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INTERVISTA | Elena Moccia, chi bella vuole apparire un po' deve soffrire

Creato il 01 settembre 2011 da Roberto Arleo @robertoarleo
INTERVISTA | Elena Moccia, chi bella vuole apparire un po' deve soffrire
Chi c'è dietro il tuo blog? Chi sei/siete?
Dietro al blog ci sono solo io, Elena Moccia, 25 anni nata e cresciuta tra Prato e Firenze. Sono laureata in organizazione di eventi e imprese dello spettacolo e sono la vicepresidente della web radio Radio Spin, in cui tengo anche la rubrica di moda "Red Carpet". Negli anni la passione per i vestiti e gli accessori è diventata parte integrante di me e della mia vita, soprattutto grazie al periodo in cui ho vissuto e studiato a Parigi, capitale di eleganza e bellezza. Da 5 anni ormai disegno i miei abiti, scelgo personalmente le stoffe e li creo in stile bon ton, con pizzi, paillettes, tinte pastello (e anche nero, ovvio!) e stoffe particolari. Il mio blog nasce quindi dalla voglia di comunicare e di far conoscere i miei lavori e i miei pensieri. La moda è per tutti e di tutti, non solo per le ricche magre, ma soprattutto per le persone normali. M.Elly's Blog, nato più di un anno fa, vuol mostrare che la creatività non conosce limiti e che ognuno di noi può essere modella, stilista e fashion reporter ogni volta che vuole. Inoltre, al ritorno da ogni viaggio, mi piace mostrare ai miei lettori non solo i luoghi che ho visitato, ma anche creare piccoli reportage sulle vie dello shopping, concentrandomi soprattutto su quello a portata di tutti.
INTERVISTA | Elena Moccia, chi bella vuole apparire un po' deve soffrire
Da quanto tempo ti interessi di moda?
In realtà, passato il pessimo periodo delle medie, in cui mi vestivo un po' troppo anni '90 misto a Spice Girls, da quando sono entrata al liceo ho iniziato a nutrire interesse per vestiti, borse e scarpe. Con l'avanzare dell'età ho acquisito una maggior sicurezza in me stessa riuscendo a definire gusti e modi di esprimermi attraverso la moda: tanto che oggi sono in grado di disegnare e progettare io stessa i miei abiti.
Perché nelle donne c'è tutto questo amore per le scarpe?
Le scarpe sono espressione di femminilità e sensualità: mostrare la caviglia un tempo era scandalo per ciò che poteva comportare avere il corpo troppo esposto agli occhi del pubblico. Oggi le calzature non sono soltanto tacchi che ci fanno sentire più alte, ma ci donano sicurezza, ci fanno sentire eleganti e donne. Tacchi alti o ballerine, stivali o sandali, sculture e vere opere d'arte, oggi le scarpe permettono di esprimere al meglio il nostro carattere definendo la nostra camminata sicura in un mondo un po' troppo maschilista.
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Qual è il tuo modello preferito e perché?
Oh... adoro le ballerine, ma le uso poco perchè mi sento goffa; indosso spesso sneackers come Superga o All Star coloratissime, in inverno adoro riscaldarmi con caldissimi stivali pelosi ma il grande amore restano loro, le decolletè  alte minimo 10 cm, possibilmente colorate, vistose e brillanti.
Preferisci possedere tante paia di scarpe a un prezzo basso a discapito della qualità variando spesso oppure poche e di qualità pregiata?
Beh, sarò sincera, chi non vorrebbe circondarsi di Louboutin o Jimmy Choo? Ma dato che non mi chiamo Serena Van Der Woodsen, preferisco puntare su capi low cost. La maggior parte delle mie scarpe non supera i 60 euro di spesa ma giuro che non mi sono mai trovata male con nessuna di loro: mai vesciche, mai tacchi a brandelli, nessun graffio, insomma, o sono fortunata oppure riesco a trovare scarpe low cost di qualità! Addirittura il mio ultimo acquisto sono un paio di sandali con plateau e tacco altissimo comprati a Viareggio: per soli 8 euro ho ballato e camminato per serate intere e ancora sono li, intatti e perfetti!
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Quali sono le caratteristiche che valuti nella scelta delle scarpe?
Innanzitutto il colore; è la prima cosa che mi fa sospirare. Poi il tacco: la mia regola è "sotto i 10 cm non è vero amore". Con plateau o meno, le mie scarpe raramente hanno avuto un tacco sotto i 10 cm. Poi passo in rassegna le cuciture. Giusto in un mega store low cost avevo adocchiato un paio di bellissime pump per il prossimo inverno, ma il tacco era praticamente appiccicato con la colla alla scarpa ed era terribile. Pongo particolari attenzioni a questi dettagli, non mi piace vedere fili tirati o colla sporgente tra la scarpa e il plateau. Infine, passo ad osservare il materiale della scarpa. Adoro la vernice, ma mi piace anche il suede, la pelle morbida o il velluto. Mai niente di animalier, troppo aggresivo per il mio stile e, soprattutto mai nulla di pitonato o in cocco.
Che rapporto c'è tra scarpa e umore?
Nel mio caso è un rapporto profondo. E' capitato spesso che mi sentissi stanca per le giornate di studio e lavoro e magari, alla sera, non mi andava di uscire di casa in tacchi a spillo; oppure nelle freddi notti di inverno sarà difficile che mi vediate in collant e decolletè aperte! Se sono arrabbiata, invece, a volte mi basta aprire l'armadio, prendere un paio di scarpe e indossarle con un paio di collant colorati, magari di un bel colore fluo, e allontano i cattivi pensieri cercando la mise giuste da abbinare alla nuova combo scarpe-collant.
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Hai un colore che compare più frequentemente nella tua scarpiera?
Scontatamente, dico il nero, ma perchè sempre più comodo da abbinare. In genere però non mi faccio mai troppi problemi e quando vedo una scarpa di un colore che non ho, sento l'impulso di comprarla. Ne ho verdi prato, rosa cipria, rosa shocking, rosse, viola, grigie, blu elettrico,e le ultime, comprate a Madrid un mese fa, sono di uno spiccato color senape. Mi sono rimasti nel cuore un paio di mezzi tacchi (e da qui ho infranto una sola volta la regola del mai sotto i 10 cm) comprati a Londra: completamente colorati, come un arcobaleno!
Qual è il valore aggiunto che percepisci nelle calzature italiane?
Sicuramente la cura dei dettagli, il pellame, le cuciture. Basta toccare un paio di mocassini di Tod's per rendersi conto del valore immenso che ha assunto il lavoro di produzione dei modelli. Oppure, un esempio più banale: a casa ho un paio di Miss Sixty semplici, nere in vernice e con tacco a spillo, prezzo più abbordabile delle Tod's. Amo la cura con cui sono state realizzate, non c'è sfregio, sbaglio o difetto nella calzatura e le tengo come un gioiello per il valore che do loro.
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È possibile esprimere la sensualità attraverso le scarpe? In che modo?
Chi bella vuole apparire, un po' deve soffrire, mi disse mia mamma la prima volta che indossai un paio di tacchi alti, per l'esattezza un paio di Fornarina Mary Jane in pelle nera nel novembre 1999. Questo per dire che la sensualità della calzatura è connessa agli abiti che si indossano e a come si portanoo. Le scarpe alte sfinano, allungano e distendono le gambe, ci fanno sembrare più alte, ma possono essere un'arma a doppio taglio. I tacchi rischiano di esser volgari se eccessivi e indossati con abitini succinti in orari della giornata lontani dalla sera; e le donne che non sanno camminare sui tacchi sembrano dei t-rex. In altre parole: attente ai vostri outfit e imparate a camminare sui tacchi; la sensualità verrà da sè, con un pizzico di fiducia in se stesse e autoironia.
Con quale criterio scegli le scarpe adatte ai tuoi outfit?
Primo in base all'orario della giornata e al posto in cui sono diretta: se devo andare all'università indosso un paio di ballerine, scarpe da ginnastica o stivali bassi, mai un paio di tacchi; così come per fare la spesa o shopping durante la settimana. All' outfit giornaliero accosto scarpe basse e comode, per la sera opto quasi sempre per i tacchi alti (eccetto quando sono in giro per il centro di Firenze, il pavimento sconnesso non è buono per la mia camminata fluida!!). Secondo, in base al colore dei vestiti  della giornata. Se sono vestita di nero o di scuro, o se la giornata è particolarmente uggiosa, cerco sempre di indossare accessori accesi e colorati, che mettono allegria e staccano dalla mise o dal background scuro.
Ti viene in mente qualche altro settore legato alla creatività (musica, fumetti, letteratura, cinema, design...) in cui le scarpe hanno un ruolo importante?
Beh, sono una laureata in spettacolo con la passione dei fumetti e dei disegni, quindi la risposta è sì. Le scarpe fanno spesso da contorno al biglietto da visita di una donna, esprimono la personalità e il carattere della donna che le indossa. Possono diventare oggetti cult del design, oppure pezzi storici di cantanti famose che hanno calcato grandi palchi; o magari possono ricordarci un film o un fumetto della nostra infanzia... Pensiamo ad esempio a Lady Gaga: le sue scarpe sono a dir poco geniali. Possono non piacere, ma sono sculture, oggetti design che attirano l'attenzione del pubblico e dei media restando impresse nella memoria di molti e rendendole chiavi di lettura dello stile della cantante.
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Quale sarà la tua prossima calzature oppure una tendenza futura che prevedi?
Non essendo una stilista, mi è un po' difficile prevedere delle tendenze future, anzi, spero siano ben lontane dai clogs che quest'estate hanno invaso i negozi! Scherzi a parte, ho dato un'occhiata approfondita alle scarpe delle collezioni autunno/inverno 2011/2012 e sono rimasta affascinata soprattutto da quelle di Vuitton. Parlando di low cost, ho notato che quest'anno le decolletè con il cinturino "a t" sul collo del piede andranno alla grande: un mix di modernità con forme e colori retrò, saranno queste il mio futuro acquisto. Le ho già viste da Sisley, da Oviesse e da Coin: decisamente bellissime.
Link dove è possibile seguirti?
Sul mio blog, M.Elly's Blog, su Facebook e sul sito di Radio Spin, collegandosi alla radio oppure cliccando sulla rubrica Red Carpet.
Un pensiero sulle calzature per concludere l'intervista?
Nonostante a volte siano causa di dolorini, li perdono sempre... sono così belli che mi basta indossarli per sentirmi più femminile e più felice. Si, ai tacchi perdono tutto.
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