanno pervertito fino a renderli irriconoscibile il senso, l’utilità e la “gioia” della parola “denaro”, fanno qualcosa adducendo quale motivazione il cosiddetto “nobile interesse di una non meglio specificata collettività”, c’è da stare sicuri che le cose andranno in peggio, per ciascuno degli individui “reali” le cui vite non sono certo  categorie astratte.  Quello che più mi turba, però, è la reverenza con cui la persona media si inginocchia di fronte a questo talismano. Basta che qualche personaggio da dietro un pezzo di vetro nomini interessi e “bene” della non meglio indagata “collettività”, basta che egli “vibri” nell’aria quella particolare risonanza vibrazionale,  e orde intere di “una volta” esseri umani chinano diligentemente il capo in segno di rassegnato assenso. Se solo comprendessero, se solo riuscissero a realizzare intimamente, il reale potere contenuto e dispiegato dall’assenso umano! Individui concreti, e pura astrazione…. Le peggiori dittature della storia dell’uomo, tanto per mantenerci nell’orbita del passato, hanno sempre giustificato ogni singola loro aberrazione, nel nome e nell’interesse di una presunta “collettività”. Poco importa, in realtà, se di “destra” o di “sinistra”. E poco importa,  evidentemente, se dei singoli vivi e concreti, nessuno potesse mai affermare in piena coscienza di beneficiare PERSONALMENTE di tali “interessi superiori”. Laddove la “collettività” diventa una categoria disincarnata, l’unica cosa a permanere concreta e reale  sono gli interessi  di chi comanda attraverso la parola. E’ una storia vecchia, e tuttavia eccezionalmente attuale ancora oggi, quella del sacrificio del singolo alla collettività. La mentalità da altare sacrificale, non prendiamoci in giro, non è mai cambiata un granché, negli ultimi 2000 anni. Religione o non religione, quando una forma mentis, uno schema di interpretazione della realtà, affonda le sue radici nella mente di una “somma reale di individui” ( la vera e unica accezione che accetto, della parola “collettività”), estirparne effetti e conseguenze diventa un’impresa tragicomica.  Moltitudini di arroganti che si professano atei, o appartenenti a culti nuovi o alternativi, che alla prova pratica palesano spudoratamente, pur continuando a negarlo, la loro dipendenza esistenziale da categorie quali “peccato”, “colpa”, e appunto “sacrificio”….. Individui concreti, e pura astrazione….  Nessuno è felice, nel fare ciò. Ma a quanto pare si consolano dell’illusione psicologica di fare parte di una qualche astratta, non meglio definibile, forma di “collettività”. Puntualmente agli individui in carne ed ossa, viene richiesto dall’alto di sacrificarsi dal delegato di turno che si crede il padrone del mondo. Politici, giornalisti, religiosi o altri intermediari. Tutti avanzano e pretendono la stessa condotta esistenziale, ancora di questi tempi. Tutti, invocano la legge del “tutti o nessuno”. Come se ogni giorno di più la libertà dei UNO, in qualsiasi campo, dovesse tradursi in un pericolo per TUTTI i rimanenti. Un pericolo da “regolamentare”. Che razza i Chimera…Il problema, comunque, è e rimane il fatto che troppa gente non sa, o non vuole, aprire la propria mente. E la gente avvezza a genuflettersi a questo antico dramma, non realizza affatto che un modo di intendere la vita può restare tale nel profondo, anche se le vesti di superficie vengono cambiate con altre meno logore e stantie.  Intendiamoci una buona volta….Tutti questi mestieri dei quali ho fatto menzione,  mi sembrano necessari e meravigliosi, se accompagnati da vocazione e spirito di responsabilità. Come non “demonizzo” nessun altro ruolo, in questa stanca e corrotta società. Individui concreti, e pura astrazione….Il problema, il problema di fondo è e resta sempre il “chi” e il “come”. Abbiamo bisogno disperato di persone autenticamente “democratiche” nell’animo. Abbiamo disperato bisogno di veri politici, di “informazione” fatta per informare, e non per “persuadere”; e di sistemi economici alternativi, alternativi al medioevalismo incalzante; e realmente volti al benessere dei molti, e meritocratici, e animati da spirito finalmente visionario. Abbiamo un bisogno inenarrabile, di un cambiamento epocale nell’uomo, nel singolo, nella sua percezione di se stesso e della realtà; nella sua intelligenza e nell’uso che fa del proprio cuore: un cambiamento inarrestabile nelle sua scale di priorità, nei sistemi di riferimento….ovvero, abbiamo un bisogno inenarrabile di un cambiamento epocale di carattere SPIRITUALE.  E deve essere, se vuole funzionare, qualcosa che “parta” dall’individuo, nel nome dell’individuo, e coinvolga gli altri attraverso il libero processo di espressione creativa, dell’individuo. Chi impara a stare bene con se stesso, instaura automaticamente il giusto rapporto con tutto ciò che lo circonda. E contribuisce, per così dire, secondo natura, alla creazione di una collettività finalmente vera, viva e pulsante, che rispecchi gli interessi e le aspirazione dei suoi singoli e veri componenti, invece che fomentare fantasmi. Così la vedo io, per carità. In un periodo nel quale a tutti torna comodo entrare passivamente nel ruolo di preda, e limitarsi perciò a nascondersi nei recessi della propria anima per fuggire alle paure; o a puntare il dito contro qualcuno di astratto, pur di liberarsi da quella opprimente sensazione di fondo di responsabilità personale, io non amo, lo ripeto, “demonizzare” niente e nessuno. Non sono qui per puntare dita, per incolpare integralmente una qualche categoria di “nemici ideologici”, di come troppo spesso mi sento vincolato e orrendamente a disagio nel mondo. Non è questo e non lo sarà mai, il MIO approccio. Sono qui, e scrivo questi post, perché ciò rientra nel mio percorso verso il compimento PERSONALE della mia missione di unicità. Se riesco a fare del bene, per così dire, agli altri, in questi, ciò avviene, appunto, perché la mia è una condotta UMANA. Una condotta secondo Natura. Individui concreti, e pura astrazione…. Cerco di vedere quello che non va là fuori, ma poi lavoro su me stesso, sulla mia ombra e sui miei schemi; sulle mie paure….e su quelle che non sono affatto MIE, ma che mi porto dietro da una vita ugualmente. Perché? Semplicemente perché mi rendo conto che sono sempre e comunque  in qualche modo partecipe e co- creatore attivo, di una realtà artefatta. Lavoro su di me, in un periodo nel quale ancora troppi, a mio avviso, lasciano la propria e altrui COSCIENZA  fuori dalla porta della loro indagine, proprio allorché cercano ci capire cosa è che non va, in questo mondo. Diciamo che lavoro sulle “condizioni”di possibilità interiori, che rendono possibile ogni giorno il mio, chiamiamolo, “autenticare”, e contribuire a rendere “materiale”e “reale”, una realtà di fatto sempre meno umana. E’ questo un modo tra altri, per indicare il mio percorso spirituale. E in questo, devo constatare con una certa soddisfazione, mi sento certo più spiritualmente evoluto, e sicuramente più “umano”, di sicuro nella condotta, di chi popola la mente di altri con spettri evanescenti condizionandone astutamente l’intera esistenza; e di sicuro di quanti si lasciano rincitrullire o ipnotizzare ogni giorno dal richiamo alla genuflessione e al sacrificio in nome di presunti, ectoplasmatici, interessi “superiori”… perennemente disincarnati. Un abbraccio controcorrente
David The Hurricane Di Bella

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