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Intervista al direttore di bestmovie.it e Game Informer!!!

Creato il 28 ottobre 2010 da Domenico Marotta
Carissimi utenti di Serialtvandcinema,
Intervista al direttore di bestmovie.it e Game Informer!!!
vi pubblico una interessante conversazione telefonica avuta tra il mio collaboratore Mattia (per gli amici youtubbiani di WebCelebrity Victorlaszlo88) e il megadirettore di www.bestmovie.it e di Game Informer Luca Maragno.
Intervista al direttore di bestmovie.it e Game Informer!!!
Un incontro nerd stupendo!
Colgo l’occasione di ringraziare lo “special director” per la disponibilità e l’umiltà che ha avuto nel accettare la mia proposta di essere intervistato da noi.
Alcune domande - quelle contrassegnate dalla "D" tra perentesi - sono state poste da me perché non potevo perdere l’occasione di togliermi qualche curiosità o di dire la mia su temi cinematografici e televisivi che mi interessano. Ma ho fatto una piccola partecipazione in un’intervista condotta magistralmente dal quattrocchi “streaminghiano”.
Ho un ottimo collega!
Un saluto e andate a visitare anche www.webcelebrity.it. L’articolo sarà pubblicato anche lì.
Prima di procedere con le domande vi consiglio di leggere su WebCelebrity l'articolo dedicato alla Sit-Com Gamers ideata da Luca (cliccando qui).
*** CHE ABBIA INIZIO L'INTERVISTA***
Frammenti di una piacevole conversazione!
• (D) Prendendo in considerazione la continuazione ad oltranza di saghe un tempo concluse (v. Rambo, Indiana Jones), che ne pensa di questa riesumazione di pellicole che hanno fatto la storia del cinema? Strategia commerciale o…? 
Io credo che qui non si possa parlare di bianco o nero, si possono avere diverse opinioni a riguardo, sicuramente spesso si tratta di strategie per guadagnare, ma per esempio a me l’ultimo film su Rambo è piaciuto molto. Sono felice quando vengono riprese saghe che hanno fatto la storia del cinema, anche se a volte bisogna andare in sala e incrociare le dita sperando che abbiano fatto un buon lavoro, perché c’è sempre il rischio che la saga venga rovinata. E’ difficile da analizzare come fenomeno… • Cosa pensa invece dei remake? Mi riferisco in particolare a rivisitazioni di capolavori cult come Nightmare, il cui remake è uscito pochi mesi fa. 
Il remake è un buon modo per raccontare il cinema e spesso è giustificato da un’evoluzione tecnologica: è interessante vedere remake di vecchi capolavori rivisitati con l’aiuto del digitale o con tecniche di montaggio all’avanguardia, con il remake si può raccontare un film già visto con nuovi effetti e con un ritmo del racconto diverso. Personalmente a me il nuovo Nightmare non è piaciuto molto, non vi ho trovato un particolare uso del digitale e nemmeno un montaggio che desse qualcosa di diverso o un ritmo differente. Io sono un appassionato della saga e mi sono riguardato il primo, quello di Craven, prima di andare a vedere il remake: quello nuovo mi ha annoiato. Invece ho trovato che Rob Zombie abbia fatto un buon lavoro con il remake di Halloween, lo ha arricchito con un buon minutaggio e ha approfondito nella prima parte la psicologia del personaggio di Michael, l’ho trovato molto interessante. 
Si trovo che abbia fatto un ottimo lavoro anche con il secondo suo film di halloween.
Non l’ho ancora visto, com’è?
Molto bello anche se l’ho trovato un po’ cattivo e "bastardo" in alcune trovate.
Sì Rob Zombie è fatto così.
• (D) Con l’avvento del ldc led ad alta definizione munito di dolby surround ormai si può guardare un bel film – anche in 3D - comodamente a casa con tutti gli optional audiovisivi. Visto che il mercato “Home Video” sta macinando terreno sul cinema, il grande schermo sarà destinato ad essere sottomesso dalla elevata tecnologia del mainstream? 
E’ una bella tematica. Io sono appassionato e preferisco guardarmi un film a casa, avendo un televisore in alta definizione, ma la sala continua comunque ad avere dei valori aggiunti: è sicuramente un punto di incontro che offre uno scambio e poi c’è l’avvento del 3D, riguardo a cui sono piuttosto scettico, anche se ho apprezzato l’uso che ne fa Zemeckis, mi è piaciuto molto a livello di effetti “La leggenda di Beowulf“, con il drago che ti viene incontro. Sono scettico perché spesso non trovo che il 3D sia sfruttato appieno e preferisco godermi un normale film in due dimensioni, per esempio Avatar in formato tridimensionale non mi ha soddisfatto, si trattava solo di una percezione della profondità, l’ho preferito in 2D. Anche io la penso così, ma un film che ho particolarmente apprezzato in 3D è stato San Valentino di Sangue.
Sì, io sono andato a vederlo proprio perché mi avevano detto che lì il 3D era sfruttato bene e sono rimasto deluso. Credo che sia una percezione che vari a seconda delle sale, mi rendo conto che quando parlo di 3D con un altro appassionato come mi sembra di capire che tu sia mi trovo di fronte ad opinioni discordanti. Ma tornando alla domanda, sono convinto che il cinema come luogo di incontro ha grandi possibilità che andrebbero sfruttate: ad esempio mi immagino come sarebbe se trasmettessero una gara del moto GP in diretta, o anche altri eventi sportivi. In più se avessero trasmesso un evento televisivo come l’ultima puntata di Lost in una sala cinematografica, credo che senza dubbio l’avrei vista lì. La sala cinematografica rimane un luogo con un grande potenziale di aggregazione sociale.
• (D) Domanda di rito. Le piacciono i telefilm? Se sì qual è il suo preferito? 
Mi piacciono molto i telefilm, ma non saprei come risponderti, non ne ho uno preferito in particolare. Posso dirti che senza dubbio l’ultimo che mi ha davvero appassionato è Lost.
Sì ha preso un po’ tutti!
E’ l’ultima serie su cui ultimamente ho impegnato energie. Pensa che tempo fa ho finito di vedere la prima serie e mi sono detto: Abrams ha voglia di prendermi in giro: non mi convinceva. Mi ero addirittura ripromesso di non guardare le altre stagioni, ma poi mi sono lasciato tentare e alla fine mi ci sono appassionato davvero!
• (D) Lei segue i blog youtubbiani, per esempio - uno a caso- victorlaszlo88 o yotobi? Consiglierebbe a qualcuno questi podcast? 
Sarò sincero, non li conosco.
Uno è il mio blog su cui recensisco abitualmente film e ultimamente è abbastanza apprezzato, mentre il secondo è un ragazzo molto apprezzato perchè recensisce in maniera molto ironica film brutti e squallidi.
Non li conosco ma mi hai incuriosito. Però trovo che youtube sia una forma di comunicazione incredibile: tempo fa mi hanno fatto conoscere una ragazza che si chiama Clio, mi pare
Sì, Cliomakeup!
Ecco, quella l’ho trovata un’idea geniale, perché a molte ragazze interessa imparare alcuni segreti sul trucco e lei fa una scuola di trucco a new york, l’ho trovato un ottimo modo di comunicare una passione!
• (D) Lei è il papà della web sitcom “Gamers”: Crede che il tubo sia adatto per trasmettere una webseries? Quali sono i vantaggi di trasmettere puntate comedy su dei canali?
E’ un ottimo mezzo di distribuzione, visibile a tutti: “Gamers” è un prodotto di qualità televisiva, certo, ma per la sua brevità è immediato e tutti lo possono guardare da casa dal computer e quando vogliono.
Con gli autori vi siete per caso rifatti ad un’altra webseries di successo, “The Guild”? La conosce?
Ecco, abbiamo ricevuto alcuni commenti in cui “Gamers” veniva messo in paragone con “The Guild”, che noi non conoscevamo. Ho guardato di che si tratta: è una serie diversa, a mio parere, ma assolutamente straordinaria, anzi ti anticipo che prossimamente ci sarà un personaggio in “Gamers” che si avvicinerà al mondo di “The Guild”.
Interessante! E in che modo?
Non ti posso dire di più, sarà una sorpresa!
Sono curioso! E per l’umorismo a chi vi siete ispirati? Leggevo su webcelebrity che vi siete rifatti a sturmtruppen e ai Peanuts di Schulz, è vero?
Assolutamente. Ho proposto agli autori di avvicinarsi all’umorismo di questi due grandi fumettisti, in particolare a Bonvi, che ha un umorismo immediato che si adatta ad una serie con puntate così brevi (circa tre minuti n.d.a.). poi, io non sono un grande fan della televisione, ne guardo veramente poca, ma gli autori hanno pensato di rifarsi a serie di successo come Camera Cafè, per quanto riguarda il ritmo. Ma principalmente l’ispirazione è fumettistica, anzi, posso anticiparti che presto ci saranno anche i fumetti di “Gamers”.
Da appassionato di fumetti quale sono non me li perderò!
• Mi sembra di capire che sei anche tu appassionato di fumetti. Quali sono quelli segui?
Adoro e seguo “Dago”, sia per i testi che per i colori, raggiunge un livello qualitativo incredibile: cento numeri e non si intravede mai un calo di tono in nessun suo aspetto! Poi seguo anche alcune testate della Bonelli, come Dylan Dog, Martin Mystère e Tex, ma dopo molto tempo mi accorgo che il livello degli episodi si è abbassato.
Dampyr?
No non lo seguo. Diciamo che spesso compro il numero uno di una testata, ma per mancanza di tempo o perché non mi dice nulla mi fermo a quello, come per le serie televisive: se il pilot non intriga lascio perdere.
• Cosa ne pensi della crisi di idee che sta attraversando Hollywood? Ormai i film più attesi sono quelli tratti dal tal libro o fumetto o videogioco oppure sono sequel. Crede che questo accada per un cambio di tendenza da parte del pubblico o altrimenti perché?
Non so se sia il caso di parlare di “crisi di idee”, mi sembra una cosa che avviene ciclicamente e per verificare se sia così bisognerebbe mettersi a tavolino per analizzare la storia del cinema passato. Potrei darti ragione, ma trarre film dai libri è una cosa che si è sempre fatta e anche dai videogiochi, non mi pare di avvertire particolarmente questa tendenza oggi di più rispetto a dieci anni fa e inoltre anche i film che non partono da idee originali possono avere un’alta qualità. Prendiamo ad esempio il 1982: in quell’anno nelle sale ci furono due grandi flop. Uno era tron e l’altro blade Runner, eppure sono due film spettacolari.
Vero. Tron è un cult di diritto ed è spesso citato in serie animate come “I Simpsons” o “Family Guy”. Non a caso a breve uscirà nelle sale il nuovissimo “Tron: Legacy”.
Esatto. Ma ho citato quell’esempio per dire che ci sono periodi in cui magari non c’è crisi di idee ma queste non vengono apprezzate, per questo non avverto particolarmente carenza su quel livello.
Un punto di vista molto interessante.
• Cosa ne pensa della tendenza incalzante di girare film che sembrino documenti realistici, mi riferisco ai “figli” di Cannibal Holocaust o the blair witch project, come i recenti Cloverfield o Paranormal Activity.
Ecco, trovo che sia un bel modo di fare cinema e anche un ottimo strumento, anche se devo ammettere che Paranormal Activity mi ha annoiato e anche The Blaier Witch Project, non mi è piaciuto.Ho molto apprezzato invece Il Diario degli Zombi di Romero, perché ha un contenuto che è bene espresso con quella particolare tecnica. Paranormal Activity hanno avuto un bel modo di porsi registicamente, ma non avevano un contenuto e le novità finivano li. Ho apprezzato invece Il Quarto tipo, che si mette a metà strada, perché aveva un modo particolare di porsi come film, con questa presentazione di fatti mai accaduti come se fossero documenti video accertati. Ho anche apprezzato Rec, veramente bello.
Ecco con rec hanno sbagliato a fare il remake, Quarantena, così poco tempo dopo. Troppo Hollywoodiano e poco realistico: La protagonista strafiga, il poliziotto macho… In rec gli attori sono persone normali.
Ma si sa che a Hollywood gli standard sono altri, poi lo spettatore americano vuole vedere il film senza sottotitoli e Rec non è stato doppiato, l’hanno fatto anche per quello.
• Tu ti occupi anche di videogiochi, sei il direttore di “Game informer”, per cui ti faccio la domanda più banale del mondo: qual è il videogioco che più ti ha preso nell’ultimo periodo?
Beh sicuramente Life control. Non è esattamente il tipo di gioco da hardcore gamer, ma è un simulatore di atterraggi pazzesco: è geniale e semplice allo stesso tempo.
E un gioco che attendi con ansia?
Diablo 3 senza dubbio.
E chi non lo aspetta?
Esatto, mi prenderò una settimana di ferie quando usxcirà. Adoro i giochi a schemi e mi piace il gusto anni ‘80 che Diablo sa riprodurre perfettamente! Poi ovviamente sono un fan accanito di Resident Evil. Ho giocato al 4 e mi è piaciuto da morire!
Ecco, a tal proposito cosa pensi del cambio di genere della serie, che da survival horror è diventata action?
Beh il 4 mi è piaciuto molto e aveva un’atmosfera più vicina agli altri, poi che impianto audio! Fa paura! Il 5 l’ho solo provato e non ha niente a che vedere con il 4, ha sicuramente perso smalto. Ma io sono favorevole al remake anche quando si parla di videogiochi: trovo che il Resident Evil che rifecero per Gamecube sia ottimo, ma credo anche che il cambio di genere sia dovuto al sistema di gioco limitante e un po’ vecchiotto dei primi resident evil.
Io mi sono intrippato con machinarium invece!
Non lo conosco, come si chiama?
Machinarium. E’ un ottimo punta e clicca ibridato con il platform.
Me lo segno, mi incuriosice.
Grazie Luca per il tempo che mi hai concesso!
E’ stato un piacere, ciao!

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