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Intorno al senso del nulla

Creato il 03 maggio 2013 da Timoretremore

intorno al senso del nulla2“Pare un assurdo, eppure è esattamente vero, che, tutto il reale essendo un nulla, non v’è altro di reale né altro di sostanza al mondo che le illusioni”, pare ammonire Giacomo Leopardi nello Zibaldone.
Per Emanuele Severino l’intera storia dell’Occidente è stata condizionata dalla concezione greca del divenire, inteso come sparire nel nulla.
Da molto tempo gli scritti di Severino affrontano il tema del nulla. Da La struttura originaria (1958) a La morte e la terra (2011).
Intorno al senso del nulla si ricollega a queste due opere rivelando quanto l’ambiguità del nulla sia ben più profonda di quanto possa sembrare.
Severino pone sullo stesso piano essere e nulla. La cultura occidentale ha tolto la forza (il senso) dell’essere e ha elevato il nulla alla dignità dell’essere.
“L’essere è, il non-essere (il nulla) non è”, frase depositaria di Parmenide, è una delle verità originarie da cui l’uomo occidentale si è allontanato.
“Il senso del vuoto, della privazione, dell’assenza sono al centro della storia dell’uomo”, scrive.
Il significato radicale che il nulla ha assunto nel pensiero filosofico accompagna come un’ombra non solo questa forma di pensiero, ma tutta la storia dell’Occidente.
“E’ la radice dominante dell’angoscia dell’uomo occidentale (che ormai è l’uomo planetario). Non solo perché il nulla è il nulla, ma anche per il carattere ambiguo di tale radice. Già Platone si accorge che pensare il nulla e parlare del nulla è pensare qualcosa e parlare di qualcosa. Come se il nemico che si ha di fronte si sdoppiasse. E ci ingannasse sulla sua identità.”

Emanuele Severino
, Intorno al senso del nulla, Adelphi, 2013.



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