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Intervista a Brando Taccini, autore di “Stracult horror”

Creato il 11 ottobre 2012 da Salcapolupo @recensionihc
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Intervista a Brando Taccini (che ringrazio per la disponibilità e la cortesia), autore del libro “STRACULT HORROR” nel quale compare (tra le altre cose) un’intervista a me, in veste di autore di Recensionihc.info.

Intervista a Brando Taccini, autore di “Stracult horror”

Ciao Brando, il 7 agosto 2012 è uscito ufficialmente “STRACULT HORROR”: vorrei sapere anzitutto come è nata l’idea di fare un libro proprio sugli horror anni 80/90 italiani.

In parte è stata una richiesta universitaria e didattica, in parte una mia personale passione per gli horror. Consultando le innumerevoli bibliografie sull’argomento, mi sono accorto che mancava un testo che parlasse del cinema d’orrore low budget, evitando eventuali discriminazioni sulla qualità.

Come è strutturato il volume?

Il volume è diviso in cinque parti, delle quali la prima è una raccolta di brevi saggi, finalizzati a dare un quadro chiaro e generale sull’epoca e sul genere e destinati anche ai non addetti ai lavori; la seconda è incentrata sui registi maggiormente in voga, con interviste a loro e alla troupe, insieme a brevi schede con analisi dei singoli film; la terza parte invece è focalizzata su titoli meno noti ma comunque presenti nel panorama anni ottanta del cinema d’orrore; la quarta parte, la più breve è dedicata agli sceneggiatori e produttori con alcuni interventi personali ; la quinta parte infine è dedicata agli addetti ai lavori, ai bloggers, ai proprietari di portali web finalizzati all’argomento, ai critici cinematografici che danno un loro giudizio su alcuni film: c’è anche un tuo prezioso intervento!

Dove è possibile reperirlo?

Principalmente nelle librerie didattiche e online; per il periodo di Halloween, sarà nei tradizionali circuiti Feltrinelli etc. Comunque già da adesso è su Ibs, Libreriauniversitaria ed altri portali web.

Mi piacerebbe che tu raccontassi qualcosa sui contenuti, soprattutto a livello di registi/effettisti/sceneggiatori: mi dicevi che ci saranno varie sorprese se ricordo bene…

Sì, sorprese, risate e riflessioni non mancheranno! Ci tengo, ad inserire sempre nelle pubblicazioni che curo, una parte dedicata alle interviste, lo ritengo un modo interessante per sentire i vari punti di vista di chi ha contribuito e personalmente credo che s’impari molto di più e in modo divertente. La particolarità di queste interviste è scoprire i numerosi backstage dell’epoca, capire come avvenisse la genesi di questi film, gli imprevisti, i primi giorni di set, i litigi, i problemi con le distribuzioni… come se si trattasse di un contenuto extra in un DVD! Chi l’ha letto mi ha scritto su facebook di aver scoperto, nelle quattrocento pagine proposte, cose mai immaginate. Si impara quindi, ma senza annoiare, sono molto attento a ciò.

Hai incontrato disponibilità da parte degli intervistati? C’è qualche episodio in particolare che potrebbe essere curioso da raccontare?

Con piacevole sorpresa molti registi sono stati disponibili e si sono prestati, contribuendo a riscoprire cose sicuramente dimenticate. Non ti nego però che mi hanno mandato “a quel paese” diverse persone, forse perché non volevano parlare di determinati film… speravano forse che fossero finiti nel dimenticatoio…

Come vedi il web nella diffusione della conoscenza del cinema, rispetto ad esempio all’editoria tradizionale?

Il web è il futuro. Che lo si accetti o no, tra poco sarà tutto informatico. La carta stampata resterà sicuramente, ma il web prenderà il sopravvento con lati positivi e negativi. Personalmente credo che semplifichi molto le ricerche, le consultazioni rapide…

Visto che il libro possiede una finalità didattica universitaria, come mi dicevi nella prima mail che ci siamo scambiati, mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista in merito: è risaputo infatti che il cinema che si studia a livello accademico sia “impegnato”, a volte un po’ astruso e difficile da capire, senza contare che solo in sporadici casi affronta l’horror …

Si, didatticamente l’horror è sempre stato messo da parte in quanto sicuramente un genere di nicchia, ma le cose si stanno muovendo: pensa che sono stato io ad insistere per pubblicare un libro sull’argomento, in quanto all’inizio nessuno era favorevole… però mi sto accorgendo che lentamente l’horror sta diventando oggetto di culto. Prendiamo ad esempio Canova, un bravissimo scrittore che ha pubblicato una serie di saggi interessanti sull’argomento.

Un tuo personale parere sulla situazione del cinema di genere dei nostri giorni?

Sicuramente è un periodo di crisi e l’horror ha sempre spaventato le produzioni: però fortunatamente la nicchia indipendente è in crescita… ma resterà sempre un genere per veri appassionati : del resto, il cinema horror fatto da italiani ha sempre spaventato il pubblico, e i film italiani di questo genere vanno bene solo in America, da quando Tarantino ne ha parlato.

Quali sono le tue preferenze personali in fatto di cinema horror (non necessariamente italiano)?


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