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Infezioni mortali: gli antibiotici possono aumentare il rischio

Creato il 14 gennaio 2013 da Informasalus @informasalus

antibiotici
Infezioni mortali: gli antibiotici possono aumentare il rischio

Assumere antibiotici quando non servono espone al rischio di contrarre infezioni anche letali. A lanciare l'allarme sulle conseguenze di un uso improprio di questi farmaci  è un nuovo studio pubblicato sul numero di febbraio 2013 di Infection Control and Hospital Epidemiology, rivista della Society for Healthcare Epidemiology of America.
Dalla ricerca condotta dai ricercatori del Veterans Affairs Medical Center di Minneapolis è emerso, ad esempio, che nel trattamento dell’infezione da Clostridium difficile (C. difficile) spesso sono stati prescritti antibiotici inutili che fanno aumentare il rischio di reiterazione dell’infezione mortale.
L’infezione causata da questo batterio è una delle più comuni negli ospedali. I sintomi vanno da diarrea lieve a una recrudescenza grave che può anche portare alla morte.
I pazienti che presentano tale infezione sono spesso soggetti a recidive, soprattutto se assumono antibiotici nel tempo.
I ricercatori hanno scoperto che il 57% dei pazienti studiati, che presentavano un’infezione da C. difficile, avevano ricevuto un trattamento con antibiotici aggiuntivi durante l’infezione o entro 30 giorni dall’insorgenza. Ciò secondo gli studiosi ha fatto aumentare in modo sostanziale il rischio.
Il 77% di questi pazienti ha ricevuto almeno una dose inutile di antibiotico; il 26% dei pazienti ha ricevuto antibiotici esclusivamente non necessari.
“I nostri risultati dovrebbero servire come promemoria per medici e pazienti di usare gli antibiotici solo quando è assolutamente necessario, in particolare nei pazienti con una storia di C. difficile – ha spiegato K. Megan Shaughnessy, nel comunicato VAMC – I pazienti con C. difficile sono ad alto rischio di recidiva, in particolare con l’uso di antibiotici aggiuntivi. A causa di questo rischio maggiore, i medici dovrebbero mantenere una maggiore prudenza con la terapia antimicrobica”.


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