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Inoccupabili, choosy e bamboccioni: per i politici la colpa è sempre nostra

Creato il 10 ottobre 2013 da Cassintegrati @cassintegrati
  • Renato Brunetta: “Italiani bamboccioni. A 18 anni tutti fuori di casa per legge” (2010)
  • Elsa Fornero: “I giovani non devono essere troppo choosy” (2012)
  • Enrico Giovannini: “I dati dimostrano quanto gli italiani siano poco occupabili” (ieri)

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L’INFERNO DEI TIROCINI | IL DRAMMA DEGLI AFFITTI | ME NE VADO A DUBAI!

L‘indagine promossa dall’Ocse vede gli italiani in fondo alla classifica nelle capacità linguistiche e espressive fondamentali. Un dato allarmante che il Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha commentato così: “dimostra quanto gli italiani siano poco occupabili”.

Da bamboccioni, a choosy, fino a poco occupabili: è così che ci vedono i ministri degli ultimi tre governi italiani. Pretesti che spiegano comodamente la disoccupazione che lacera il Paese, lavando le coscienze di tanti politici. Non è colpa della classe politica irresponsabile e inutile, non è colpa dell’immobilismo, del clientelismo, del familismo delle nostre università, non è colpa dell’allargamento progressivo ed esponenziale della forbice tra ricchi e poveri. La colpa, secondo i nostri governi, è sempre nostra: siamo bamboccioni, schizzinosi, inutili.

Il problema non sono le parole offensive di Giovannini. Il problema è che abbiamo un ministro del lavoro e delle pari opportunità che non ha coscienza della reale situazione della formazione in Italia. Giovannini, ad esempio, non sa che in Italia ci si forma e si lavora a stage e tirocini – gli stessi che lui e Letta ci propinano come soluzione per la piaga della disoccupazione giovanile – in cui si fa il caffè e si viene trattati come schiavi. Giovannini non sa che il sistema delle borse di studio in Italia non tiene in nessun modo conto del merito ma solo del reddito. Giovannini non conosce il dramma degli affitti in nero per gli studenti, e non sa che il vero problema dei giovani italiani è essere troppo qualificati per dei lavori miseri, non pagati, e che l’unica soluzione rimane andare all’estero.

Giovannini si è aggiunto ieri alla lista dei ministri che non sanno ma che tengono il ditino alzato, salvo poi smentire in un comunicato dicendo che non si riferiva né ai giovani, né agli italiani. Corregge il tiro abilmente e dice una sacrosanta verità: “Abbiamo bisogno di investire in formazione, lo faremo, lo stiamo già facendo”. Ci fidiamo, prendiamo per buona la sua smentita. La notizia quindi è che ieri il Ministro del Lavoro si è impegnato, per conto del Governo Letta, a aumentare gli investimenti nella formazione, per migliorare il sistema educativo italiano. “Lo faremo, lo stiamo già facendo”, parole sicure. Parole sante. Peccato che solo lo scorso marzo la Commissione europea ci faceva notare come nel 2011 e 2012 siamo stati il paese europeo che più ha tagliato i fondi all’istruzione (-10%).

Prepariamoci, quindi, perché quando vedremo tagliare per l’ennesima volta i fondi alla scuola pubblica probabilmente il Ministro dell’Istruzione si giustificherà dicendo che gli italiani sono pure dei pessimi studenti. Degli asini.

di Marco Nurra e Michele Azzu@marconurra @micheleazzu

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