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Intervista a Fabio Interra

Creato il 20 luglio 2015 da Wsf

Le fotografie di Fabio Interra, come dice lui sono fra il cupo e il drammatico, preferisce da sempre gli esterni allo studio e il contatto con la natura che caratterizza le sue opere.
Vive a Varese e noi di Words Social Forum siamo felici di ospitarlo.
Benvenuto su Words Social Forum, Fabio!

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Parlami di te, Fabio, chi sei e cosa vorresti essere.

Piacere Fabio! Sono nato 39 estati fa in una cittadina del varesotto. Sono cresciuto circondato da boschi, campagne e laghi e sicuramente questo è uno dei motivi che ha influenzato la mia predisposizione a scattare in esterno piuttosto che in studio. L’arte e la creatività connessa allo studio dell’immagine mi hanno da sempre affascinato.

Le tue fotografie hanno come una voce silente?

Mi piace pensare di si e, a parte quello che vogliono significare per me (quando c’è dietro una storia), spero sempre che le mie fotografie possano raccontare “storie” diverse anche senza “voce”. Credo che non ci sia nulla di più liberatorio avere pensieri e idee differenti quando ci troviamo ad osservare qualcosa. Basta pensare a tutte le interpretazioni che si possono fare davanti ad un quadro (chi studia un autore da una valutazione oggettiva, ma è interessante ascoltare anche le varie sfumature).

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Ti senti in continua ricerca?

Si, assolutamente. Bisogna sempre essere in continua ricerca per migliorarsi ed elevarsi. Non ci possiamo permettere di sentirci arrivati. Chi si ferma è perduto. Abbiamo sempre da imparare! Sta ad ognuno di noi capire come.

Ritieni che la fotografia sia salvifica?

Per certi versi si, per quanto mi riguarda è uno dei modi per potermi distaccare dalla realtà e dalla quotidianità. E’ un modo per poter rompere la noia e il tram tram che ci viene imposto (anche indirettamente) dalla società.

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Hai cominciato da “grande” a fotografare, cosa ti ha spinto verso quest’arte? E qual’era il tuo sogno da bambino?

Eheheh, si è vero ho cominciato da grande a fotografare (non mi perdonerò mai per non aver avuto “l’illuminazione” fotografica quando ero più giovane, ma certi amori non sono controllabili. Questo non deve essere un limite, ma probabilmente sarebbe tutto diverso al presente). Da piccolo il mio sogno più grande era fare il veterinaio perchè mi piacciono gli animali, crescendo però ho cambiato strada e sono stato obbligato a fare Ragioneria. Ho sempre avuto “la vena artistica” e durante le lezioni disegnavo sempre e ovunque (ho iniziato scarabocchiando i personaggi dei manga), ho anche frequentato un corso di pittura e finito questo “estro” sono passato alla fotografia. Ciò che ha fatto scattare questa forte passione è stata una vacanza estiva nel 2009 in Bretagna, a Le Conquet. Il posto magico, la luce fantastica e l’atmosfera mi hanno incantato. Tornato a casa mi sono iscritto ad un corso serale presso una scuola di Milano e da allora non ho più smesso di fotografare.

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Ci sono fotografi che hanno influenzato la tua arte?

Durante le lezioni del corso serale, siamo stati “tartassati” in continuazione di immagini studiando i grandi del passato. Al presente seguo i lavori di Tim Walker, Annie Leibovitz, Paolo Roversi, Eugenio Recuendo e Kirsty Mitchell.
Trovo fantastico il lavoro puntiglioso e perfetto di preparare i set prima di fotografare per poi avere tutto pronto in fase di scatto. Non amo le fotografie ricostruite in post produzione, a parer mio risultano un po’ “fredde”.

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Cosa ti spinge a prendere la macchina fotografica e a cominciare un progetto?

Non ho sempre un motivo che mi spinge a scattare immagini. Certe volte è come un riflesso incondizionato. Fondamentalmente sono un esteta e mi piace rappresentare il “bello”, mi immagino dei personaggi (probabilmente influenzato anche incosciamente da tutto il materiale che consulto sul web) che mi piacerebbe “creare” e proporre attraverso la fotografia e così inizio a studiare modella, location, outfit, atmosfera, ecc ecc.

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Quanto ciò che ti circonda influenza la tua arte?

Credo proprio che una buona fetta della mia arte è influenzata parecchio da ciò che mi circonda e non parlo solo di fotografia. Sono fonti di ispirazioni: la natura, la musica, i film, video musicali, opere pittoriche, ecc ecc. Insomma: tutta l’arte in generale!

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L’arte deve abbracciare o temere il denaro?

Gli artisti muoiono poveri” e per far arte bisogna spendere parecchio denaro, quindi la mia risposta non può che essere: L’arte deve abbracciare il denaro ma (a parer mio) come mezzo per poterla produrre e non come scopo finale (certo sarebbe bello poter vivere della propria arte e per arte intendo fotografia artistica, creativa, non la fotografia commerciale come gli still life, la pubblicità o i matrimoni, ecc ecc).

Petzval Lens di Lomography

Petzval Lens di Lomography

Intervista a Fabio Interra

Petzval Lens di Lomography

Petzval Lens di Lomography

Petzval Lens di Lomography

Puoi dirci qualcosa sui tuoi progetti futuri?

Al momento l’unico progetto è quello di “riuscire” a trasferirmi altrove per poter prodere con la mia fotografia fuori da questo paese. Qui siamo troppo legati ancora alla fotografia come memoria e ricordo (che non è un male, ma non è quello che voglio io). Come ho già risposto ad altre interviste, il futuro è una grande incognita e nessuno ha la sfera di cristallo per sapere cosa succederà o come andranno le cose. Da parte mia ci sarà sempre un impegno per crescere come fotografo (sperando di trovare un lavoro più continuativo) e migliorare come artista!

Esclusiva per WSF, una fotografia inedita facente parte di un nuovo progetto di Fabio Interra.

inedita

Riferimenti web di Fabio Interra:

https://www.facebook.com/FabioInterraPhotography
http://www.fabiointerra.it/
http://vimeo.com/user11962179
http://instagram.com/ilfabiuz
https://twitter.com/FabioInterra

All images and materials are copyright protected and are the property of Fabio Interra


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