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Intervista alla scrittrice giulia madonna

Creato il 14 luglio 2012 da Ale27 @alessandrobagn1
Caro visitatore, oggi sono onorato di renderti partecipe di questa mia ultima intervista che vede protagonista la scrittrice Giulia Madonna
Quando mi chiese di intervistarla, restai per un attimo senza parole. Non mi sarei mai aspettato un qualcosa di questa entità da quando nacque questo blog, e una notiza di questa portata gratifica il mio lavoro e ti ringrazio, caro visitatore, per avermi dato tale opportunità.  Giulia Madonna è una scrittrice dal cuoro d'oro. Nelle sue parole "traspare" semrpre la grande forza della sua anima e con l'aggiunta di un umiltà disarmante, fanno di lei,  "una scrittice", che a mio avviso, ne sentiremo sicuramente parlare da qui ai prossimi. Tra l'altro anche se non è conosciuta da molti, lei con il suo romanzo edito con il Gruppo Albatros dal titolo " La stanza vuota", sta riscuotendo un successo inatteso ma sicuramente meritato. 
1.   Ciao Giulia e benvenuta nel mio blog, vuoi presentarti ai miei lettori?
Salve,  mi chiamo Giulia Madonna, sono nata a Pescara il 31 luglio del 1963. Dopo la maturità scientifica mi sono laureata in architettura presso la facoltà “Gabriele D’Annunzio” di Pescara. Ho collaborato con vari studi tecnici della mia città e insegnato presso scuole paritarie. Attualmente mi sto preparando per conseguire l’abilitazione all’insegnamento in “Storia dell’arte”.
2.  Giulia, ho avuto modo di leggere il tuo “background” e devo dire che sono rimasto senza “parole”. Prima di passare alle successive domande, vorrei complimentarmi con te per la crescita professionale che hai ottenuto negli anni e per i successi che hai riscosso.  Detto questo, ci parleresti della tua esperienza nell’ambiente universitario e della tua “Laurea” in Architettura conseguita all’Università di Pescara? Ci daresti una tua opinione in merito alla situazione odierna delle università italiane? Cosa consiglieresti di fare a chi si è appena preso il diploma di maturità?
Ho scelto architettura per pura passione. Il percorso è stato difficile perché è una facoltà impegnativa, ma con l’amore per lo studio sono riuscita a portare a termine il percorso universitario. Ai miei tempi c’era tanta confusione perché l’università si stava trasformando nel percorso a quattro indirizzi. All’epoca i problemi erano di organizzazione, soprattutto durante gli esami che, per i troppi iscritti, si protraevano molto a lungo; c’era troppa teoria e poca pratica e esagerata burocrazia. Spero che oggi le cose siano migliorate! La scelta universitaria deve essere fatta con il cuore, sempre, ma non basta. Bisogna essere sicuri, una volta laureati, di poter spendere pienamente i tanti sacrifici di studio. Bisogna cercare di laurearsi brevemente: più gli anni passano più le cose si fanno complesse.
3.  Dopo l’esperienza all’Università, hai avuto modo di fare esperienza nell’ambito dell’insegnamento. Infatti, sei stata docente di corsi regionali di formazione professionale per il  corso  di ”arredatore d’interni” presso “Istituti Paritari”. Ci parleresti anche di questa tua esperienza? Consiglieresti questa esperienza?
L’esperienza dell’insegnamento mi ha segnata positivamente: infatti oggi mi sto preparando per conseguire l’abilitazione all’insegnamento in Storia dell’Arte. Certo, insegnare nelle scuole paritarie è difficile perché si è poco retribuiti e si lavora tanto. Per me è stata la prova del nove. Ho testato la mia pazienza, la voglia di empatizzÉÉare con gli alunni e di darmi a loro. Sono pienamente convinta che sia una vera e propria missione insegnare e non tutti sono portati a ciò. Non si sceglie di insegnare per la paga, anche perché quella italiana è tra le più basse d’Europa, ma perché si ha voglia di lasciare qualcosa, di entrare nella mente e nelle vite dei ragazzi, ma soprattutto perché si è convinti che solo loro sono il nostro futuro!
4.   Giulia, ora vorrei che parlassimo delle tue “passioni”. Cosa ti piace fare e quali sono le tue passioni?
Ho tantissime passioni: l’architettura, l’arte, l’arredamento, il modernariato, il design, l’antiquariato, il giardinaggio, il cinema, il teatro ecc. e questa è solo una parte di me. Poi c’è la letteratura e la scrittura che hanno un posto a parte nel mio cuore.
5.   Cosa rappresenta per te la scrittura? E cosa rappresenterà in futuro per te la scrittura?
La scrittura è stata sempre presente nella mia vita, sin dall’adolescenza, quando nel mio diario scrivevo e analizzavo il tutto e ciò mi aiutava ad affrontare e comprendere i miei tormenti e ad esorcizzare le mie paure. La scrittura di romanzi è avvenuta improvvisa e travolgente nel 2005 quando scrissi il mio primo romanzo “La stanza vuota” e di lì a poco anche gli altri due romanzi, che presto pubblicherò. Ho scoperto un mondo parallelo in cui tutto avviene senza remore e la verità dei sentimenti è reale e inevitabile. Ciò ha sconvolto la mia vita ed ora la scrittura ne è il centro indiscusso.
6.   Perfetto. Questa tua vena creativa ti ha portata nel 2011 a pubblicare il tuo romanzo d’esordio dal titolo “La stanza vuota” edito dal Gruppo Albatros. Ci parleresti di questo tuo romanzo? Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo primo romanzo?  Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo per questo tuo primo romanzo? Ci parleresti della scelta della copertina per questo tuo romanzo?
INTERVISTA ALLA SCRITTRICE GIULIA MADONNAApparentemente è una storia di amore travolgente, ma leggendo dietro le apparenze, si narra il percorso di maturazione dei protagonisti e la consapevolezza del valore del loro amore nel corso delle loro esistenze. E’ il mio primo romanzo scritto di getto dietro l’energia irrefrenabile scaturita dal magma indiavolato della mia anima, e così gli altri due romanzi. Ho seguito questa spontaneità della creazione. Non ho scelto di scriverlo è stata la storia che ha scelto me, è venuta a cercarmi e ha chiesto con forza di venire fuori. Io ho visto come in un film tutta la trama e ho vissuto dentro di me le emozioni dei protagonisti. Il titolo è scaturito perché nella storia esiste realmente“la stanza vuota” che fa da filo conduttore a tutta la trama ma è anche la trasposizione dell’anima tormentata e senza amore. Per la copertina mi sarebbe piaciuto mettere l’opera di Eduard Hopper “La ragazza nel sole” ma non è stato possibile per motivi di copywriter così è stata scelta la copertina attuale con un letto sfatto che sta ad indicare l’intimità della narrazione.
7.   Il protagonista nel romanzo  “La stanza vuota” è Adriano. Chi è Adriano? Perché decidesti di intrecciare la storia del tuo romanzo sulla sua figura? Cosa rappresenta in realtà, la figura di Adriano,  per te in questo romanzo? I lettori del tuo romanzo si potrebbero identificare in lui? Se si, perché?
Adriano è un affascinante latin lover che ama giocare con le donne e l’amore, scegliendone il lato ludico; finché non incontra Elena, giovane bella e pura, che dall’alto della sua totale inesperienza in amore si getta senza remore tra le braccia di Adriano. Dall’incontro casuale e inaspettato dei protagonisti, così diversi d’età ed esperienze nasce una travolgente storia d’amore, a cui i due rispondono differentemente,da subito, ma capiscono che è una storia forte. Ci sarà tira e molla tra loro, a causa della poca consistenza di Adriano, mentre Elena si mostra forte e sicura e vincerà le titubanze del suo amato. Adriano rappresenta il maschio indeciso, vittima del suo stesso fascino o meglio della sua non capacità di scegliere e diventare grande. Più volte sarà messo alla prova dalla vita e dall’amore, forte e deciso di Elena, ma lui non risponderà con convinzione. La paura d’amare, di abbandonarsi al sentimento, tipica del maschio educato ad essere forte e superiore a tutto ciò e che poi, anche quando sente la forza del sentimento, è incapace di abbandonarsi ad esso completamente. Oggi poi la paura d’amore è così diffusa e spesso sconfina in freddi rapporti basati su i network o nei così detti “incontri al buio”.
8.   Chi sono altri personaggi che alimentano l’intreccio del tuo romanzo? Ci parleresti anche di loro? Perché decidesti di inserirli nella tua storia? Che messaggio vorresti dare ai tuoi lettori con l’aiuto dei tuoi personaggi? Tutti loro cosa rappresentano realmente?
I protagonisti della storia sono quattro. All’inizio appaiono solo i due amati Adriano ed Elena, con la loro tormentata storia d’amore a causa della poca forza di lui. Poi intervengono Lea, la moglie, e Alessio, il figlio. Da subito è palese la differenza tra le due donne. Elena rappresenta l’amore puro, forte che però non chiede, ma dà, non s’impone, ma attende. Il suo opposto è Lea decisa, convinta di sposare Adriano e mettere su famiglia con lui, con un idea d’amore più concreta, direi utilitaristica, o come si dice “progettuale”. Adriano viene intrappolato da Lea e dalla sua forte testardaggine, si ritrova sposato e padre di un figlio, ma senza esserne convinto né felice, vivendo nel rimorso e nel rimpianto. Adriano si rifugerà spesso nella “stanza vuota”, camera da letto vissuta in passato con Elena, che trasformerà nell’altare del suo amore disperato e perso. Poi il destino farà rincontrare i due amati e lì che Adriano capirà di aver sprecato parte della sua esistenza e che solo con Elena è la sua felicità; così deciderà di tornare con lei, contro tutto e tutti. A questo punto appare Alessio, il figlio, che dall’alto dei suo otto anni, indicherà la strada a tutti. Invece di crearsi odio e rancore tra le due donne, tutti, per difendere la serenità del bimbo, decidono di tirare fuori da se il meglio, di empatizzare con l’altro, scegliendo la strada dell’amore, nel senso più alto. Si creerà un nuovo equilibrio, una famiglia allargata, in cui tutti sono felici, perché ognuno ha un ruolo preciso, disegnato su esigenze e capacità di ciascuno. Oggi le famiglie allargate sono oramai la maggioranza, con tutti i problemi della convivenza. Però ce ne sono alcune in cui c’è armonia o comunque un nuovo equilibrio. Il mio è un auspicio e soprattutto un monito a far sì che i figli siano preservati dalle lotte selvagge e interstiziali che scoppiano sempre più spesso tra gli ex coniugi.  
9.  La tua storia, su cui si basa l’intreccio del tuo romanzo, non potrebbe rischiare di essere definita banale da chi legge il tuo testo? Può essere visto il tuo testo come un dattiloscritto già visto e rivisto? Cosa rende unica la tua opera? Cosa rende la tua opera migliore rispetto quelle del tuo stesso genere o di altri generi?
So dove vuoi andare a parare! Mi stai chiedendo se il mio romanzo può apparire il tipico romanzo leggero d’amore della famosa collana ARMONY! Io non posso e non so se la mia opera sia migliore o unica rispetto ad altre! So solo che è scaturita dal cuore e con forte passionalità l’ho scritta e che, pagina dopo pagina, mi ha presa e travolta via con se, ed io l’ho lasciata fare! E’ necessario leggere il mio romanzo, guardando al di là delle apparenze, oltre le parole ci sono molti significati, che solo chi è sensibile e attento può trovare.
10.  Ci daresti un giudizio sulla tua opera? Come ritiene che sia la tua opera dal punto di vista della commerciabilità?
E’ un primo romanzo, un primo tentativo, sicuramente perfettibile, come ogni cosa, del resto. In questa prima fase della mia produzione sto lasciando libera la creatività. Sento che è necessario dare libero sfogo alla forte energia che si è sprigionata da dentro. Lo stile è molto scorrevole, si legge con facilità, ma fa pensare e riflettere il lettore. Affermo ciò per le tante testimonianze avute, che hanno riscontrato  emozione nella lettura, ma anche l’occasione per riflettere su tematiche importanti dell’esistenza di ognuno di noi. Il discorso della commerciabilità è molto complesso. É bello che in Italia ci sia un gran fervore di scrittori ma è pur vero che gli italiani sono lettori un po’ pigri. Di solito le grandi case editrici puntano sempre su prodotti di facile acchito, soprattutto oggi che c’è la crisi. Io sono un’esordiente e ho maggiore difficoltà ad arrivare ai più.
11.   Giulia, hai pubblicato la tua prima opera, come dicevamo poco fa, con il Gruppo Albatros. Ci parleresti di questa tua esperienza? Perché decidesti di pubblicare con il “Gruppo Albatros Edizioni”?
Io sono completamente al di fuori da quest’ambiente. La scelta è stata casuale e improvvisa. Bombardata dalla pubblicità ho inviato il manoscritto e ho accettato la loro proposta editoriale. Poi ho scoperto tutte le polemiche che accompagnano questo tipo di editoria e ne sono rimasta tristemente colpita. C’è in giro gente che vede come appestati tutti quelli che come me pubblicano a pagamento. Io non capisco perché ci siano ancora tanti pregiudizi proprio oggi che ce si auto pubblica con un click. Comunque, per il momento la mia esperienza non è stata negativa, tranne che per le palesi polemiche che accompagnano questo tipo di editoria. Quando avrò pubblicato il mio secondo romanzo con, magari, un editore”vero” solo allora potrò dire e sapere che differenza c’è, e se c’è!!!
12.  Il romanzo “La stanza vuota”, ha ricevuto dopo la sua pubblicazione degli importanti riconoscimenti. L’ultimo in ordine cronologico è stato il “Premio Speciale della Giuria “Val di Vara – Alessandra Marziale” 2012 XXIII edizione”. Ci parleresti anche di questo? Qual è stato il percorso che ti ha portato a partecipare a questi concorsi? Perché decidesti di farlo?
L’idea è partita dall’Albatros che mi ha indicato i nomi dei primi premi letterari. Io ho aderito immediatamente perché era un’ottima occasione per testare me e la mia opera attraverso la lettura attenta di persone competenti. Di lì ho continuato portando a spasso per l’Italia il mio romanzo e continuerò a farlo. E’ importante, secondo me, soprattutto per un autore esordiente, essere letto e giudicato da chi è competente.
13.  Giulia il tuo romanzo fa parte del blog denominato “Il blog degli autori”, in cui è possibile trovare autori come “Corrado Augias”. Ci parleresti di questa tua esperienza? Ci sveleresti il percorso che hai affrontato per accedere a questo blog? Che vantaggi ti hanno dato questo blog e che svantaggi? Ci parleresti anche del blog degli autori? Ci sapresti dire come si accede al blog? Da chi è gestito? Che effetto ti va essere in un blog con figure come quella dell’illustre Corrado Augias?
E’ molto utile ed entusiasmante il contatto con il pubblico attraverso un blog in cui si può leggere l’incipit del romanzo e si può lasciare un commento che è totalmente libero. Ci sono state valutazioni positive ma anche polemiche e ciò mi è stato utile per la mia crescita artistica, del resto non si può pretendere di piacere a tutti! Si possono conoscere le opere di tanti altri autori e imparare a conoscere personalità e creatività diverse e lontane da noi. Ci sono arrivata tramite la partecipazione al premio letterario “il molinello” da qui sono stata messa in contatto dall’organizzatrice Nicla Morletti che mi ha proposto di aderire a tale opportunità. E’ un blog di ampio respiro a cui aderiscono nomi importanti e di peso della letteratura italiana ma anche tanti esordienti. Un’esperienza positiva che consiglio vivamente!

14.   Quando scrivi ti accosti a qualche scrittore, autore, pensatore, del tuo stesso genere o di altri?
Non sono in grado di affermare se la mia scrittura si avvicini ad altri autori anche perché credo non sia mio compito! Posso dirti quali sono state le opere e gli autori che mi hanno segnato e affabulata durante la mia esistenza. Due risalgono ai tempi delle letture del liceo, fatte per dovere di programma, ma che mi hanno affascinata come: “Il ritratto di Doria Gray” di Oscar Wilde  e “ La coscienza di Zeno” di Italo Svevo; nella maturità sono stata amorevolmente fagocitata dalla “Mia Africa “ di Karen Blixex e “Non ti muovere” di Margaret Mazzantini. Come vedi sono tutte opere di cui è stata realizzata una versione cinematografica perché mi piace molto quando la scrittura incontra il cinema e credo che siano due forme di arte che insieme possano fare miracoli!


15.   In cosa punti quando scrivi? Punti di più al linguaggio dei tuoi scritti o miri di più al contenuto, ossia, all’intreccio?
Intreccio e linguaggio sono entrambi importanti. Attualmente, e mi ripeto, seguo le storie che mi vengono dal profondo, forse sedimentate in qualche parte del mio inconscio, quindi non costruisco né progetto l’intreccio dei miei romanzi, ma seguo l’estro liberamente. Il linguaggio resta importante e cerco di farlo sgorgare dal cuore, provo a essere incisiva e descrivere le sensazioni profonde dei miei personaggi.

16.   Hai coinvolto altre persone nei tuoi progetti? Se è sì, perché? Te la senti di svelarci qualcosa?!
Nei miei progetti c’è la stesura di un romanzo storico che narra la storia della mia famiglia, abbracciando un arco di tempo che parte dal 1800 fino ai giorni nostri e per realizzarlo ho bisogno della mia memoria storica: mia madre, detentrice dei ricordi più lontani a me quasi sconosciuti. Devo darmi una mossa perché mia madre ha già 82 anni e sicuramente ne sarebbe felice ed orgogliosa. In progetto c’è anche la stesura di un romanzo-denuncia che affronti le problematiche della scuola italiana e i risvolti sui nostri figli, il tutto accompagnato da dati istat alla mano, perché il racconto non sia solo fantasia ma risulti molto vicino alla realtà. L’esigenza l’ho sentita sulla mia pelle dal primo giorno di scuola di mio figlio che come tanti ragazzi è tormentato dalla scuola, mentre quelli dovrebbero essere gli anni migliori e più importanti per la sua crescita. Poi la televisione e la stampa ci bombardano continuamente di terribili notizie riguardo a maltrattamenti su bambini piccolissimi. Credo e voglio arrivare a dimostrare che se la scuola italiana fa acqua da tutte le parti  le colpe non sono tutte dei giovani.


17.   Giulia, dopo queste tue esperienze, cosa pensi del mercato di un genere come i “Romanzi” in Italia? Ė un genere che lascia spazio anche agli autori esordienti o è un mercato solo per l’editoria classica e con autori quotati già al successo?
Non è affatto un ambiente facile e pian piano sto imparando davvero molto. Gli esordienti sono tantissimi e se da un lato è interessante sapere che ci sia tutto questo pullulare di creatività allo stesso tempo è proprio il grande numero di scrittori che rende difficile la vita un po’ a tutti, eccetto i più quotati. Per fortuna in tutto questo magma si riesce ancora ad intravvedere la luce in persone, che senza pregiudizi o false ideologie, ti tendono la mano e hanno voglia di conoscerti. Sto conoscendo tante persone valide grazie a twitter. 

18.   Ci sapresti dire dove possiamo acquistare il tuo libro?
Il mio romanzo è acquistabile su:
http://www.ibs.it/code/9788856744613/madonna-giulia/stanza-vuota.html
http://www.amazon.it/La-stanza-vuota-Nuove-voci-/dp/8856744619
http://www.unilibro.it/libro/madonna-giulia/la-stanza-vuota/9788856744613
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788856744613/Lastanza vuota/Madonna Giulia.htlm
http://www.ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=714861

19.   Ci daresti qualche link per poterti seguire ed essere aggiornati sulle tue attività?
Sul mio sito   http://www.giuliamadonna.oneminutesite.it

potete leggere stralci del mio romanzo“La stanza vuota”, leggere recensioni, conoscere la biografia ufficiale ed ufficiosa, un po’ di tutto perché lo mantengo aggiornato in ogni momento.
Il mio contatto su twitter   @GiuliaMadonna
è la mia finestra giornaliera sul mondo del web.
Nel mio blog  
 www.blogdegliautori.it/Giulia-Madonna/la-stanza-vuota-di-Giulia-Madonna
potete leggere l’incipit del mio romanzo “La stanza vuota“ e lasciare o leggere commenti.
 

20.  Ci sveleresti i tuoi progetti odierni e quelli futuri? Di cosa ti stai occupando ora?
Attualmente sto partecipando ad un esperimento di “Scrittura Collettiva” indetto dal “SOLE24ORE” in cui si è tutti partiti da un incipit fisso a cui ognuno ha dovuto scrivere il seguito. Poi, tramite votazione da parte dei lettori, è venuto di volta in volta eletto il capitolo vincitore, che andrà a far parte della pubblicazione finale: ci troviamo alla stesura del 4° capitolo. E’ un’esperienza molto interessante per il contatto continuo con altri autori e le loro vena artistica.
Un altro importante progetto è la mia partecipazione al concorso letterario “DONNE CHE FANNO TESTO” indetto dal MESSAGGERO con il mio racconto “DIARIO SEGRETO” presente nella libreria del concorso già dal 29 Giugno che invito tutti a leggere. Tra Agosto e Settembre saranno pubblicati i racconti vincitori, io resto con le dita incrociate, anche perché è presidente della giuria la grandissima Dacia Maraini, che stimo moltissimo per la sua ottima scrittura e per la sua eccellente personalità.
 

21.  Vedi la scrittura di altri generi letterari oltre a quelli già pubblicati nel tuo futuro?
Credo che tutti noi siamo in continua crescita ed evoluzione, quindi non metto limiti alla provvidenza, poi quando si tratta di creatività è necessario lasciarle libero sfogo.

22.   Sono solito chiudere le mie interviste con una domanda alla “Marzullo”. Per te Giulia, l’amore è la luce della vita o è la vita la luce dell’amore?
Sono pienamente convinta che l’amore, inteso come passione che si mette nel fare le cose, sia alla base della nostra esistenza. Io in primis ho basato tutta la mia vita sulle mie tante passioni e non mi sono mai pentita delle mie scelte, perché fatte sempre con il cuore. Sì, l’amore è proprio la luce della vita, assolutamente!


Grazie di essere stata nel mio blog.
Io ringrazio te, per la tua ottima accoglienza e sono stata proprio felice di conoscerti e essermi fatta intervistare da te. Un saluto a tutti, sperando che leggiate il mio romanzo e possiate imparare a conoscere la mia anima.



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