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INTERVISTA A…/ Licia Colò

Creato il 24 ottobre 2010 da Iltelevisionario

INTERVISTA A…/ Licia Colò

Parte oggi la rubrica Intervista a… curata da Alessandra Giorda, collaboratrice de “il Televisionario”. Questa settimana un’intervista alla protagonista del pomeriggio domenicale di Raitre Licia Colò.

(di Alessandra Giorda) Una bruciante passione trasformata in un lavoro di successo. Di chi e di che cosa si “parla”? Licia Colò ed Alle Falde del Kilimangiaro.

Nata a Verona, per caso, il 7 Luglio del 1962, la bionda giornalista si definisce cittadina del Mondo. Ha viaggiato in tutti i Continenti, impegnata nella difesa dei diritti degli animali a della salvaguardia ambientale. Spirito libero, grande predisposizione ed apertura mentale ad integrarsi con gli abitanti dei luoghi in cui soggiorna.

Con Alle falde del Kilimangiaro, programma precursore dei moltissimi attuali, Licia  è la regina indiscussa dei viaggi. E’ colei che ha insegnato agli italiani a “viaggiare comodamente dal divano di casa”. Autrice di numerosi libri che raccontano le sue esperienze in giro per mondo e l’amore per gli animali. Nonostante sia nota al  pubblico per i molti anni di televisione, che l’hanno portata ad una grande notorietà con successi professionali e riconoscimenti, nel 2002 ha ricevuto, in Sardegna, il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo e nel 2004 il Premio Cimitile, Licia rimane una persona umile, ma di grande “spessore”. Valori umani ben saldi, profondo rispetto per l’ambiente e per le persone.

Ama la semplicità, ritiene la bicicletta un mezzo utile per fare commissioni facendo esercizio per la salute e per il buon mantenimento del fisico. Accompagna la figlia tutte le mattine a scuola e poi si reca al lavoro, come una mamma comune. Quando parla di Liala, nata dalla relazione con il pittore napoletano Alessandro Antonino, sposato nel 2004, traspare emozione, calore e gioia. In lei convivono l’amore per la libertà più assoluta con l’amore indiscusso per la famiglia. E’ l’esempio vivente che i due opposti si attraggono e collimano perfettamente. Da non avere radici in giro per il mondo alle più profonde e ben radicate del focolare di casa.

In quest’intervista ripercorriamo con lei la nascita del programma, della sua passione e non solo…

D: Alle Falde del Kilimangiaro nasce nel 1998. Tu sei autrice e conduttrice, ma di chi è l’idea?

R: L’idea prende forma dai programmi che ho condotto a Mediaset (allora Fininvest), l’Arca di Noè (6 edizioni) e la Compagnia dei Viaggiatori. Approdata in Rai, ho voluto creare un format che trattasse di viaggi. Il progetto è piaciuto ed è stato approvato da chi di dovere, così è nato il programma.

 

D: Da che cosa è scaturita  la passione per i viaggi?

R: Ho viaggiato molto per ambiente e natura. Da questo grande amore si è generato quello del viaggio in sé.

 

Da qualche anno ormai i programmi TV che ci portano in giro per il Mondo sono moltissimi. La televisione satellitare ha interi canali che trattano questo tema, come Marcopolo e Dove. Trasmissioni che lasciano a bocca aperta i telespettatori e inducono i più pigri a sognare di aver visitato un luogo piuttosto che un altro. Per citarne alcuni sul canale Dove 412 di Sky , Rick Steves , autore di più di 30 best seller di viaggi, consacrato negli States una garanzia in questo campo , propone l’Europa di Rich: un tour per le città europee. Sul canale 414, Marcopolo , Savina Confaloni, la simpatica giornalista veneta, conduce Fly and Drive e porta i telespettatori a spasso per la Grande Mela dalle città alle località montane, mentre Ciro Di Maio con “Non solo week end” offre servizi in luoghi bellissimi della nostra penisola ed in Paesi europei. Tuttavia, nonostante questi canali interamente dedicati ai viaggi, Alle Falde del Kilimangiaro ottiene sempre un buon audience ed un pubblico affezionato.

 

D: Ci sono due ingredienti che rendono intramontabile il programma che tu conduci, uno sei tu e l’altro?

R: Noi ci siamo sempre evoluti, non siamo una vetrina, bensì un programma turistico che racconta il mondo con testimonianze vere.

 

D: In trasmissione affronti testimonianze a 360°. Tratti anche temi a difesa dei diritti umani, come la lapidazione, l’infibulazione ed il non riconoscimento della donna in alcuni Paesi. Queste atrocità nascono da una questione politico-religiosa?

R: No è il dramma del nostro tempo: la grande ignoranza. Ho visto un documentario dove un uomo, del tutto normale, spiegava come la donna è paragonabile al contenuto di una scatola: la si apre, si mangia il contenuto e la si butta via. Si tratta di follia umana. In Africa, la donna è inferiore all’uomo poiché non c’è cultura e quando manca, l’ignoranza prende il sopravvento. Pur non essendo una profonda conoscitrice dell’Islam, questa religione ti assicuro che non inneggia alla sottomissione della donna.

 

D: In questi anni la tipologia del viaggiatore è cambiata, come?

R: Il viaggiatore non è migliorato negli anni. Molti anni  fa viaggiare era solo per benestanti. Ora è alla portata di tutti con i low cost, i last minute e le tariffe aeree a prezzo modico. Chi viaggia vuole spendere poco e pretende molto, come trovare l’Italia all’Estero. Non ha senso! Viaggiare significa conoscere, adattarsi ed integrarsi . Molte persone si recano in altri Paesi stando chiusi tra loro e non socializzando con gli abitanti del luogo in cui soggiornano. Aprirsi agli altri non è sinonimo di farsi prendere per fessi. Dare fiducia dovrebbe essere normale , ovviamente prestando attenzione. Parlando con una persona, mi ha detto di aver visitato il Kenya, in realtà è stato in un villaggio turistico e non si è mosso da lì. Così non è “visitare il Kenya” è andare in “una struttura in Kenya”: ben diversa la situazione. Con questo rispetto tutti i modi di fare turismo, ognuno deve essere libero di scegliere.

 

D: Da quando è nata tua figlia è cambiato il tuo modo di viaggiare?

R: Se  per lavoro no e non viene con me, la lascio a casa. Se  per piacere si.  La mia idea di viaggio è totalmente libera senza spazio né tempo. Amo non avere vincoli. Mi piace andare dove voglio, soggiornare quanto mi pare e tornare a casa quando lo ritengo opportuno. Ovviamente da quando è nata Liala, la priorità è lei. Scelgo i villaggi turistici perché sono un modo per facilitare la vacanza. La bambina conosce altri bambini, si diverte ed io ho occasione per rilassarmi. Ho una figlia che socializza moltissimo. L’ho iscritta alla scuola inglese per suo desiderio, in modo che trovi meno ostacoli con la lingua quando siamo all’estero.

 

D: A quale mese tua figlia ha iniziato a viaggiare?

R: Da quando era nella mia pancia. Fammi pensare: è stata a Taiwan , Nord Europa ed in Kenya. Da quando è venuta al mondo Norvegia, Finlandia, Maldive, Spagna ed ora siamo in procinto di un viaggio a Mauritius.

Licia rimarrà sempre una viaggiatrice instancabile e senza confini.



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