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Io evado, tu evadi, le banche boccheggiano

Creato il 27 aprile 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Io evado, tu evadi, le banche boccheggiano. La Spagna in crisi nera, i rockfelleriani declassano anche gli iberici.

Francia, Spagna e il FMI

È una legge di sopravvivenza. Se lo stato mi impone un prelievo fiscale molto alto, tendo per natura ad evadere. Ma non lo faccio mica perché sono un delinquente, è che a volte mi sembra un’abiezione lavorare per questa repubblica 6 mesi e mezzo l’anno. Questo significa che se pagassimo meno tasse ci sarebbe meno evasione fiscale? Vero, verissimo, è una delle leggi quadro dell'Economia. Ci dicono che nel 2013 la pressione fiscale salirà quasi al 45 per cento. Ciò vuol dire che metà dello stipendio se lo piglia lo stato lenone mentre, con l’altra metà, si devono pagare l’Imu, le accise, l’Iva (al 23 per cento da ottobre) e gli aumenti fisiologici dei beni di prima necessità. Quel poco che resta servirà a pagare le bollette, i servizi, le utenze, l’abbigliamento, gli studi dei figli, un paio di occhiali-calzini-mutande, una canottiera, la fornitura di un anno di carta igienica (che se continua così non servirà più perché non essendoci nulla da mangiare il conto è presto fatto), andare una volta l’anno al cinema, al teatro, scaricare da Internet tutto lo scaricabile e fare la parte dei pirati, un giorno di vacanza ad agosto e una confezione di preservativi che con l’aria che tira serviranno proprio a non mettere al mondo figli. Nei primi quattro mesi del 2012 la Guardia di Finanza ha individuato somme evase per 6 miliardi di euro, 650 milioni è l’ammontare dell’Iva elusa mentre sono la bellezza di 2000 gli evasori fiscali totali beccati con le mani nella marmellata. Se in questa situazione si viene a sapere che il governo ha pianificato (“è solo un accordo quadro che non prevede automaticamente nessun acquisto”, dicono da Palazzo Chigi) l’acquisto di 400 nuove berline per far fronte alle esigenze di trasporto di ministri, funzionari e alti dirigenti, forse in questa repubblica c’è qualcosa che non va. Sempre le stramaledette statistiche ci dicono che 2 milioni e mezzo di italiani usufruiscono di una pensione di meno di 500 euro mensili mentre una donna su due non arriva a mille. Una volta erano i nonni a sostenere i nipoti oggi dovrebbero essere i nipoti ad alleviare le sofferenze dei nonni ma non è così, perché i nipoti non avranno mai un lavoro né certo né incerto e poi, alla fine, una cazzo di famiglia dovranno farsela pure loro, o no? Descritto un girone dell’Inferno che il buon Alighieri omise ai suoi tempi, quello dei "Poveracci", dobbiamo leggere sui giornali che Umberto Bossi, di dove finivano i soldi del finanziamento pubblico ai partiti, sapeva tutto. Lo dice ai magistrati Francesco Belsito e da via Bellerio non si smentisce. Però poi si viene a sapere che l’ex autista, miracolato a tesoriere, si è preso una querela dalla Lega per il famoso dossier su Bobo Blues Maroni. La sfiga di Franceschiello è che la GdF gli ha sequestrato l’ultimo diamante rimasto, altrimenti un passaggio per Panama lo avrebbe trovato pure lui, mica solo Lavitola. A proposito di Lavitola. Valterino confessa tutto e dice che, porca puttana, lui si è fatto 7 mesi di latitanza per aver dato un milione di euro a Giampy Tarantini per conto di Silvio. “I 5 milioni che ho chiesto a Berlusconi – dice Lavitola – erano un debito di riconoscenza”. Ma quale riconoscenza, se non quella di aver killerato un nemico, può portare a pretendere 5 milioni di euro? Insomma, 5 milioni di euro, per Silvio, sono la cifra standard per risolvere i suoi problemi, 5 a Valter, 5 a Ruby, 5 a Lele sono come le 2.800 lire di Renato Pozzetto per il self-godeur. Ma non possiamo lamentarci solo noi italiani. Standard&Poor’s dopo la Francia, ha declassato anche la Spagna, niente più A ma Bb1, che ha ottenuto l’effetto immediato di un boom di disoccupati (24,4 per cento che manco nel 1996). La Spagna preoccupa l’Europa e, a quanto pare, il nuovo governo di centrodestra non ha fatto il miracolo che tutti si aspettavano. Un po’ come il Professore da noi che ha impoverito le famiglie italiane e lo spread sta sempre a 410 punti. La Spagna, come noi d’altronde, sarà costretta a tagli e tasse per non indebitarsi troppo e sapete per salvare chi, o meglio cosa? Le banche. Non so voi, ma più sentiamo parlare di banche da salvare e più ci viene voglia di mettere mano alla pistola. In fondo non abbiamo detto “cultura”, abbiamo detto solo "banche". 


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