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Interviste ai viaggiatori solitari: Angelo Zinna

Creato il 09 giugno 2011 da Tipolosco

Chi è Angelo Zinna? Un backpacker italiano che ha fatto del viaggio indipendente una ragion di vita. Qualche mese fa sono capitato per caso sul suo blog, The Passenger,  da quel momento non l’ho smesso di seguire. In questi mesi Angelo ha viaggiato per l’Asia, l’Australia e la Nuova Zelanda dove attualmente vive.  Appassionato di fotografia, amante della letteratura e del blogging ogni giorno elargisce ottimi consigli e spunti di riflessione sul mondo del viaggio indipendente.

Come ti senti ad aver lasciato il tuo paese, per un’esperienza di viaggio così particolare?

Angelo Zinna

Angelo Zinna

Lasciare casa per la prima volta, per un viaggio a lungo termine è una sensazione particolare. Non sapere a cosa si sta andando incontro, essere pieni di dubbi, sono fattori che da un lato possono spaventare, ma al contempo spingono a scoprire, regalano quell’adrenalina che solo un salto nel vuoto può dare. Purtroppo però, la prima volta è una sola, e acquistando esperienza ci si rende conto di come tutto infondo sia semplice, si riesce a prendere tutto più alla leggera. Non sento una forte mancanza per il mio paese a dire la verità, so di non averlo abbandonato, ma di averlo soltanto lasciato per affrontare un’esperienza cha ha avuto un inizio e avrà una fine, la mia non è altro che una vacanza un po’ più lunga.

Quando e dove hai avuto la tua prima esperienza di viaggio in solitaria?

Sono partito per l’Australia nel Gennaio 2010, con l’intenzione di passare sei mesi a lavorare e viaggiare. Le cose poi sono andate diversamente, e ad oggi, dopo 17 mesi, e 7 paesi (sud-est asiatico e Nuova Zelanda, in cui vivo attualmente), ancora non sono tornato a casa. Devo comunque ammettere che pur essendo partito solo, ho sempre trovato compagnia sulla mia strada, e paradossalmente si contano sulle dita i momenti di effettiva solitudine.

Viaggiare da solo credi  che ti  abbia cambiato?

Senza dubbio. Non avere nessun tipo di appoggio, sapere di poter contare solo su se stessi è un qualcosa che ti permette di osservare ciò che hai intorno da una diversa prospettiva. Il viaggio in solitaria è un modo per mettersi in gioco, per sfidare e conoscere se stessi. Nella mia esperienza il fatto di essere da solo è stato fondamentale, l’abbandonare ogni tipo di sicurezza, proveniente sia dall’ambiente che dalle persone circostanti, è stato l’unico modo per capire fino a che punto potessi arrivare con le mie forze, per capire i miei limiti e in alcuni casi abbatterli. Molto è cambiato in questo viaggio, oggi il valore e la misura che do a molte cose, dai rapporti con le persone al valore del lavoro, è nettamente diverso rispetto a due anni fa, e questo è soltanto perché essendo solo ho dovuto sbatterci la testa in prima persona.

Secondo te perché la gente ha paura ad affrontare un viaggio così?

Vietnam

Vietnam - Streets of Hoi An

E’ una bella domanda, alla quale potrei dare diverse risposte. In primo luogo credo che molte persone siano spaventate dall’idea di abbandonare tutte le sicurezze di casa per addentrarsi in un ambiente ignoto, e chi non è fortemente motivato spesso non riesce a fare il primo passo, a prendere la decisione iniziale, che è senza dubbio la parte più difficile. Credo però che tanti di coloro che si sentono bloccati, lo sono per il semplice fatto che non capiscono cosa è veramente un viaggio del genere: una vacanza. Non è necessario fare il giro del mondo in bicicletta, o scalare montagne tra la neve, ma semplicemente partire, guardarsi un po’ intorno e cercare di tirare fuori il massimo da ciò che ci circonda, cosa che è molto più semplice di quanto sembri, infondo cosa mai potrà andare così storto?

Aggiungo però, che a mio parere in Italia manchi una cultura del viaggio in modo indipendente, del backpacking, e l’impressione che ho avuto incontrando altre persone in viaggio è che ragazzi e ragazze di altre nazionalità riescono a prenderla con molta più leggerezza, mentre noi rimaniamo bloccati semplicemente perché un po’ ignoranti.

Non conoscere la lingua locale o l’inglese credi sia un grosso problema per questo modo di viaggiare?

Dipende. Mi sembra scontato dire che sapere l’inglese oggi sia di grande aiuto, un po’ come saper usare internet, ma allo stesso tempo non saperlo non dovrebbe impedire alle persone di viaggiare. Mi sono trovato più volte in situazioni in cui era difficile comunicare, e alla fine grazie al linguaggio del corpo e un po’ di immaginazione il problema si è risolto. Non saper comunicare può creare qualche problema, ma d’altronde fa parte dell’avventura. Diverso è il discorso quando si parla di lavorare. Per poter finanziare il mio viaggio a lungo termine mi sono fermato più volte a lavorare dove possibile, e in questo caso l’inglese (o la lingua locale) è necessario saperlo, spesso anche piuttosto bene.

Qualche consiglio pratico per aiutare qualche futuro viaggiatore solitario?

Direi di non pensarci troppo, di organizzarsi al meglio ma non pianificare più del dovuto. Oggi viaggiare è diventato molto semplice, l’industria del turismo cresce ogni giorno anche nei paesi più impensabili, l’unica vera difficoltà sta nel decidersi a partire. Che vada bene o vada male rimarrà comunque un’esperienza per tutta la vita, se non ci si prova però potrebbe diventare troppo tardi.

Australia - Over the rainbow, somewhere

Australia - Over the rainbow, somewhere

Che piani hai per il futuro, quale sarà la tua prossima tappa?

In questo momento mi trovo a Wellington, in Nuova Zelanda, a lavorare per recuperare qualche soldo e ripartire. Credo che mi fermerò qui per un altro paio di mesi, e poi mi metterò una volta per tutte sulla strada di casa, passando ancora una volta dall’Asia, possibilmente da India, Nepal e Cina. Mi piacerebbe tornare in Italia via terra, ma ancora non so se potrò permettermelo. Non sono comunque molto bravo a fare piani, se me lo richiedi domani potrei già aver cambiato idea!

Che ne pensi di Eurotrip.it e della mia idea di visitare le capitali europee?

Dopo aver visitato città molto diverse da questa parte del mondo, rimango dell’idea che le città più belle siano quelle europee, capitali e non. Invidio un po’  il tuo viaggio, spero di avere la possibilità anch’io di poter visitare e apprezzare meglio l’Europa una volta tornato. Eurotrip.it è sicuramente un blog utile, con tante informazioni e suggerimenti per chi, grazie alla grande crescita delle compagnie aeree low cost, parte ogni giorno in visita di nuove città, anche solo per un weekend. Continua così!

Le foto sono tratte dall’album di Flickr di Angelo


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