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Intervista esclusiva a Demis Radovcic, stella della pallamano italiana

Creato il 11 settembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Demis Radovcic è stato definito da molti come il fuoriclasse della nostra nazionale di pallamano. Il campione  del Loacker Bolzano, originario di Capodistria, è in grado di fare la differenza sia che giochi come ala che come centrale, per questo è tra i giocatori più temuti dagli avversari. Il ragazzo nonostante la sua giovane età, 24 anni, ha già vinto diversi titoli nazionali e gentilmente ci ha rilasciato un’intervista esclusiva per Olimpiazzurra.

Quello appena trascorso è stato il tuo primo anno a Bolzano. Che bilancio tracci della nuova esperienza?

“Si, per me sta iniziando il secondo anno qui a Bolzano e devo dire che il primo anno è stato molto positivo, dato che abbiamo vinto sia lo scudetto che la Coppa Italia. Da un punto di vista personale sono contento di come sia andato l’annata passata e speriamo di ripeterci anche nella stagione che sta per iniziare”.


La nazionale italiana è migliorata negli ultimi anni, ma c’è ancora tanto da lavorare per competere con le migliori: secondo te cosa bisognerebbe fare per innalzare il livello?

“Secondo me siamo una nazionale in crescita, lavoriamo molto bene insieme e siamo un gruppo coeso. C’è tanto lavoro da fare e soprattutto abbiamo gli impegni imminenti delle pre-qualificazioni da affrontare al meglio con l’obbiettivo di provare a vincere il nostro girone. Certamente non sarà facile e non possiamo avere la presunzione di dire che vinceremo il girone, dato che la Grecia è un’ottima squadra, ma abbiamo dimostrato di potercela giocare con loro e faremo di tutto per batterli. Consigli non mi sento di darne, posso solo promettere che il nostro impegno sarà massimo in tutte le partite”.


Sei uno dei migliori in questo sport nel Bel Paese: hai mai preso in considerazione l’idea di andare a giocare all’estero?

“Mi onora essere considerato uno dei migliori in Italia, credo che ci siano molti giocatori validi quanto me che militano nel Campionato italiano e anche quelli all’estero sono molto forti. In passato ho avuto qualche proposta per andare a giocare all’estero, ma per vari motivi non si sono concretizzate, per adesso, sinceramente, non ci sto pensando perchè sono concentrato sulla stagione che sta per prendere il via”.


Quali sono le squadre da temere in vista della lotta scudetto?

“Credo che la nuova formula dei campionati sia una novità per tutti e ci sarà da divertirsi. Sicuramente il nostro girone, quello nord, è il più impegnativo: Pressano, Trieste e Bressanone saranno le squadre che potranno darci del filo da torcere. Per quanto riguarda gli altri gironi, non conosco bene le altre squadre, sicuramente il Fasano potrebbe diventare una nostra avversaria per la lotta scudetto. Sicuramente sarà il campo a giudicare e come giusto che sia nessun avversario ci regalerà niente”.


Come sta andando la preparazione in vista del campionato?

“Abbiamo svolto un’ottima preparazione, fisicamente stiamo tutti bene. Siamo pronti per iniziare. Abbiamo svolto alcune amichevoli e un torneo, siamo appena rientrati dalla trasferta in Romania dove purtroppo abbiamo perso entrambe le gare, adesso attendiamo fiduciosi la Supercoppa contro il Fasano e poi l’inizio del campionato”.


Che tipo di difensore ti mette in difficoltà?

“Essendo un’ala, diciamo che gli 1 contro 1 e i duelli con il mio diretto avversario sono minori rispetto agli altri ruoli, dipende anche dalla squadra avversaria che ti trovi e dagli spazi che ti concede. Mi adatto in base alle situazioni, ad esempio, se c’è un difensore meno esperto gli 1 contro 1 saranno di più. Per me è molto importante non subire un contropiede dall’ala opposta, sopratutto se questa è molto veloce”.


Come e da quando pratichi questo sport?

“Lo pratico da quando avevo 4 anni, ho iniziato per curiosità insieme a mio fratello quando eravamo in Croazia. Mi ci sono subito innamorato, fortunatamente sono riuscito a farne il mio lavoro e sono molto contento”.


Un consiglio per poter dare più visibilità a questo sport?

“Mah, non saprei dare consigli, penso soltanto che questo sport abbia bisogno di un bel risultato della nazionale o di una squadra di club in Europa per dare entusiasmo e visibilità a tutto il movimento. Ovviamente c’è tanto lavoro da fare, ma se si inizia da subito i frutti del lavoro verranno subito messi in evidenza”.

Hai dei rituali che pratichi prima di ogni gara? 

“Non ho rituali precisi nel pre-partita. Anzi ne ho tanti ma preferisco non dirli sennò non funzionano più”.


Cosa ti aspetti dalla nuova stagione?

“Come detto prima, il campionato sarà una novità per tutti, però credo che alla lunga i valori delle squadre verranno fuori. La mia speranza è quella di ripetere, se non migliorare, l’anno passato. Il cammino che ci ha portato a vincere Scudetto e Coppa Italia l’anno scorso è stato difficile, questo ci servirà come esperienza per far meglio durante la prossima stagione”.

 

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OA | Michele Pompilio

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