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Intervista a Giuseppe Giulio e Lilliana Comes, autori di “Beauty and the Beast”

Creato il 23 maggio 2014 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino
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Copertina di “Beauty and the Beast”

Intervista a Giuseppe Giulio e Lilliana Comes, autori di  “Beauty and the Beast”

Intervista ai due autori

a cura di Elisabetta Bagli

Oggi il mio sguardo si ferma su Napoli, in quanto, proprio questa città ha dato i natali a due artisti che già molto hanno fatto, ma molto altro ancora faranno. Insieme hanno dato vita a un progetto molto interessante “Beauty and the Best” nel quale le sonorità dei versi, scritti in inglese da Giuseppe Giulio, prendono vita nelle sfumature e nei movimenti delle immagini di Lilliana Comes. Ne esce fuori un’originalissima visione della vita nei suoi contenuti e nelle sue forme che travalicano la carta per giungere direttamente all’anima del lettore. Vi presento questo libro denso e suggestivo, un percorso che gli autori hanno compiuto, uniti in un progetto di elevato spessore e del quale vi consiglio la lettura. Conosciamo insieme i due autori.

Giuseppe e Lilliana, ho avuto la fortuna di leggere la vostra opera in anteprima e di poterne apprezzare versi, contenuti, anche e soprattutto di matrice sociale, e immagini. Potete spiegarci come vi è venuta in mente questa idea così originale? Com’è stato lavorare insieme?

Giuseppe Giulio: L’idea viene dalla volontà di creare e diffondere un nuovo manifesto culturale, nel quale si danno spazio a temi, storie e personaggi, da sempre affrontati e discussi dal mondo politico ed economico, con l’intento di farli avvicinare sempre di più alla società civile che ci circonda. Lavorare insieme alla pittrice Lilliana Comes è stato ed è un piacere, impariamo l’uno dall’altra, c’è molta sintonia, rispetto personale e professionale reciproco. Ciò che ci accumuna è la gioia, la volontà e la tenacia di costruire, parola che lei sempre m’insegna, qualcosa che possa lasciare il segno a livello prima umano e poi artistico.

Lilliana Comes: L’idea è partita da Giuseppe Giulio, che voleva un supporto illustrativo che completasse in una formula visiva i suoi testi. Lavorare con Giulio è stato fantastico. È un ragazzo pieno di entusiasmo ed energia creativa. Ha dato prova di guadagnarsi la stima professionale che merita nonostante la giovane età.

Quanto hanno inciso le vostre esperienze personali nella realizzazione di quest’opera?

Giuseppe Giulio: Le nostre esperienze personali e soprattutto le mie hanno inciso molto durante la scrittura dei testi, molti sono vicini al mio percorso di uomo e artista, altri, invece, sono vicini alle persone che mi circondano, mentre altri sono legate al mio percorso accademico, ovvero agli studi in relazioni internazionali e scienze politiche, ancora in corso a Roma.

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11th September 2001

Lilliana Comes: Molto. Per far nascere l’immagine visiva, dato le argomentazioni dei testi è stata indispensabile la mia esperienza artistica e di vita.

Qual è il messaggio che volete trasmettere attraverso l’unione di versi e immagini?

Giuseppe Giulio: Il messaggio che vogliamo trasmettere attraverso l’unione di versi e immagini è, innanzitutto, equilibrio, ma soprattutto sintonia, la scelta del titolo sta proprio in questo, la Bella e la Bestia, un’anima femminile e maschile, che parallelamente interpretano storie e personaggi, tra i luoghi ameni della capitale italiana, a volte con brutalità e a volte con bontà, ma entrambi seguono simultaneamente un percorso di stabilità, alleanza e forza reciproca.

Lilliana Comes: Un messaggio di denuncia e di presa di coscienza, ma anche di speranza.

Potete rivelarci quali sono la lirica e le immagini alle quali siete maggiormente legati, spiegandone il motivo?

Giuseppe Giulio: La lirica cui sono più legato è Destiny’s Child, anche se molti direbbero Another Dream, in quanto è stata la prima lirica che ho scritto con la collaborazione della scrittrice Anna Mucerino. La scelta volge su vari motivi, il primo è che rappresenta la mia maturazione artistica, anche se non ancora completa, il secondo  è che tratta un argomento a me molto caro, il genocidio siriano ed è legato al mio percorso professionale che svolgo da qualche tempo con l’Unicef sulla tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. Terzo e non ultimo motivo è quello inerente asl fatto che, di recente, proprio questa lirica mi ha fatto guadagnare il prestigioso premio letterario e artistico internazionale Cultural Classic nella sezione Opera in lingua straniera. Le immagini a cui sono più legato sono quelle inserite nel secondo atto, in cui Lilliana è riuscita a illustrare e a costruire un percorso architettonico indescrivibile, che ripercorre secoli di storia umana e sociale, prestando attenzione sempre alle parole e al significato dei testi che le accompagnano.

Lilliana Comes: Amo tutti i testi e le illustrazioni, ma sono particolarmente legata a Jerusalem, forse perché mi ha sempre affascinato una città così ricca di diversità sociali e religiose.

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Jerusalem

Una domanda diversa per ognuno di voi. Come mai, Giuseppe, senti la necessità di scrivere in inglese i tuoi versi? Ti escono direttamente nell’altra lingua o senti la necessità prima di scriverli in italiano e poi di tradurli?

Giuseppe Giulio: Ottima domanda, Elisabetta. Io sento la necessità di scrivere i testi in inglese e solo in questa lingua, l’impulso, l’ispirazione, la composizione nasce direttamente in inglese. È incredibile, ma è vero. Tra l’altro partecipo solo a premi, che includono anche la partecipazione con testi scritti in lingua straniera e, solo in questo caso, per esigenza di bando, poiché richiedono il testo a fronte, li traduco anche nella mia lingua.

Lilliana, le tue immagini sono davvero eccezionali. Ho osservato un predominionio dei colori scuri con un tocco di colore rosso, c’è un motivo per questo tuo modo di vedere la vita attraverso questi colori o è stato studiato così solo per il progetto?

Lilliana Comes: Non è stato facile trarre dai testi di Giulio il succo evocativo e trasferirlo in una sintetica costruzione visiva. Le illustrazioni sono state studiate in questo modo proprio per le esigenze di questo progetto.

L’ultima domanda è quella di rito: avete altri progetti insieme?

Giuseppe Giulio: Si, ma sono ancora in fase di conferma. Entrambi saranno a livello internazionale, quindi incrociamo le dita  tutti insieme.

Lilliana Comes: Per ora stiamo dando tanta energia al progetto di Beauty and the Beast, vagliando anche la possibilità di presentarlo a Londra ed in varie città europee, ma sicuramente ci saranno altri progetti data la sinergia creativa che si è instaurata fra di noi.

Lilliana Comes

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Lilliana Comes

Nata a Napoli, è figlia d’arte: deve al padre scultore, incisore e miniaturista, i primi approcci con il mondo delle arti visive. Si diploma all’Istituto d’Arte Palizzi di Napoli, allieva dello scultore Lelio Gelli e del pittore Enrico Cajati, segue poi le lezioni del prof. Luigi Annunziata. La sua arte si avvale di molteplici tecniche: olio, pastello, tempera, acquerello. La classicità come valore di equilibrio e di armonia, viene coniugata da Lilliana Comes con l’irruente gestualità cromatica. I due momenti si contemperano in stesure sognanti e delicate. Le sue opere sono presenti in molti musei e collezioni private e in numerosi luoghi pubblici e amministrativi.Lilliana Comes

Giuseppe Giulio

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Giuseppe Giulio

Nato a Napoli, ma residente a Fiuggi. Laureato in Scienze Politiche. Scrittore, poeta, drammaturgo, blogger e membro UNICEF. Vincitore e Finalista di numerosi premi letterari internazionali come: Napoli Cultural Classic, Premio di scrittura Zanichelli e Premio Europeo Wilde, ha pubblicato nel 2009 una prima silloge in lingua inglese dal titolo “Northern Star” edito da Altromondo. Scrive e collabora con diverse testate giornalistiche come Oubliette Magazine di cui è redattore. Ha debuttato nel 2013, a teatro come autore e sceneggiatore degli spettacoli: Brontës: i nostri più antichi segreti e Dickinson: tra parole e musica, nomination al Frevarcom Award nella sezione Teatro.

a cura di Elisabetta Bagli


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