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Intervista a Elisa Zeppilli fondatrice e designer del brand Fluttuo

Creato il 12 dicembre 2011 da Thefreak @TheFreak_ITA

Cosa accade quando una fortissima creatività, un’intensa vena propositiva e una spiccata propensione all’originalità, si uniscono all’abilità manuale e a un’enorme dose di intraprendenza?
The Freak lo ha chiesto ad Elisa Zeppilli fondatrice di Fluttuo e, insieme a Francesca Santos, designer del brand.

Cos’è Fluttuo? Come è nato?
Ho deciso di portare avanti questo progetto in un momento in cui non riuscivo più a trarre soddisfazione dal mio lavoro e ho pensato di creare qualcosa alla quale dedicarmi con passione e che mi divertisse. Da questa esigenza è nato Flutto, un brand di bijoux in cui ogni gioiello è un pezzo unico, in quanto non ripetiamo né il modello né il materiale, praticamente lavoriamo ogni volta su un prototipo.
Pensiamo che l’accessorio, soprattutto se è un unico, offra la possibilità di essere diversa e personalizzare un look anche se si è vestiti in modo semplice: è questo il nostro messaggio.
Fluttuo è artigianato con un alto contenuto fashion, che si rinnova ad ogni stagione.

Pezzi unici? Immagino le difficoltà nella produzione.
Si… Per far funzionare un modello impieghiamo anche una settimana, le collane vanno modellate e studiate anche in funzione del loro peso e se il prototipo non ci soddisfa dobbiamo cambiare strada: siamo in continua evoluzione stilistica e progettuale. E’ sicuramente faticoso ma è anche divertente e ci piace farlo.

Perché Pieces of Joy? Sembra far riferimento all’idea che i gioielli sono i migliori amici delle donne!
Esatto! In più ricorda anche l’idea di Piece of art, pezzo d’arte, proprio per il fatto che ogni collana è un pezzo unico; si collega anche all’idea del divertimento che ci procura creare i nostri gioielli. A volte quasi ci dispiace separarcene!

Raccontaci del processo creativo che porta alla nascita di un gioiello Fluttuo.
Delle volte si parte dal disegno, altre da un’idea che spunta di notte all’improvviso e al mattino iniziamo a provare direttamente, ci facciamo guidare dai materiali; con la pratica diretta si possono inventare utilizzi insoliti per degli elementi che sulla carta non riusciresti, invece a visualizzare.
Siamo autodidatte, ci piace osservare gli artigiani al lavoro e imparare da loro qualcosa di nuovo, lo troviamo più divertente; paglia, legno, bambù, metallo, cristalli…c’è un viaggio dietro tutta una collezione.

Come selezioni e scegli i materiali che compongono le tue collane?
I materiali vengono da diverse parti del mondo: Londra, New York … Per quanto mi riguarda è una scelta piuttosto naturale, a volte vedo due elementi vicini e capisco subito che insieme funzionano, è una questione di sensibilità e di gusto personale, credo.
In ogni collezione cerco di scegliere alcuni elementi e mixarli tra loro; una costante sono i cristalli Swarovski accostati a materiali poveri come la paglia e il legno perché adoro gli abbinamenti insoliti.
Vogliamo realizzare qualcosa di unico per il cliente che rispecchi, magari, la sua personalità.

Parliamo del passato: Collezione Birthday e collezione Divas, cosa raccontano?

La Birthday rappresentava la nascita di Fluttuo, strutturalmente era molto semplice e basata sui cerchi, ma avuto un grandissimo successo, anche perché le collane nonostante sembrassero grandi e pesanti, erano leggerissime.
La seconda collezione l’ho chiamata Divas per la presenza dei cristalli che creavano delle sfere, era un pochino più sontuosa ed elegante della prima e, siccome amo molto il cinema (e in quel periodo lavoravo nell’ambiente), ogni collana aveva il nome di una attrice.
Infatti, per la campagna pubblicitaria ho preferito ad una modella, Ivana Lotito, una giovane attrice che ha recitato anche durante la presentazione della collezione. Mi piace l’idea di mischiare diverse tipologie di arte!

Daresti ai nostri lettori qualche anticipazione sulla nuova collezione?
Il nuovo progetto si chiama Freely e sarà caratterizzato da piume impalpabili e catene a maglia leggerissima per dare un’etera sensazione di volo.
Ci sono sempre i cristalli Swarovski, ma in forme geometriche (di solito preferiamo le linee abbastanza semplici e pulite), dei cordoni morbidissimi e dei tubolari molto particolari che ho preso a New York. I ciondoli invece ricordano la sensazione di libertà nei movimenti.
La collezione sarà free anche nell’utilizzo, ci sono delle collane che si possono indossare anche come bracciale, una soluzione divertente e versatile perché permette di indossare lo stesso gioiello anche con tipologie di abbigliamento molto diverse.

Viaggio…libertà..cosa ti ha influenzato maggiormente per questa collezione?
Ho trascorso tre mesi a New York e non ti nascondo che vorrei tornarci quanto prima, la libertà lì è una filosofia di vita: Freely vuole indicare sia un senso di leggerezza sia invitare le persone ad osare.
Se ti piace una cosa…INDOSSALA!
Mi rendo conto che può sembrare un po’ retorico, ma è un messaggio in cui credo veramente.
New York è una realtà molto stimolante, c’è una diversa condivisione degli spazi, ognuno può vivere la città e il proprio modo di essere senza restrizioni. Per una persona che lavora dell’ambito della creatività è sicuramente più appassionante, in Italia le persone sono troppo imbrigliate da questo punto di vista.

Italia, terra di creatività, ma tutti vorrebbero scappare, non trovi?
E’ un peccato, ma non c’è la possibilità di esprimersi, non c’è spazio. Fondare e portare avanti un progetto è impegnativo, noi lo facciamo per piacere e al momento è la passione a sostenerci, ma è comunque molto difficile emergere.

Fluttuo è solo collane?
Ma no! Ci sono anche orecchini, bracciali, spille e anelli. Sugli orecchini all’inizio Francesca ed Io avevamo delle perplessità, dubitavamo di riuscire a convogliare tutte le nostre idee in un oggetto così piccolo, ma poi, su insistenza delle nostre clienti abbiamo provato e siamo molto soddisfatte dei risultati.

Che ruolo ha il web nella promozione?
Purtroppo, (lo dico perché non amo molto i social networks) Facebook è una finestra che raggiunge moltissime persone; ovviamente buona parte della promozione è affidata al sito e alle mostre.
Durante le nostre presentazioni si crea un’atmosfera del tutto particolare attorno alla collezione, è piacevole incontrare le clienti, che durante la mostra prenotano il pezzo (non è possibile acquistarlo sul momento) e poi vengono contattate da noi. Andiamo a casa loro per le prove e si crea anche un rapporto personale.

Un po’ come accade nell’Alta moda?
Esattamente e vorrei che rimanesse invariato anche in futuro. Realizziamo dei pezzi tanto particolari, con tempi di realizzazione così lunghi che non riusciremo mai a produrre tantissimi pezzi. E’ un tratto forte della personalità di Fluttuo e ci piacerebbe rimanesse inalterato.

Avete paura di essere copiate?
Beh, un po’ sì, ma poi penso alla complessità del progetto, a tutto il tempo che impieghiamo, forse nessuno ci proverebbe! Poi mi piace la condivisione e la collaborazione con altri tipi di professionalità; pensa che ogni collezione è accompagnata da una poesia scritta appositamente per l’evento, potete trovarle sul sito.

Quali sono state le più grandi soddisfazioni legate a Fluttuo?
Ogni qual volta provo sul manichino il look per il servizio fotografico e vedo che tutto funziona perfettamente, tutte le mostre organizzate fino ad ora, che hanno riscosso molto successo sia per la bellezza dei gioielli, che per la particolarità degli allestimenti e soprattutto quando, agli inizi, una mia docente mi ha proposto un’esposizione nel suo atelier, sapere che c’era chi apprezzava e comprendeva il mio lavoro mi ha dato molta forza per continuare.

Dove possiamo trovarti? Ormai siamo divorati dalla curiosità e vogliamo vedere la Freely collection!
Il 14 Dicembre organizzerò un vernissage in un ristorante di Trastevere, Rivadestra, e la mostra rimarrà allestita fino al 31. Oppure sul nostro sito www.fluttuo.com

Da sinistra Francesca Santos ed Elisa Zepilli

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