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Inglesi Brave Gente

Da Hjorda

Inglesi Brave Gente

Su Monocle UK di settembre a pagina 28 leggo l’ intervista a Martha Lane Fox, che tra le altre cose è la cofondatrice di lastminute.com. Il pezzo che mi interessa di più dell’intervista a Martha Lane Fox è:”Cosa pensa la gente della Gran Bretagna dal punto di vista del business? Penso che la Gran Bretagna abbia una grossa reputazione in ambito creativo  e digitale… e (noi inglesi) siamo nella premier league della prossima fase dello sviluppo del web, il web semantico e linked data“.
Ora visto che anche l’Italia è un paese dotato di capacità creative non indifferenti, perché ho come l’impressione che stiamo perdendo più di qualche treno? Perché se devo aggiornarmi sugli ultimi sviluppi e tecniche devo fare un corso SEO a Londra da quelli di Distilled? Eppure il solo Google fa decine di miliardi di fatturato, siamo davvero noi italiani così furbi come ci vantiamo e diciamo in giro?

Oggi al corso SEO per giornalisti alla Cattolica di Milano – Summer School Online Newsmaking –  ho cercato di far capire ai miei allievi le dinamiche e le tecniche complesse che sono dietro la creazione di una notizia su un giornale online e quanto i motori di ricerca siano fondamentali in questo processo di analisi e costruzione. Sono emerse nella discussione sia le grosse difficoltà che hanno i giornalisti, specie della vecchia guardia, nell’accettare le nuove metodologie sia i rischi che sono dietro a questa “ingegneria” dell’informazione. Loro sono stati bravi, ma il resto del paese?

Il Web non è solo una mera questione di tecnologie. Come mi spiegava in questi giorni una giovane ricercatrice in culture della comunicazione la cultura, appunto determina la tecnologia.

Perché gli inglesi sono così più avanti di noi su Internet, SEO e Advertising? Cosa manca a noi?

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