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Inter-Milan: Milano sei desta

Creato il 15 novembre 2010 da Gianclint

Inter-Milan: Milano sei destaMilano svegliati, è ora. Dormivi ormai da troppo tempo.

Hai iniziato ad assopirti quella notte, quando il Milan si trovava un’altra volta ad Atene. Quella città così diversa da te ma alla quale hai legato notti di ricordi indelebili. Quella notte ti sei seduta stanca, dopo aver esultato e festeggiato al chiaro di luna per ore, perché venivi da una stagione travagliata e un’estate infernale, e ti sei assopita.

Mesi dopo hai deciso di addormentarti del tutto. Il Giappone si tingeva di rossonero, con il Milan che metteva a segno un’altra vendetta sportiva, e tu hai detto basta. Poteva bastare così. E sei caduta in un sonno profondo che purtroppo, ti ha portato a vivere un lungo incubo.

Ora svegliati, quei brutti colori che non ti appartengono, che non ti sono mai appartenuti, sono stati cancellati. E’ tornato il rossonero, sono tornati quei colori che rappresentano il tuo essere.

Il rosso dorato dei lampioni bagnati dalla pioggia, ti saluta festante, il rosso del fuoco che scalda le caldarroste in piazza Duomo, ti riaccende l’anima. Il rosso del sangue, quello sputato da migliaia di operai ogni giorno, quei casciavìt che “mandano avanti la baracca” e che “tirano la carretta”, ti descrive per come sei, per come devi essere davvero.

Al rosso ci vuole per forza il nero. Ma non è lo stesso nero di quegli altri. Quello che è venuto anni dopo. Il nero dei vestiti confezionati su misura dall’alta moda, il nero di capelli laccati e tirati indietro dei manager d’assalto, il nero degli occhi di super modelli da sfilata, il nero “bauscia”. No, non è quel nero li. E’ il nero del carbone sui volti, il nero dell’olio motore sulle mani, il nero delle ginocchia di chi passa una vita piegato sul lavoro. Il nero della notte di un “terzo turno” che da tristezza, da cui si vuole e si deve ripartire per dare felicità ai propri cari.

Svegliati Milano, perché sei tornata rossonera, l’incubo è svanito. I “superuomini” altezzosi e sbruffoni, che ti hanno ridotta così, sono tornati umani. Mortali. E sono caduti, uno dopo l’altro, sotto il peso della pioggia e del lavoro di fatica al quale non erano abituati. Schiacciati dal loro stesso ego, come capitò proprio a te da quelle notti di Atene e Yokohama, e la ruota è girata. Ed è tornata a girare per il verso giusto, quello che tutti noi conosciamo.

Milano, ora che sei sveglia, hai il volto di Ignazio Abate. Un ragazzo cresciuto coi colori del fuoco e del carbone. Un uomo che ha il Milan che scorre nelle vene dalla testa ai testicoli. Che come tutti noi, si altera e perde il controllo, ad ogni colpo vigliacco. Ma cosa vuole sperne un macedone di che cosa vuol dire essere milanisti o interisti, uno che i derby pensava fossero succhi di frutta prima di oggi? Ora che sei sveglia hai il volto di Luca Antonini, Gennaro Gattuso e Massimo Ambrosini. Uomini cresciuti con la cultura della fatica e del sudore. Uomini, ragazzi, figli del Milan.

Milano, con gli occhi aperti, non guardare quei poveri esseri striscianti che tornano nelle loro tane, col viso rivolto verso la terra, bagnati fradici, dal sangue blu, dal sangue freddo. Mentre godi nell’osservare quei tuoi figli che camminano a testa alta tra le macerie di una città che non sei, asciutti. Col fuoco dentro.

Sei desta Milano, nella notte in cui anche un vecchio cane pazzo, venuto d’oltre manica fin dentro un palazzetto, ha dimostrato ancora una volta, che la passione, la dedizione, la fatica, il sudore, il sangue e l’amore per il proprio mestiere, possono spingerti lontano, possono darti emozioni forti, possono riscaldarti anche in fredde e umide nottate di novembre.

Ed ora che sei sveglia, Milano, comincia a correre e non fermarti più!

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