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Innaturalmente spose

Creato il 14 ottobre 2012 da Speradisole

INNATURALMENTE SPOSE

INNATURALMENTE SPOSE
La giornata dell’11 ottobre 2012 è passata quasi completamente sotto silenzio.Si è trattato della Prima Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze, proclamata dall’ONU, nata alla fine del’anno 2011 su iniziativa del governo canadese e appoggiata anche dall’Unione Europea.

E’ ora di aprire gli occhi su un fenomeno barbaro per cui piccole donne, bambine inconsapevoli, nell’età dello studio e del gioco, vengono “immolate” come vittime sacrificali sull’altare della tradizione, private della loro infanzia, “date in pasto” a uomini maturi o vecchi per un’indecente convenienza, o per il perpetuarsi di un’abitudine. Matrimoni forzati che vedono 60 milioni di piccole donne, ancora bambine, diventare innaturalmente spose.

Le bambine del mondo continuano ad essere vittime silenziose e invisibili di violenza, abusi e povertà. La violazione dei loro diritti e le discriminazioni che subiscono, hanno come prima conseguenza un minor accesso all’istruzione, al nutrimento, all’assistenza sanitaria e le sottopone a forme di sfruttamento culturale, sessuale, economico e sociale. Se i bambini sono deboli, le bambine scontano una doppia discriminazione, per età e per sesso

Secondo un’indagine del Icrw, nei prossimi 10 anni, il fenomeno potrebbe coinvolgere 100 milioni di bambine.  Secondo quanto afferma l’ONU, in 141 paesi lo stupro domestico è legale. Ma il fenomeno non è che non ci riguardi. Secondo un rapporto del Consiglio d’Europa, redatto da un parlamentare britannico, John Austin, già nel 2009, segnalava che «l’uccisione, da parte dei membri di una famiglia, di bambine e ragazze della loro stessa famiglia, per difendere il loro “onore, è  più esteso di quanto si pensi».

La dimensione del fenomeno non è affatto trascurabile nella civile Europa. I dati degli Stati europei che dispongono di registri e di indagini ufficiali, su questi casi, sono assai eloquenti. Nel 2011  in Inghilterra ci sono stati 1.500 casi di matrimoni forzati, in Germania 3.000, in Francia si arriva a parlare di 60.000 vittime  l’anno.

Al Parlamento europeo c’è, in queste settimane, una mostra fotografica, con il patrocinio delle Nazioni Unite: “Too young to wed” (http://www.poyi.org/69/13/first_06.php) dove vengono mostrare foto eloquenti, scattate da Stephanie Sinclair, in 5 paesi. Occorre iniziare anche dall’Europa, a livello politico e giuridico, per proclamare iniziative che prevedano, in tutti gli Stati, il reato di matrimonio forzato, punibile penalmente. Inoltre devono essere promosse e rafforzate azioni specifiche nell’ambito della cooperazione internazionale, per avviare, nei Paesi terzi, dove il fenomeno è diffusissimo, un dibattito efficace e diffuso, com’è stato per la mutilazione genitale.



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