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Investire nel futuro, con i giovani si può!

Creato il 22 febbraio 2013 da Cultura Salentina

Investire nel futuro, con i giovani si può!

22 febbraio 2013 di Redazione

di Annalisa Mariano

giovani, futuro, mente, riflessioni

Paola Moscherin: Under the sea (50×40 olio su tela e acrilico, 2012)

Il 29 dicembre scorso, a Scorrano, presso la scuola primaria Pasquale De Lorentiis ha avuto luogo la quarta edizione di “Con Voi Giovani Investiamo Nel Futuro”.
Nel corso della manifestazione, coordinata dal vicesindaco Antonella Rizzo, l’Amministrazione Comunale ha assegnato borse di studio a sette giovanissimi scorranesi che hanno conseguito il diploma di maturità con un voto superiore a 90\100. Durante la serata, intervallata da ottima musica, il collegamento via Skype con il giovane ricercatore Pietro Presicce dagli Stati Uniti, ha tenuto letteralmente “inchiodata” allo schermo una platea partecipe ed entusiasta.
Pietro Presicce è un talentuoso ricercatore, classe ’78 che dopo la maturità si iscrive alla facoltà di Scienze Biologiche dell’Università degli Studi di Milano. Si laurea con una tesi in biologia molecolare riguardante lo studio di una mutazione puntiforme nella progressione da nevo a melanoma. Pochi mesi dopo la laurea vince una borsa di studio per il Dottorato di Ricerca in Medicina Molecolare – Immunologia.
Nel Luglio 2007 parte per gli Stati Uniti per completare i suoi studi presso il Cincinnati Children’s Hospital Medical Center (CCHMC), University of Cincinnati, Department of Pediatrics, e ottiene il titolo di Dottore di Ricerca. Nell’ottobre dello stesso anno gli viene proposto un post-doc, il periodo di formazione e produzione scientifica che segue al dottorato, presso lo stesso istituto. Il suo progetto mira a chiarire l’origine nel sangue delle cellule T regolatorie nell’ambito dell’infezione da HIV, il virus che causa AIDS. Contemporaneamente inizia una collaborazione con University of California Davis. Nel 2011 diventa ricercatore a tempo indeterminato presso CCHMC e inizia un nuovo progetto di ricerca mirato a comprendere le disregolazioni delle cellule del sistema immunitario nella gravidanza pretermine.
Dal luglio 2012 partecipa con un team di scienziati internazionali (Olanda, Stati Uniti, Giappone, Australia) a un progetto che mira a chiarire diversi aspetti molecolari e clinici delle infezioni intrauterine che causano il parto prematuro presso University of Western Australia, Perth, Australia.
Pietro Presicce, a conclusione del suo intervento mandato in onda in diretta streaming, alla domanda della moderatrice “Restare o partire?” risponde: “Il consiglio che mi sento di dare ai giovani è quello di provare un’esperienza all’ estero per poter tornare un giorno a lavorare nel proprio Paese e portare con sé il proprio bagaglio di esperienze”.
Una storia, quella del dott. Presicce, comune a quella di altri giovani che, ultimati gli studi universitari in Italia, scelgono di fare ricerca in Paesi lontani. L’augurio è certamente quello che una volta specializzati nei contesti più disparati possano ritornare in Italia per mettere al servizio della comunità il loro sapere e le loro scoperte in campo scientifico. Il problema delle “fughe di cervelli” solleva contestualmente l’annosa questione della scarsità di fondi in Italia da investire in ricerca. A tal proposito, Mauro Ferrari, scienziato di Padova, direttore del Methodist Hospital Research Institute a Huston, in una recente intervista dichiara: “In Italia,certamente, non mancano gli istituti dove si fa ricerca ai massimi livelli, però come volumi d’investimento il sistema Italia è molto indietro rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un paese che appartiene al G8. Inoltre i flussi d’investimento non seguono quasi mai dinamiche di tipo meritocratico (…) Io vorrei che anche in Italia ci si rendesse finalmente conto che l’investimento nella ricerca non è una voce opzionale da tagliare subito in tempo di crisi, ma uno strumento vitale per essere competitivi e creare nuovi posti di lavoro. In particolare nei momenti di crisi. È così che si cresce e si esce dalle crisi economiche. È questo il vero sviluppo.


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