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Intervista di Pietro De Bonis ai Libra ed al loro album d’esordio “Sottopelle”

Creato il 22 novembre 2013 da Alessiamocci

Roma è la città in cui nascono i Libra. Tra box, stanze sbiadite, piccoli studi di registrazione, synth, laptop e sotto la direzione artistica di Antonio Filippelli i brani prendono vita, la band prende forma. Le loro sonorità sono elettro-minimal dal respiro internazionale con cantato in italiano.

Intervista di Pietro De Bonis ai Libra ed al loro album d’esordio “Sottopelle”A maggio 2013 esce “La Calma”, il primo singolo della band che anticipa la pubblicazione del loro disco d’esordio. Il videoclip viene  lanciato in anteprima su “La Stampa.it”, ottenendo tantissime visualizzazioni. Il 23 maggio i Libra suonano a Palermo in occasione dell’evento nazionale per la giornata di commemorazione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La rivista “Rolling Stone” li definisce una rivelazione a metà strada tra canzone d’autore ed electro.

A Luglio 2013 la band è intervistata da Radio Uno Rai all’interno del programma “Suoni D’estate”. A settembre sono ospiti di Twilight, il programma di Radio 2 condotto da John Vignola, e presentano in anteprima i brani che andranno a comporre il loro disco.  Il 7 novembre 2013 pubblicano “Sottopelle”, il loro album d’esordio, composto da 10 tracce vestite da arrangiamenti minimali che lasciano più spazio possibile ai vari suoni e beat. Lo stesso giorno esce in tutte le radio il secondo singolo “Zoe”.

Le sonorità electro incontrano la canzone d’autore dando vita ad un sound minimale e internazionale vicino al mondo dei “The XX” passando per i Radiohead fino ad arrivare alle atmosfere create da James Blake. Un album da scoprire e consumare in cuffia.

P.D.B.: Salve ragazzi! “Sottopelle” la canzone che dà il titolo al vostro disco d’esordio, alcune persone sono come tatuaggi, indelebili?

Intervista di Pietro De Bonis ai Libra ed al loro album d’esordio “Sottopelle”Libra: Esattamente. Ci sono persone che rimangono dentro di te anche se provi a mandarle via, è come nell’odi et amo, una parte di te vorrebbe spingerle giù mentre l’altra tende una mano per non farle cadere. A volte alcune sensazioni rimangono latenti, sono lì, pronte ad esplodere con una potenza impensabile e magari ti accorgi di averle impresse in una canzone solo dopo che l’hai fatto.

P.D.B.: “Zoe”, il secondo singolo uscito in tutte le radio, è una ragazza bellissima, stanca e instabile, la bellezza ha a che fare con ciò che è insolito? Ciò che è bello è destinato a rimanere confinato a sé, proprio come Zoe?

Libra: C’è qualcosa d’incredibilmente affascinante nella diversità. Zoe è differente, o almeno si sente così, ma prova dei sentimenti nei confronti del mondo che la circonda che sono propri di tanti altri ragazzi e ragazze della sua e della nostra età. Lei si sente sola, instabile e forse è proprio questa sua fragilità a renderla bellissima.

P.D.B.: Nel pezzo “Morbida” c’è un ritrovo, un tendersi e tenersi la mano per rinascere, è così?

Libra: “Morbida” parla di un incontro che fa nascere il sole nell’inutile. Una canzone per tutti coloro che riescono ad unirsi e donarsi in questa vita.

P.D.B.: “Cloe”, una canzone fotografica, nel centro dell’immagine c’è questa ragazza che ha paura del futuro, che si sente in trappola, smettere di combattere è spesso visto come una sconfitta, ma in questo pezzo sembra più una vittoria, Cloe vince nel fuggire via? I nomi di queste ragazze, come anche Zoe, come nascono?

Intervista di Pietro De Bonis ai Libra ed al loro album d’esordio “Sottopelle”Libra: Non saprei dirti se Cloe è una vincitrice o una sconfitta, in realtà lei non smette di combattere, semplicemente trova una via diversa. La paura del futuro è un argomento molto comune al giorno d’oggi e che sentiamo molto; siamo una generazione che sta pagando errori passati e spesso non vediamo nulla davanti a noi. Mi ricordo un’immagine trovata su internet, l’inquadratura su di una maglietta con su scritto “Il futuro è nelle nostre mani”, poi uno zoom out per scoprire che chi indossa la maglietta non ha le mani. Siamo una generazione senza mani? No, ma dobbiamo impegnarci tutti e molto per cambiare le cose.

P.D.B.:  Anche nel brano “Noia” ricorre il tema della fuga, la fuga dalla noia lenta, il tempo del dolce far niente per voi è quindi solo tempo perso? Dicono la noia sia la principale causa per inventare cose belle, voi che dite?

Libra: In realtà la noia è uno stato in cui non ci troviamo spesso, abbiamo mille interessi e siamo “smanettoni”, o almeno così ci hanno definito. L’ispirazione è qualcosa che ci coglie di sorpresa, assecondarla non significa perdere tempo, anzi. Forse la noia è un qualcosa che vorremmo riconquistare, pensiamo sia utile annoiarsi ogni tanto, se non altro per apprezzare i momenti pieni della vita.

P.D.B.: Il disco “Sottopelle” è un percorso attraverso due anime. La prima è elettronica, con una smodata passione per il suono e le possibilità della tecnologia, la seconda è elettrica ed acustica, più immediata e vera nella sua imperfezione. Perché questa scelta?

Intervista di Pietro De Bonis ai Libra ed al loro album d’esordio “Sottopelle”Libra: L’elettronica è fantastica, ti permette di spaziare, creare musica che non necessariamente rientra in un’etichetta preconfezionata, lavorare sul suono in maniera ancora più dettagliata. Gli strumenti elettrici ed acustici invece hanno una componente viva e naturale, probabilmente imperfetta, ed è questa la loro potenza. Abbiamo scelto quindi di non privarci di nessuno di questi due emisferi.

P.D.B.: Parlare in maniera diretta e chimica della vita, del sesso, della droga in questo album è stato essenziale per tutti voi?

Libra: Ci piace comunicare in maniera diretta, la scelta dell’italiano non è un caso. Il sesso e la droga esistono e fanno parte della nostra generazione, non ha senso scandalizzarsi. Una volta ci hanno detto che la nostra musica è sensuale e narcotica e la cosa non ci dispiace affatto.

P.D.B.: Grazie ragazzi per questa intervista!

Libra: Grazie a voi!

I Libra sono:

Iacopo Sinigaglia: Voce, Synth

Gian Marco Ciampa: Chitarre, Synth

Alberto Paone: Beat & Pelli

Federico Russo: Basso, Synth

Written by Pietro De Bonis

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