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Intervista con Alberto Mesirca, quarta parte

Creato il 12 novembre 2010 da Empedocle70
Intervista con Alberto Mesirca, quarta parte
Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario? Tutta questa passiva tendenza ad essere aggiornati e di possedere tonnellate di mp3 che difficilmente potranno essere ascoltati con la dovuta attenzione non comporta il rischio di trascurare la reale assimilazione di idee e di processi creativi? Le faccio questa domanda anche il relazione al fatto che lei ha realizzato diversi dischi .. come viene curata la loro distribuzione?

Il mercato discografico, è vero, è senza dubbio in crisi. Tuttavia sono convinto che la dimensione del download (illegale o legale) di mp3 sia anch’essa una soluzione ed una fase temporanea. Ho recentemente parlato con il brillantissimo insegnante di musica elettronica del Conservatorio di Castelfranco, Valerio Murat, il quale mi ha detto: “Non hai idea di quante frequenze si perdano nel processo di compattazione di un file audio in mp3”. Quindi per chi ama la musica, e chi apprezza il lavoro discografico nel suo intero, comprendendo anche la veste grafica, non può che ritornare ad acquistare i dischi. ECM, per esempio, ha sempre curato moltissimo le copertine, con foto meravigliose; e possedere un disco simile ha valore anche come oggetto. Non so se in questo momento in Italia stia succedendo lo stesso, ma in Germania tra le giovani generazioni (anche nella produzione musicale, di gruppi alternativi o indipendenti) sta ritornando di moda il vinile, sia perché il suono ha un calore diverso, sia perché le copertine dei dischi possono davvero fungere da “art-work”.
Nel mio piccolo, ho cercato, nella produzione dei 2 dischi solisti, di avvalermi di bravi fotografi (Giovanni Parolin, Antonia Kilian) e bravi grafici (Paolo Carraro).
La seconda parte della domanda: le case discografiche che hanno pubblicato i dischi (MAP, Paladino OG) si occupano anche della loro distribuzione. Il California Guitar Trio mi ha tuttavia insegnato che il metodo di vendita più efficace è quello del dopo-concerto; è un sistema usato anche da Einstuerzende Neubauten per molti anni.
Nel caso del disco di Scarlatti, uscito nelle collane delle riviste “Suonare News” e “Seicorde”, sono stato molto fortunato, perché nel giro di 2 mesi il mio disco arrivò nelle case di migliaia di abbonati. Per questo devo davvero ringraziare Filippo Michelangeli, direttore delle riviste, per l’aiuto che mi ha dato.

Ci consigli cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta.. Che musiche ascolta di solito?

Ascolto in genere un po’ di tutto, mi piace variare molto e trovare una certa profondità anche in musicisti che non hanno un’educazione accademica, ma che la raggiungono quasi istintivamente.
5 dischi? Posso forse consigliare dei compositori-musicisti che mi hanno tenuto compagnia nel corso di questi anni…
Dmitri Shostakovich, Arvo Pärt, Angelo Gilardino, Blixa Bargeld, Robert Fripp, Gyorgy Ligeti.

Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?

Anche questa è una domanda difficile!
Probabilmente ora direi: le Fantasie di Francesco da Milano, la Sonata “Cantico di Gubbio” di Angelo Gilardino (che, cosa di grande onore per me, mi ha dedicato), il “Nocturnal after John Dowland” di Benjamin Britten, la “Sonata para guitarra” di Antonio José, la “Suite compostelana” di Federico Mompou.

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