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Intervista a un blogger – di Federico Chigbuh Gasparini

Creato il 11 marzo 2015 da Nictrecinque42 @LositoNicola

È con grande piacere che copio nel mio blog un’intervista che mi ha fatto qualche giorno fa Federico Chigbuh Gasparini, un noto quanto simpatico consulente di Marketing & Comunicazione, anche lui blogger. Vi prego di non prendere questo reblog come un’autocelebrazione, ma per quello che è, cioè un modo diverso per presentarmi a chi ancora non mi conosce e a ricordare che non sono morto a chi mi era amico e da un po’ di tempo non si fa vivo. A bocca aperta

Buona lettura.

Nicola

Modestia1

Qual è stato il tuo percorso di studi?

Ho studiato in diverse scuole dell’Emilia-Romagna. Elementari a Lavino di Mezzo (BO), medie a Bologna, liceo Scientifico a Lugo di Romagna, ingegneria elettronica all’università di Bologna, questo perché mio padre, sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri, a ogni avanzamento di grado, doveva cambiare sede. Essendo nato in Puglia mi reputo, a tutti gli effetti, un emigrante della cultura di base.

Quali sono state le tue esperienze lavorative?

Subito dopo la laurea ho trovato lavoro a Milano alla General Electric Information System poi acquisita dalla Honeywell, concorrente principale della IBM. Dopo due anni in questa società, sono stato cooptato nell’industria cartotecnica di mio suocero. Una volta informatizzata la contabilità e la direzione commerciale, sono stato dirottato alla produzione: qui, per 24 anni, ho svolto la funzione di direttore di fabbrica. Da elettronico mi sono trasformato in meccanico. Oltre alla testa ho imparato a usare le mani, cosa piuttosto impegnativa per una persona inesperta ma è stato divertente imparare a far funzionare le macchine alla massima velocità consentita. L’avvento del fax e della posta elettronica rese matura la nostra produzione (fornivamo buste commerciali a quasi tutte le banche della Lombardia e del Piemonte) e così abbiamo dovuto chiudere l’azienda. Per arrivare alla pensione (mi mancavano 12 anni) ho aperto un’attività commerciale in Milano a cui ho dato il nome, molto significativo, di Punto a Capo.

Come nasce la tua passione per la scrittura?

In modo molto naturale anche se intervallata da lunghissimi periodi di completa dimenticanza. Da piccolo leggevo molto e molto presto ho cominciato a usare la penna: il primo romanzo di 20 pagine l’ho scritto a 12 anni, il secondo a 28 prima della laurea. Due esperimenti da dimenticare. L’anno dopo, in attesa di trovare lavoro, nacque il mio amore per i fumetti d’autore. Il Signor Giacomo con i suoi pensieri e le sue divagazioni, risale proprio a quel lontano periodo della mia vita. Ho ricominciato a scrivere con impegno e costanza una volta terminato il lavoro attivo.

Come le tue esperienze di vita si riverberano nei tuoi scritti?

Praticamente i miei scritti in tarda età seguono la naturale evoluzione delle quattro stagioni degli esseri umani: l’infanzia/adolescenza, la giovinezza, la maturità, la vecchiaia, stagioni da me rivissute mentalmente e rielaborate con la fantasia. I primi anni di un bambino durante le vacanze estive nella masseria dei nonni in Puglia li racconto nel mio romanzo d’esordio terminato nel 2004. Le esperienze di un giovane sposo si trovano nei racconti stilati fra il 2004 e il 2006. In questi brevi scritti parlo dell’amore, del sesso, del matrimonio, delle scappatelle, vere o inventate, di un marito e di molti altri argomenti. Da un’assidua frequentazione del mondo virtuale di Internet di un uomo maturo, nasce il mio secondo romanzo. Infine, le problematiche della vecchiaia, osservata con occhio ironico e, allo stesso tempo, realistico le affronto nel mio ultimo libro.

Cosa pensi del panorama editoriale italiano?

Il panorama editoriale italiano è attualmente tristissimo. Si pubblica troppo e male. Sui banconi ci sono sempre gli stessi scrittori e, proprio per questo, non sono per nulla invogliato ad acquistare libri. Il grosso di ciò che viene stampato in Italia è rappresentato da quegli autori stranieri che hanno già venduto parecchio all’estero, ma che ormai hanno smesso di accendere il mio interesse. Da tempo non mi fido più delle recensioni che leggo sulla stampa o ascolto in TV. Quasi sempre si tratta di marchette prezzolate. Per comprare un libro oggi mi affido al passaparola di amici e conoscenti.

Ti hanno pubblicato o ti sei auto-pubblicato?

Non ho mai inviato manoscritti a case editrici: l’unico che mi è stato chiesto espressamente da un editore conosciuto a una cena fra amici e, in seguito, anche da un responsabile della B.C.Dalai Editore, incontrato alla Cattolica durante una conferenza, è stato il romanzo Alla bisogna tango si balla, entrambi attratti dal titolo, un azzeccatissimo palindromo. Nel primo caso l’editore era alle prime armi e chiuse i battenti per sopravvenute difficoltà economiche, nel secondo caso, non so che fine fece il manoscritto: so solo che la casa editrice B.C.Dalai, in gravi difficoltà, venne venduta e cambiò ragione sociale in Baldini & Castoldi. Non vorrei che si pensasse che sia stato il mio libro a fare fallire i due editori: entrambi non fecero in tempo a metterlo in stampa… ahahahah
Dopo questa disarmante esperienza, l’estate scorsa, terminato il mio ultimo romanzo, ho deciso di auto-pubblicare sotto forma di e-book, predisponendone anche la versione cartacea, tutto ciò che la mia fantasia aveva partorito negli anni.
Da qualche mese, infatti, cinque mie opere sono presenti su Amazon Italia e sono scaricabili a prezzi decisamente abbordabili. Comunque, a chi me le chiede “con gentilezza”, sono disponibile a cederle gratuitamente.

Quanti romanzi hai scritto?

Ne ho scritti tre, nell’ordine: Ossi di Pollo, Alla bisogna tango si balla e Io e Agata. Le altre due mie pubblicazioni sono: I pensieri e le divagazioni del Signor Giacomo, una raccolta di fumetti umoristici e Piani Incrociati, una miscellanea dei miei migliori racconti. (Cliccare sulle immagini se si desiderano ulteriori informazioni.)

Ossi di Pollo
  
Alla bisogna tango si balla
  
Io e Agata

CopertinaGiacomo1000x1320
  
Piani Incrociati3

Quando nasce il tuo blog e perché?

Il mio blog, I pensieri e le divagazioni del Signor Giacomo, nasce quattro anni fa quando scopro l’esistenza della piattaforma WordPress. In passato avevo tenuto un blog di successo all’interno del social network Netlog, un antesignano di Facebook. Uscito da Netlog, avevo promesso a me stesso di chiudere con i social network ma, dopo una disintossicazione durata due anni, ho cominciato a scrivere su WordPress dove, a mio parere, la vita virtuale è meno aggressiva e i pericoli di sbandate sentimentali sono minori. Se ti fai i fatti tuoi e non polemizzi con altri blogger, riesci persino a divertirti pubblicando le tue cose e puoi anche fare amicizia con un sacco di persone simpatiche. Su questa piattaforma è possibile “postare” quando e come ti pare, cioè decidere tu la frequenza e le tematiche. All’inizio pubblicavo cosucce umoristiche, le strisce del Signor Giacomo, qualche mio racconto, e recensioni dei libri che avevo letto e che mi erano piaciuti. In seguito, avendo iniziato a viaggiare all’estero, ho iniziato a pubblicare a puntate anche i reportage e i filmati da me girati nei luoghi appena visitati.

Cosa ti ha portato la tua esperienza come blogger?

Immagino che tu voglia una risposta sincera, allora, anche a rischio di ricevere bacchettate dagli amici che mi leggono, ti dico che, finalmente, ho capito la mentalità di chi, come me, porta avanti un blog in Rete. Per avere un buon riscontro devi tu stesso commentare il blog di chi ti segue. Devi, cioè, contraccambiare chi ha preso l’impegno di frequentarti. Se non lo fai, l’amicizia virtuale dura poco. Io leggo volentieri i blog degli altri e, sorpresa delle sorprese, in questo modo ho incontrato persone davvero interessanti! Certo, “contraccambiare” comporta stare molte ore attaccato a Internet, ma io mi sono dato una tempistica ferrea: alla Rete dedico solo due giorni alla settimana e poi faccio altro. Da volontario insegno italiano a stranieri, seguo un cineforum, leggo libri, faccio il dog sitter al cane di mia figlia, sono iscritto a un corso bisettimanale di ginnastica per la terza età (la mia), curo il prato nella casa di campagna (ho quasi vinto la mia guerra con i sassi), ascolto musica. Insomma ho la settimana piuttosto impegnata. Il blog, per me, è un grosso impegno mentale e fisico. Non essendo un poeta che in pochi secondi d’ispirazione sforna versi di grande pregio, ma uno scrittore di prosa che ama approfondire i problemi, i miei post sono quasi sempre lunghi, forse troppo lunghi, frutto di ore e ore passate davanti a un computer. Essendo molto lento a scrivere, ti puoi immaginare quanta fatica mi costa ogni singolo post che pubblico. I blog che vanno per la maggiore, invece, sono tutti di un’invidiabile brevità. Il vero successo in Rete arriva quando la concisione si coniuga con la capacità di proporre ogni volta temi di grande interesse. A questi blogger va tutta la mia ammirazione.

Oltre al blog utilizzi anche i social network per promuoverti?

WordPress permette automaticamente di promuovere i post su Facebook, Twitter, Pinterest, Linkedin, Google+ ma, se devo dire la verità, non credo di avere molti followers su queste piattaforme. Il mio zoccolo duro è su WordPress. Qui ho diversi amici che mi seguono fedelmente da anni e a loro rinnovo il mio grazie più sincero.

Sei soddisfatto dei risultati ottenuti dai tuoi scritti?

Sono soddisfatto dei miei scritti. Per quanto riguarda i risultati, che dire? Mi basta sapere che qualcuno, al di fuori della ristretta cerchia di amici e parenti, legge i miei libri e i miei post e apprezza la fatica e l’impegno che ci ho messo a scriverli. I soldi e la gloria mi affascinano parecchio, ma so che difficilmente busseranno alla mia porta. Comunque questo banale pensiero, alla mia età, ha smesso di turbarmi il sonno.

Giuro.


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