instamonth luglio e agosto

Nella certezza che a fine luglio abbiate pianto lacrime amare senza il riepilogo mensile delle mie ricognizioni, cerco di recuperare con un doppio reportage: instamonth luglio e agosto. Restano escluse da questo post le foto scattate in Messico così:

1. ho materiale per il doppio -ripeto doppio- post sul mio viaggio estivo della prossima settimana
2. la prossima volta imparate a seguirmi day-by-day su Instagram

Entriamo subito nel folto della questione con 2 categorie nuove di zecca: “books” e “movies”. Visto il mezzo, non vogliono essere critiche nè recensioni, ma sintetici consigli letterari e cinematografici ispirati al vecchio principio share the love. Spero di riuscire a mantenere una certa periodicità, ovvero ad avere una parvenza di vita culturale.

#books

E’ successa questa cosa bellissima, che ho letto tipo 8 libri in 2 mesi, alcuni dei quali così pregni di significato che mi sono domandata come mai non leggo sempre, tutti i giorni, continuamente, isolandomi dal mondo e trovando nei libri tutto ciò che mi occorre sapere, anziché interagire con le persone vere che invece sono solo fonte di rogne e malumore.

De Silva, Genovesi (che bell’uomo), Peano

#movies

Scoraggiati a uscire dal clima calcuttiano di luglio, abbiamo passato diverse serate domenicali a guardare film di nicchia in lingua originale. Tutti e tre molto belli e caldamente raccomandabili. Ho visto anche “Hungry Hearts”, che mi ha lasciato insoddisfatta e carica di voglia di prendere a sprangate Alba Rohrwacher, ma siccome il motto era share the love non me la sono sentita di dedicarle una foto.

Si nota una certa preferenza per i filmetti Indie, ma del resto vivo con voi-sapete-chi. Tutti consigliatissimi.

#farecose

Incurante del caldo, sono andata a fare picnic in bicicletta, corsette al parco, camminate in montagna, aperitivi sul lungo Po, infruttuosi giri di shopping. Sono anche stata al 14 Festival Internazionale “Sul filo del circo” che si tiene ogni anno a Grugliasco (TO). Se avete occasione di imbattervi nello spettacolo Blast della compagnia Zanzibar Cirque Farouche, ecco, non fatevelo sfuggire. Ovviamente non ci sono animali di alcun tipo.

E comunque, luce estiva vince su luce invernale 12.000 a zero

#blog

7 post, di cui 6 solo a luglio: il che, considerando la media degli ultimi mesi mi pare un traguardo. Quale occasione migliore per andarli a leggere, dico io.

Come vorrei scrivere di più

#food

Si nota nel mese di luglio un ridicolo e del tutto vano deragliamento verso i cibi crudi, light, salutari, veggie. Questo rigurgito salutistico, utile quanto svuotare il mare con una tazza, è nato dalla constatazione che ad agosto sarei andata al caldo e mi sarei denudata. Insomma, anche questo trend è durato poco e, non paga di aver mangiato a quattro palmenti in Messico, ho celebrato il ritorno in madrepatria con 2 teglie di pesche ripiene. Coerentissima me.

Comunque, i colori del cibo estivo vincono sui colori del cibo autunnale 1000 a zero

#newentries

Nuova categoria anche questa: acquisti recenti, che hanno illuminato la mia vita di stupore, sorrisi e polvere di stelle. Si tratta quasi sempre di futilità. Finalmente ho delle nuove scarpe da corsa, una serie di Sac-en-papier per adornare spogli angoli di casa, cosmetici e integratori vari. L’acquisto più emozionante, oltre alle inutilissime ciotole messicane con i teschi, sono gli occhiali su misura, che mi arriveranno il 7 settembre e nell’attesa dei quali sono sovreccitata, emozionata, e pure molto cieca.

L’attesa per i miei nuovi occhiali su misura è SPASMODICA

#tbt

In mezzo alle foto di vecchi viaggi e di me bambina -la disdetta di crescere per poi perdere tutto, innocenza, bellezza e capelli biondi-, se ne nota finalmente una in cui, adolescente problematica, spadroneggiavo sul lungomare sfoggiando occhiali rossi da tamarra e 3 dita di ricrescita ben prima che gli hair stylist la sdganassero.

Una gallery freudiana, che anticipa molto del rapporto con mio padre, con le parrucchiere e con le mie cosce

#ootd

In estate sono tutta un tripudio di righine, righette, bold stripes rigone, ruches, fantasie paisley, polka dots. Quadretti Vichy invece no, infatti era l’unico vero must dell’estate 2015 e sia mai detto che io cavalchi un trend di stagione come sarebbe ragionevole fare.

Qualcuno ha detto righe?

#faccione

Anche questa, è una nuova categoria. Racchiude quelle foto che non si possono propriamente definire selfies perchè a essere inquadrata non è il volto nella totalità bensì una porzione di esso, che è nella fattispecie l’unica parte di me della quale solitamente non mi lamento: mento, bocca, collo, decollete.

Come ha avuto modo di dire una persona gentile, sono pose “Molto Lana del Rey”

Come numerose persone mi hanno fatto notare, voi-sapete-chi non appare mai in nessuna foto: tanto che un numero consistente di lettori inizia a dubitare che io in realtà sia una gattara zitella affetta da deliri megalomani e allucinazioni auditive. Altri ancora sostengono che voi-sapete-chi soffra di una rara mutazione genetica che gli ha coperto il volto di peli ispidi e che pertanto non ami farsi ritrarre. Un’ultima frangia afferma che voi-sapete-chi sia in realtà una donna di origine coreana.

Per allontanare dal mio capo queste maldicenze, abbiamo patteggiato che potrò pubblicare una sua foto quando avrò raggiunto i 1000 seguaci. Sappiate che io 200 e passa followers non li compro di certo, quindi se volete proprio vedere che faccia ha seguitemi su Instagram (@gynepraio).