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Ingegnere Informatico in Olanda – Valorizzazione Cercasi

Creato il 08 dicembre 2014 da Fugadeitalenti

A un certo punto è diventato per me evidente che l’Italia non vuole, o non può, valorizzare i suoi giovani. Ho deciso così di spostare la mia attenzione sul mercato del lavoro estero: se fossi rimasto mi sarei dovuto accontentare, e non ho voluto iniziare la mia carriera sulle basi di un compromesso“: parole chiare, quelle di Diego Ferrari, 31enne ingegnere informatico al lavoro per una multinazionale ad Amsterdam.

Diego vi approda dopo una laurea e un Master, conditi da un anno di studi all’università di Glasgow: “all’inizio ho cercato lavoro a Pavia e Milano, ma rapidamente mi sono ritrovato frustrato dall’impossibilità di trovare sbocchi occupazionali veramente interessanti, con aziende impegnate a investire sui giovani“. Diego rimprovera al nostro tessuto produttivo la poca propensione al “rischio”, inteso come “investimento” sul talento dei neolaureati: ironicamente, proprio la categoria degli ingegneri informatici appare -secondo una ricerca Unioncamere- quella al momento più richiesta dalle aziende italiane. Ma a quali condizioni contrattuali e di crescita, occorre chiedersi?

Diego prende la decisione di partire per l’Olanda: “arrivato ad Amsterdam, ho trovato impiego presso un gruppo finanziario dei Paesi Bassi, partecipando allo sviluppo di nuovi sistemi IT“. Scopre -contemporaneamente- un mercato del lavoro funzionante per i giovani di talento, spesso oggetto essi stessi di una vera e propria contesa tra le aziende, per accaparrarseli.

Quattro anni fa l’approdo nell’attuale multinazionale del settore energetico, con un percorso che lo porta ad acquisire -poco più che trentenne- un carico di responsabilità impensabile in Italia. “Ho chiesto di partecipare a “Giovani Talenti” per condividere la mia frustrazione, nel vedere un Paese così bello e ricco come l’Italia buttarsi via e rovinarsi cone le sue mani“, conclude, amarissimo, Diego.

Ospite della puntata è Luca Cutolo, collega di Diego, anch’egli al lavoro nella stessa multinazionale, pur con una posizione più “senior”. Luca in Italia ha lavorato: con lui confrontiamo i due sistemi -italiano e olandese- in termini di opportunità per i giovani.

Nella rubrica “Expats” torna -come ogni primo sabato del mese- lo spazio “Andata”, a cura di Aldo Mencaraglia. Aldo oggi ci mette in guardia dai potenziali rischi di un “espatrio improvisato”, deciso solo sulla base della spinta emotiva.

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La discussione di dicembre: A conclusione del 2014, quanto avete visto aumentare -quest’anno- il grado di attrattività dell’Italia, nell’ottica di un possibile ritorno nella Penisola? Vedete il Paese muoversi nella direzione giusta, di attrazione dei talenti? Indicateci il vostro voto sull’attrattività italiana, da 1 a 10!”

Inviate le vostre lettere/spunti/riflessioni, specificando il Paese di residenza, a: [email protected]I migliori contributi saranno pubblicati sul blog ufficiale della trasmissione e letti in onda alla fine di ogni mese.

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Alla prossima puntata: sabato 13 dicembre, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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