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Intervista a Corrado D’Elia

Creato il 17 luglio 2014 da Temperamente

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Qualche giorno fa ho incontrato un appassionato e appassionante uomo di teatro, Corrado D’Elia, l’attuale direttore artistico del Teatro Libero di Milano (nonché attore, regista, ideatore di Teatri Possibili) per parlare del senso del suo lavoro.

Nello spazio della Scuola di recitazione del Teatro Libero, in via Solari 10, Corrado D’Elia mi accoglie scalzo, mentre lavora al computer. L’aria è rilassata, dalle finestre della sala in parquet arriva il caldo estivo milanese, finalmente arrivato in città, con la sua aria umida. Corrado D’Elia scrive, legge, progetta per il suo teatro e mi risponde come se ci conoscessimo da tanto tempo, in parte ricreando quelle atmosfere intime che si respirano nei suoi album. Gli faccio domande su cosa significa per lui fare teatro, sul come è arrivato ad essere un uomo di teatro, su come sceglie i testi da interpretare, spesso non nati direttamente per essere inscenati.  Cita Roncoroni e Strehler, due grandi maestri; ma oltre all’attore e al regista mi sembra di incontrare soprattutto un uomo innamorato del suo mestiere, con una vita difficile, che gli fa far tardi la sera e presto al mattino, con gli occhi stanchi perché lavora spesso davanti a uno schermo; un uomo che legge tanto e che cerca l’ispirazione ovunque, anche nella vita di tutti i giorni.

L’intera chiacchierata si può vedere e ascoltare sul nostro canale youtube:

https://www.youtube.com/watch?v=uSqThfVK-Bw&index=4&list=UUtx7K2SpfDxOBLRyePRhtRg

 


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