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Intervista a Vittorio De Agrò

Creato il 19 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Essere Melvin è un libro particolare, lo si comprende dalle prime pagine. Rappresenta una rivincita per l´autore e per il lettore che partecipa a un percorso difficile. Serve forza per raccontare il proprio disagio, i momenti difficoltosi, i propri limiti. E serve coraggio per superarli. Essere Melvin di Vittorio De Agrò è un libro coraggioso, secondo noi. Ve ne abbiamo parlato nella nostra recensione e oggi vi presentiamo l´autore, che farà luce su qualche aspetto del background di quest´opera.

Pensiamo che troverete interessante conoscere i particolari su come é nato questo libro e quanto di vita vissuta ci sia al suo interno. Iniziamo subito con le domande.

L´autore (versione privacy)

L´autore (versione privacy)

Prima di andare ai contenuti del libro, mi piacerebbe sapere che percorso ha fatto. Da quanto tempo ha in lavorazione il libro? Quando ha cominciato a scrivere i primi appunti e quando si è ritenuto soddisfatto della forma finale?

Buon giorno e grazie per ospitarmi nel vostro bel sito. “Essere Melvin” non è nato come un libro ma bensì come esercizio terapeutico commissionato dallo Splendente, il mio psichiatra, come parte integrante della mia terapia. Ho cominciato a scriverlo nell’autunno del 2009, per poi riprenderlo in mano nell’autunno del 2010. Scrivere per me è stato terapeutico, ma anche doloroso e faticoso così per molto tempo avevo lasciato i miei appunti nel cassetto. Solo nel luglio del 2012 su consiglio e spinta dell’amico e collega Ludovico ho deciso di riprendere a scrivere il mio “viaggio” terminandolo nel novembre del 2012. Nel settembre dello stesso anno il mio caro amico e giornalista Prof Guido Vitiello mi spinse ad aprire un blog per valutare il consenso tra gli estranei e capirne soprattutto le reazioni. Il blog nato nel Gennaio del 2013 è stata per una palestra di scrittura e soprattutto una sfida. Quando ho cominciato a “lanciare” i post sul blog e a non ricevere pernacchie e ilarità ho compreso che “Melvin” poteva, forse, avere aspirazioni letterarie.

Dal suo blog ho visto che il libro è stato rifiutato da Sellerio. Qual è stato il percorso del manoscritto prima di arrivare nelle mani di West Egg? Il “bel rifiuto” della Sellerio è stato uno dei tanti che ho ricevuto da parte del mondo dell’editoria. Molti non mi hanno neanche degnato di una risposta, alcuni mi hanno lodato e dichiarandosi disponibili a pubblicarmi se fossi stato disponibile pagare e altri ancora pur apprezzando il testo non rientrava nelle loro linee editoriali. Nell’Aprile del 2013 dopo quattro mesi di vita del blog e dopo che il Corriere della Sera nella persona della Dott.ssa Giulia Zino ha definito, bontà sua, il mio Melvin una sorte di Notting Hill italiana, ho deciso di sottoporre il mio esercizio terapeutico al giudizio di esperti dell’editoria. La mia cara amica Potter mi suggerì l’agenzia letteraria West Egg del Dott. Cristiano Soddu. Dopo avermi fatto una scrupolosa e attenta scheda tecnica, ho stabilito con loro di effettuare l’editing del testo affinché potesse diventare qualcosa di veramente leggibile e fruibile per tutti. Ho avuto di conoscere personalmente gli altri due professionali e cortesi soci: Dott.ssa Francesca Magni e Dottor Fabrizio Patriarca. E’ nata una proficua e intensa collaborazione con il mio editor Prof Nicola Leonzio durata qualche mese fa e alla fine di novembre del 2013, “Essere Melvin” era diventato davvero un libro

Come si è sentito quando ha visto il libro finito e pubblicato?

Il libro, per mia scelta, è stato auto pubblicato sulla piattaforma Lulu il 14 Febbraio del 2014. E’ stata ovviamente una grande gioia e motivo di soddisfazione vederlo stampato anche grazie ai preziosi contributi: come grafica della Solido 3D di Filippo Moroni e come prefazione e postfazione di Guido Vitiello e del Dottor Tranquilli. L’ho visto non come la tappa finale del mio viaggio, ma solo l’inizio di un’avventura ancora più bella ed emozionate. La scorsa estate ho avuto modo di conoscere il Dottor Cavinato tramite un collega scrittore Giacomo Pedroni e così gli ho inviato in lettura il mio romanzo. A settembre Cavinato si è detto disponibile a pubblicarmi senza contributo considerato il testo interessante. Da qualche settimana “Essere Melvin” è stato ripubblicato anche con una diversa grafica. Il Dottor Cavinato ha accettato la sfida oltre che il rischio e di questo non posso che ringraziarlo pubblicamente.

Cosa sta succedendo con la versione teatrale del libro? E con quella cinematografica?

Mi permetto di rispondere a entrambe le vostre domande con un’unica affermazione. Io sono un orgoglioso teledipendente. Amo il cinema. Mi sforzo di leggere qualche libro e da qualche tempo cerco di farmi una cultura teatrale. Leggendo i commenti e soprattutto le reazioni dei lettori del blog e del web in genere su Melvin mi sono reso conto che c’erano delle potenzialità nella storia. Che si potesse costruire un progetto artistico al di là del libro. Io da solo potevo essere “un lucido folle”, ma quando nel febbraio del 2013 lo sceneggiatore di Ispra Giancarlo Buzzi leggendo un mio intervento sul forum nazionale degli sceneggiatori ha cominciato a leggermi e si è convinto della bontà del testo, ho cominciato a sognare di poter fare il produttore da grande. Con il signor Giancarlo è nata oltre una collaborazione artistica una bella amicizia che mi onora e di cui lo ringrazio pubblicamente. Nell’ultimo anno insieme all’amico Roberto Sapienza con cui condivido sogni e passioni abbiamo girato in lungo e largo l’Italia per conoscere i talenti nascosti ai più del mondo del teatro e del cinema e abbiamo scoperto dei veri talenti. Mi permetto di fare qualche nome: Orazio Cerino, Claudia Gusmano, Caterina Gramaglia, Stella Egitto, Eva Sabelli e c’è ne sono molti altri. Uomini e Donne che a mio avviso dovrebbero calcare i palcoscenici nazionali con costanza e senza alcuna esitazione da parte dei produttori Ho commissionato all’amica e autrice Laura Rapicavoli di scrivere un testo teatrale. Sia Buzzi che Laura mi hanno regalato due testi preziosi e soprattutto mi hanno dato modo di fare attente riflessioni su quale sia il linguaggio più giusto per raccontare Melvin. Il 2015 sarà l’anno della sfida produttiva. Si parla tanto di rottamazione politica. Io vorrei dare il mio modesto contributo in campo artistico. E’ possibile fare impresa con la cultura, bisogna lavorare sulla qualità e sul talento ed io finora ho scoperto dei piccoli grandi tesori. Mi sembra un buon inizio.

Passiamo ora alla storia. Come mai ha scelto il nome Melvin per la sua vita virtuale?

Il 1998 fu l’anno di Titanic.Il mondo si è commosso per la storia d’amore tra Leonardo di Caprio e Kate Winslet. I critici e non solo dissero che era la più bella storia d’amore mai scritta e raccontata. Ma io non sono d’accordo. In quello stesso periodo uscì “Qualcosa è Cambiato” di James Brooks con Jack Nicholson e Helen Hunt. Entrambi gli attori vinsero l’Oscar quali migliori interpreti. Melvin interpretato da uno straordinario Jack Nicholson è uno scrittore misantropo, ossessivo, schematico e con un pessimo carattere. Tutti lo evitano come peste eppure Mel dietro quella forte corazza ha un cuore d’oro e una notevole sensibilità. E’ capace di fare gesti altruistici e generosi impensabili. L’Amore cambierà il protagonista. L’Amore per un cane e per una bella cameriera che ha il volto di Helen Hunt. Vi consiglio di guardare “Qualcosa è cambiato” ci sono scene memorabili. La mia preferita è la più bella dichiarazione d’amore che un uomo posa fare a una donna e Melvin la fa in un ristorante, rivolgendosi all’amata cameriera dice” Io odio le pillole, bada bene uso apposta la parola “odio”, ma da quando ti conosco ho cominciato a prenderle. Perché mi fai venire voglia di essere un uomo migliore”. Melvin è amore puro se si riesce ad andare oltre le mere apparenze. Io ovviamente non sono Jack Nicholson, ma il personaggio di Melvin per molte cose mi somiglia.

I personaggi del libro sono tutte persone reali da quello che ho capito. Com’è il rapporto con loro in questo momento?

Si dice che nei momenti di difficoltà si capisce veramente chi ti è amico e chi no. La mia malattia ha confermato questo saggio detto. I miei pochi e veri amici sono rimasti sempre al mio fianco nella mia traversata nel deserto di questi anni. Mi hanno ascoltato, consolato, sopportato. Quando ho scelto di condividere la mia storia seppure non completamente favorevoli ed entusiastici, non si sono defilati. La mia famiglia che ha sempre avuto notevoli problemi nel comunicare al proprio interno le proprie emozioni, si è aperta di più. Sono caduti muri spessi di incomunicabilità emotiva. Se possibile il mio ricovero coatto (TSO) è servito a unirci come non mai.

Qual è stata la reazione di chi la conosceva online al suo ritorno in scena come se stesso?

Una mia amica qualche tempo fa mi ha fatto notare una cosa cui non avevo pensato”Vittorio non ti prendi che con il tuo romanzo in assoluta ingenuità e buona fede, non solo hai messo a nudo solo te stesso, ma anche tutti i personaggi del Mondo dei Balocchi. Li hai messi davanti a uno specchio e hai mostrato le loro miserie e nello stesso tempo li hai disarmati. Hai vinto su tutta la linea”. Non avevo nessuna battaglia da vincere sia chiaro. Prima di aprire il blog avvisai della mia scelta in maniera preventiva tutti i protagonisti della storia e soprattutto delle motivazioni mediche e personali che mi spingevano a compiere questo passo. Tutti rimasero silenti, tranne l’Oscuro, che informato scioccamente dal Lumacone, nei primi mesi mi ha insultato in maniera delirante per poi scomparire nelle fogne, confermando di essere oltre che una persona malata anche un essere spregevole. Le sue farneticazioni le ho rese pubbliche sul blog e sono a disposizione perché ognuno possa farsi un’idea del personaggio. Io già nell’estate del 2009 chiesi scusa pubblicamente e mi assunsi tutte le responsabilità del caso dichiarandomi un “malato di mente”. Gli abitanti del Mondo dei Balocchi si sono rivelati umanamente ben poca cosa. Il Dottor Serioso è un uomo senza Onore e Dignità. Purtroppo l’Aspirante cui volevo chiedere scusa di persona ha rifiutato di stringermi la mano qualche mese fa, rivelandosi un’aspirante giovane donna attorniata da cattivi consiglieri e da insulsi e ridicoli lacchè. Io continuo a essere pronto a qualsiasi chiarimento. Ho lo stesso numero di cellulare e abito nella stessa via. Chi ha voglia di parlare, mi troverà sorridente ad aspettarlo con buon sigaro.

Visto che alla fine ha seguito l’indicazione dello Splendente di mettersi a scrivere e diventare uno scrittore, ha deciso anche di trasferirsi definitivamente a Roma come le ha detto più di una volta?

Per carità non facciamo arrabbiare il sindacato degli scrittori. Non sono uno scrittore, né ho la pretesa di diventarlo. Scrivo ogni giorno sul mio blog perché continua a essere parte della mia terapia con il Dottor Tranquilli. Racconto insieme all’amico Roberto le nostre passioni ed emozioni. Nel dicembre del 2012 ho dovuto, a malincuore, abbandonare la direzione operativa dell’azienda agricola di famiglia. Avevo bisogno di un cambiamento radicale, ero stanco dopo sedici anni di duro lavoro di campo. Lo Splendente mi ha dato la ricetta per girare pagina. Quando “i file” grazie all’aiuto del Dottor Tranquilli sono stati distrutti ho potuto farla mia. La Sicilia è tornata a essere finalmente la mia dolce e cara terra. Non mi mette più oppressione e malinconia. Ci torno volentieri in estate e continuo a collaborare con mia madre in azienda soprattutto nel momento della stima della produzione annuale delle arance.

Melvin-Cavinato-Copertina (1)
Guardando il suo blog ho notato che stanno nascendo come funghi recensioni sul suo libro e sue interviste al riguardo. Come mai ha cominciato a parlare così apertamente di quello che le è successo?

Ogni giorno per me è una scommessa e un’avventura. Ho scelto di raccontare la mia storia e di sottopormi al giudizio del web. Ho inviato e invio il romanzo ai siti e blog letterari perché desidero avere un confronto e uno scambio di idee da chi legge e fa cultura da tempo. Leggo sempre con attenzione e curiosità ogni recensione siano esse positive o negative. Io le pubblico tutte. Non si può crescere e migliorare se non si accettano i propri limiti e difetti. Alcuni blogger erano restii per cortesia a scrivere critiche negative sul romanzo, ho dovuto insistere. Lo dirò sempre non ho bisogno di complimenti e lodi per quelli ci sono forse gli amici e la famiglia, ma dagli estranei vorrò sempre la brutale e schietta verità

Vuole che la sua storia sia più conosciuta possibile per evitare che accada ad altri?

Melvin è stato un personaggio negativo. Sono stato un uomo bugiardo e ho ferito la sensibilità di molte persone, deludendole. Non posso cambiare il passato e per tre anni ho portato il peso della vergogna e della colpa. Non ho ovviamente dimenticato quello che ho fatto e detto, solo che ora riesco a conviverci. Andare in terapia non è una passeggiata ed è costoso oltre che faticoso. Io sono stato costretto a farm curare. La mia vita è implosa. Molte persone in Italia soffrono di un disagio mentale e si vergognano a dirlo. Soffrono in silenzio avendo paura di essere definiti dalla società solo come dei”pazzi”.L’Italia per molte cose è un Paese del Terzo Mondo, viviamo nel pregiudizio e ignoranza. Se raccontare la storia può servire a rompere almeno in parte certi tabù allora avrò compiuto la mia missione. Chi si spaventa del fatto che sono un paziente psichiatrico e ho subito un ricovero coatto (TSO), faccia un bel respiro e magari mi guardi negli occhi. Io sarò lì a sorridergli e pronto a offrirgli un caffè per cercare di spiegargli che chi è in terapia o in un reparto psichiatrico, non è”un pazzo”, ma un uomo o una donna che soffrono perché la loro anima è ferita e sanguina.

Ho visto che oltre al suo blog scrive anche su altri forum. È diverso il rapporto che ha ora con il social network e internet rispetto a quello che ha descritto nel suo libro? Ora non si nasconde più?

Non amo particolarmente il social network, ma sono utili come megafono e veicolo di comunicazione. Ogni giorno ci scrivo per raccontare me stesso e per mostrare cosa faccio e penso. Li utilizzo insieme al blog come un diario di bordo. Ho notato che Facebook ormai è il luogo degli anziani mentre Twitter è la casa dei nevrotici. Essendo io un giovane anziano nevrotico riesco a gestirli entrambi in fondo divertendomi. Ho iniziato delle collaborazioni con alcuni siti e blog (Parole a Colori e il rumore dei libri di Lidia Ottelli) che bontà loro, ritengono le mie recensioni di qualche valore e utilità. Il web è un mondo vario e ricco di sfumature. Ci sono persone che mi hanno augurato altri TSO, l’abolizione della Legge Basaglia e che leggendo i miei scritti hanno risolto atavici problemi di stitichezza. Altri invece mi hanno regalato affetto e stima da perfetti estranei. Melvin è morto il 31 luglio del 2009. Oggi sul web c’è Vittorio De Agro con i suoi pochi pregi e tanti difetti pronto e disponibile a fare nuove amicizie e a confrontarsi con chiunque.

Come sta ora? Cosa pensa della sua vita in questo momento?

Io sto continuando il mio percorso terapeutico con il Dottor Tranquilli. Dopo tre anni di Splendenti cure, avevo bisogno di un terapista”normale”. Il Dottor Tranquilli mi ha permesso di tornare a scrivere e di avere stabilità e una vitale serenità e di questo gliene sono grato. Per tanto tempo mi sono guardato allo specchio vedendo un uomo di merda e indegna del cognome che portava. Ora allo specchio vedo, con sommesso orgoglio, Vittorio De Agrò e penso sorridendo che il meglio debba ancora venire.

Ho letto che l’idea per un nuovo libro è già in progettazione. Sarà di nuovo un viaggio nella sua mente o uscirà dal tracciato finora disegnato?

Mi hanno sempre affascinato i misteri e i segreti. Sono una persona curiosa per cui mi sono chiesto cosa sia davvero l’Amore. Come può un sentimento rendere un individuo contemporaneamente cieco, sordo e stupido?L’Amor è il quarto Segreto di Fatima o una diabolica invenzione dell’uomo? Il mio nuovo esercizio proverà a rispondere a queste domande. Grazie tante per il tempo che mi avete dedicato. Auguri e a presto.



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