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Intensità tolosana

Creato il 11 maggio 2013 da Rightrugby
Intensità tolosana


Stade ToulousainStade Toulousain33 - 19Racing Métro 92Racing Métro 92 Intensità è il nome del primo match dei barrage del Top14, in cui i campioni in carica del Tolosa difendono positivamente il titolo con grinta e forza, violenza quasi.  I parigini del Racing Métro (senza alcun italiano dei tre teoricamente nel roster - LoCicero, Dellapé, Bergamirco - come del resto per tutto il 2013) provano a difendersi dalla furia nel catino tolosano ricolmo di trentamila fan rossoneri, con forza anche loro com'è d'uopo in Francia, sovente anche con bella intelligenza e capacità d'improvvisare, ma alla fine semplicemente si procurano meno occasioni degli avversari e soccombono, quasi vittima designata, pur reduce da un girone di ritorno in cui il team guidato oggi per l'ultima volta da Gonzalo Quesada (in trasferimento all'altra parigina Stade Francais) è stato la miglior squadra di tutte, con 11 vittorie su 13 partite. Sempre sconfitti però dai tolosani negli ultimi quattro confronti, cui si aggiunge quest'ultima.
Tolosa vince perché sfrutta il vantaggio casalingo in una serata perfetta per giocare a rugby, sa mantener la calma quando serve e accelera per tutta la partita, con tutti a produrre intensità e abnegazione, sopra le righe persino per gli standard già altissimi del campionato francese.
Si sono particolarmente distinti in ciò e per tutta la gara il mediano JM Doussain, capace di buttarsi oltre la linea quando meno te l'aspetti - tanto che in stagione ha "fatto le scarpe" al quotato Luke Burgess che se ne tornerà nel SuperXV; con lui il folle Clément Poitrenaud, sovente (auto-)innescato in ripartenze apparentemente senza sbocco, dal gioco al piede d'alleggerimento dei parigini Machenaud, Wisniewski, Hernandez e anche Estebanez (non sorprende che quel pazzo caracollante senza paura sia l'idolo dei tifosi tolosani). Il peso maggiore è sulle spalle del pack, con un sorprendente (per me) pilone giorgiano Kakovin ricco di iniziative in campo aperto, schierato davanti col noto ball carrier Census Johnston e col faro Servat, un libro stampato per prime linee tutte (e pensare che avrebbe dovuto solo allenare questa stagione): poi i colossi Albacete e Maestri in mezzo, gli oscuri ma efficaci lavoratori ai fianchi Dusatoir e Boiulhou e l'immenso Picamoles emerso nel secondo tempo, quando a tutti gli altri cede il fiato. Non avevano un compito facile, contrapposti a una prima linea di alto livello - l'esperto Brugnault sostituito prima dell'intervallo dall'emergente Ben Aorus, i veterani Ducalcon e Szarzewski - e la macchina tritura-sassi composta da Ghezzal (subentrato a Carizza costretto a dar forfait all'ultimo) e Van der Merwe in seconda linea, LeRoux, Battut e il potente Matadigo in terza.
Tolosa fa capire l'impronta senza respiro che intende dare alla partita sin dal calcio d'inizio, travolgendo la difesa biancoblu nel tripudio della folla e procurando alla prima azione il piazzato dei tre punti al piede del preciso Luke McAlister. Il Racing par già messo sotto ma non si scompone, di forza e di piede guadagna metri e sfrutta l'eccessiva foga difensiva dei tolosani, punita puntualmente dall'arbitro Garcés (quello che somiglia a Mr.Bean). I Racingmen avanzano con le penaltouch , reggono bene in mischia ordinata e in rimessa,  dosano calci nel box con Machenaud e esplorazioni del fondo campo con Hernandez e Wisniewski, sfruttando i ripetuti falli difensivi tolosani, che sovente fan l'Armando (quello che cadeva giù mentre era dietro stava andando) trovandosi dalla parte sbagliata delle ruck.  Quel che non riescono a fare è sfondare, pur porvandoci ripetutamente al largo destro, dove Imhoff risulta impreciso nell'handling in un paio di occasioni. Comunque Wisniewski prima livella il punteggio, poi al quarto d'ora porta avanti i parigini.
Tanta fatica tanto possesso e trovarsi sotto: è il momento in cui i padroni di casa potrebbero scomporsi. Invece iniziano a prendere le misure difensive per risultare meno fallosi e insistono nell'eseguire il piano partita predisposto. E alla fine la furia offensiva trova un varco: è l'esperto Jauzion ad illuminare la serata per primo poco prima del ventesimo minuto, azzeccando il buco centrale sulla linea dei 22m, tagliando a X sulla penetrazione di McAlister e ricevendo in modo impeccabile; i difensori al largo scalano per tamponare il buco, lui serve a mo' di pivot - scarico esterno due mani al petto - al socio centrale Gael Flickou, il quale ha il suo bel daffare a mantenere l'equilibrio ma vola a trenta cm di altezza dal suolo fino a piantare grugno e ovale in meta. Azione spendida, con il 35enne campione che serve il 19enne ascendente in un ideale passaggio di consegne. McAlister fallisce la trasformazione, è 8-6.
La partita rimane in bilico anche se possesso e territorio sono saldamene in mano tolosana. Poitrenaud si mette in luce nel ruolo di "Ivan il pazzo", ritornando avventurosamente i frequenti calci di alleggerimento parigini, cercando il supporto delle ali Huget e Medard. Alla mezz'ora McAlister allunga su punizione, 11-6.
Attoerno al 35' è Huget a mettere in crisi la difesa parigina, calciando profondo un ovale recuperato, pressando Battut in recupero e guadagnando rimessa laterale dentro all'area dei 22 metri biancoceleste.  La rimessa viene rubata e da qui s'innesta la ripartenza del Racing: l'ala chiusa Sireli Bobo semina il panico a sinistra, guadagna 50 metri, trova il supporto dell'insospettabilmente veloce compaesano figiano Sakusa Matadigo che fissa con scarto finale l'ultimo uomo e marca meta.  Wisniewski manca la trasformazione, è 11 pari a pochi minuti dall'intervallo. Potrebbe essere un colpo duro al morale dei padroni della casa, del possesso e del territorio; invece Doussain guadagna con mestiere e freddezza il penalty del sorpasso a primo tempo scaduto, aprendo a bella posta addosso a Van der Merwe lento a rientrare.
Il secondo tempo prosegue identico al primo: Tolosa domina possesso, territorio e intensità, il Racing gioca di rimessa e intelligenza ma dàlle e dàlle, i buchi difensivi si aprono sempre più frequentemente. I padroni di casa son capaci di tener la barra della partita senza buchi di lucidità e concentrazione, mentre ai parigini manca un impact player che possa mutare l'inevitabile.
Al 50' è 17-11 su nuova penalità piazzata da McAlister, dopo 4 minuti è Picamoles che finalizza a modo suo, di potenza, la pressione del suo pack. Con la trasformazione fa 24-11. Tolosa che pur conrinua a  dominare, deve comunque rimanere sempre molto concentrato: dopo due minuti è Hernandez a trovare un buco difensivo sulla destra, serve il centro Chavancy a sostegno che arriva in meta nonostante il ritorno di Medard; Wisniewski è sfortunato nella trasformazione, palo-fuori: 24-16. Il conto delle mete è pareggiato, non il resto.
Prima dell'inizio dell'ultimo quarto McAlister è messo nelle condizioni di allungare ancora, 27-16; nel giro di due minuti il contrapposto Wisniewsi ripristina, 27-19 ma poi fissano il punteggio le ulteriori marcature per McAlister al 67' e 76', mentre il pubblico scandisce "on est e démie!": è la ventesima volta di fila, risultato da Sir Alec Ferguson per il coach Guy Novés - come sempre seduto sul tallone peggio di un posatore di piastrelle, a prender note minuscole sul pezzo di carta tutto stracciato.
Sarà semifinale con Tolone, un'equipe che l'allenatore tolosano dichiara di ammirare "depuis toujours". Anche forse per scansare le polemiche carica-ambiente care al pàtron provenzale Mourad Boudjiellal, che ultimamente ha eletto Clermont a bersaglio: resti pure concentrato lì, par sottintendere, mentre Tolosa s'appropinqua toma toma quatta quatta, ma intensa fino alla violenza.

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