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Inter, Mazzarri: ”Kovacic decido oggi, col Napoli sfida affascinante, i fischi? Non ha il mio nome scritto”

Creato il 18 ottobre 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

Sara’ una sfida importantissima quella per l’Inter e per il futuro di Walter Mazzarri quella contro il suo ex Napoli. Il tecnico nerazzurro alla viglia della sfida ha parlato cosi in conferenza stampa.

“Stiamo preparando la partita con grande attenzione, cercando di migliorare quello che non ci è riuscito bene in questi momenti. Pressare bene e cercare di portare dalla nostra parte gli episodi, migliorare le ultime prestazioni”.

Kovacic e Medel sono recuperabili?
“Sapete la storia di entrambi, vedrò di valutarli oggi”.

Cosa si aspetta dalla sua squadra in una gara contro il Napoli?
“E’ una partita bella, affascinante, tra due squadre importanti. Io stesso sono curioso di vedere come andrà a finire”.

Come procede il progetto con la società?
“Con la società parliamo spesso, loro sanno come lavoro, il confronto è quotidiano. Vogliamo dare soddisfazioni ai tifosi e tornare a giocare in Champions. Domani convocherò Bonazzoli, un ragazzo molto interessante che nel futuro potrà dare grande soddisfazioni, anche se non so se giocherà subito”.

Il presidente ha parlato in settimana ai tifosi, vuoi fare anche tu un appello?
“Sono d’accordo col presidente e coi giocatori, riguardo come si sono espressi”.

Domani può essere uno spareggio per il ruolo di terzo incomodo?
“Voglio vedere voglia di riscatto nei miei giocatori. Ci sono 30 partite dopo quella di domani, punti in palio ce ne sono ancora tanti. Noi vogliamo essere nel gruppo di quelli che lottano per la Champions, questo è quello che ci interessa”.

Vedremo un’Inter diversa domani? E se sì, in cosa?
“Nel limite del possibile abbiamo toccato i tasti giusti nella rosa, i ragazzi sono vogliosi di riscatto e mi aspetto questo. Il mio calcio lo conoscono tutti, i ragazzi sanno bene cosa voglio da loro, e credo lo sappiate anche voi. In questo momento mi interessa fare risultati, meno il gioco”.

Quanto sarà importante non sentire fischi al primo errore?
“Credo che per tutti i giocatori al mondo, i fischi non fanno bene, specie dei propri. I tifosi credo debbano incitare il gruppo fino all’ultimo, poi alla fine possono esprimere il proprio dissenso. Altrimenti si scatena l’effetto boomerang, un giocatore si sente”.

Che risposte hai avuto da Palacio in queste due settimane?
“Importanti, Rodrigo credo abbia ottenuto, a livello di condizione atletica e psicofisica, la brillantezza che prima non aveva. Mi aspetto una grande partita da lui”.

Dopo i 7 gol presi è importante dare solidità offensiva o magari trascinare il pubblico e partire all’assalto?
“I ragazzi lo sanno: io chiedo sempre le stesse cose da quando li alleno. Noi siamo l’Inter, quando la palla ce l’hanno gli altri dobbiamo cercare di recuperarla nel più breve tempo possibile. Quando ce l’abbiamo noi essere precisi e andare a fare gol. Non cambio la visione del mio calcio perchè abbiamo perso due partite e vinte tre. Dobbiamo pensare così se vogliamo tornare competitivi ad altissimi livelli”.

Ausilio ha ammesso che qualcosa è stato sbagliato in fase di preparazione: tu la pensi così?
“Io sono il tecnico e preferisco che si critichi me per questione tattiche e tecniche. Io ho un preparatore che non sbaglia mai la preparazione da 13 anni, se ha i giocatori a disposizione. Purtroppo quest’estate era impossibile, perchè i giocatori sono tornati troppo alla spicciolata. Palacio per esempio, è un giocatore fondamentale, e sapete come è andata. Non so se le altre squadre hanno un giocatore così importante infortunato fino ad ora”.

Un commento alla intervista ad Handanovic che ha spronato Kovacic ad allenarsi meglio?
“Mateo ha fatto progressi incredibili, anche nel gestire la grande popolarità e noi lo aiutiamo in tutti gli aspetti, tecnici e non solo. Handanovic lo aiuta a crescere, parlano la stessa lingua, sono d’accordo”.

‘Mazzarri è salvo’, dice Fassone: c’era pericolo?
“Se c’era qualche pericolo lo dovete chiedere ad altri”.

E ‘importante anche per un allenatore il comportamento di San Siro?
“I fischi non hanno un nome, potrebbero essere indirizzati ai giocatori o a me. Io sono il primo tifoso della mia squadra e tutti viviamo di risultati”.

Si aspetta che i senatori arrivino a trascinare i giocatori?
“In un gruppo ognuno trasmette qualcosa al compagno, può essere anche un giovane a dire qualcosa di importante. L’allenatore dà degli input. I momenti di difficoltà si superano insieme, i particolari sono quelli che fanno modificare i momenti”.

Con queste assenze è possibile fare il 3-5-2?
“Ci sono i sostituti, se l’emergenza fosse tale da non averli, cambieremmo modulo. In questa sosta non è stato comunque possibile lavorare sul cambio tattico, avendo io sette giocatori a disposizione”.

Il solo gol fatto nelle ultime due gare la preoccupa più dei sette subiti?
“Le statistiche si fanno sui grandi numeri, io cerco di analizzare soprattutto come si prendono i gol, non tanto i numeri. Tra Firenze e Cagliari abbiamo perso gol molto diversi: a Firenze i primi due sono venuti fuori dallo stesso modo, due gran tiri dalla distanza. Potevamo uscire prima, ma può capitare di prendere gol così. Non ho visto altre grandi occasioni da gol. Riguardo i gol segnati, i numeri ci danno torto: quando giochi con grande squadre le partite sono tattiche, non ci sono stato grandi occasioni da gol, se guardiamo alla partita di Firenze”.

La gara di domani potrebbe essere una svolta per voi: si aspetta che domani la squadra dia una risposta nel seguire il suoi dettame tattico?
“Certamente sì, ma devo dire la verità, domani conta più il risultato, il gioco mi interessa sempre ma domani un po’ di meno”.

Che gara si aspetta dal Napoli: quali sono i suoi punti di forza?
“Una squadra forte, allenata bene, un club in crescita. Hanno giocatori di talento, organizzata, forte, molto veloce e brava nella ripartenza. Ma mi piace parlare più di Inter: se giochiamo bene possiamo mettere in difficoltà tutti”.


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