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“IO NO!…o forse sì” di David Larochelle, Biancoenero Edizioni

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

ionocop

“Lentamente le angosce iniziarono a placarsi. Non scomparvero completamente, ma lasciarono il posto a un altro sentimento: la felicità.
No, non era gioia. Era qualcosa di più.
Presi il telefono e digitai il numero di Rachel.
Ora ero assolutamente certo, e felice, di essere gay.”

Che fatica per i ragazzi e le ragazze nel pieno dell’adolescenza riconoscere e scegliere di abbracciare la propria identità! La conquista di essere sé fino in fondo può risultare un processo scomodo, difficile, soprattutto in un’età in cui rientrare nella norma, omologarsi, non dare troppo nell’occhio, appaiono come forme di sicurezza, protezioni e conferme.
A maggior ragione questa definizione personale diviene complessa quando riguarda la scoperta e l’affermazione della propria sessualità, altro terreno spinoso per i teenagers che si trovano improvvisamente sottoposti a stimoli e risposte a stimoli che sovente precedono e sono più rapidi di una chiara rielaborazione emotiva e razionale.
A tutto ciò si somma la società intorno, con tutti i suoi echi, che non manda spesso segnali di apertura e supporto, soprattutto ad un sedicenne, o giù di lì, che comincia a riconoscere in sé i chiari segnali di un’omosessualità e con questi avrebbe bisogno di fare i conti con serenità e pacatezza.
Il coming out non è quindi un processo semplice e piano, anzi, purtroppo spesso è preceduto e accompagnato da ansie e timori, realistici o ingigantiti che siano.

Ma ridere, sdrammatizzare, può costituire risorsa, soprattutto se avviene nel pieno rispetto della complessità e delicatezza tematica, senza rinunciare alla sensibilità di uno sguardo che non alleggerisce per sminuire ma per incoraggiare.

Questo è lo spirito del divertentissimo “IO NO!…o forse sì” di David Larochelle pubblicato da Biancoenero Edizioni nel consueto format ad alta leggibilità, che consta nell’uso di caratteri tipografici speciali, nonché di un ben definito layout della pagina, il quale prevede anche lo studio del colore degli sfondi e la scelta della carta.
Tutto per rendere la lettura più agevole, sia a favore di chi presenta disturbi specifici dell’apprendimento, sia per chi ha semplicemente piacere a compiere meno fatica di concentrazione.

Steven ha sedici anni e i suoi segreti non si limitano al fatto che ami partecipare alle serate del circolo di square-dance, per giunta insieme alla mamma. Il suo tormento più sentito, quello che lo costringe a rimuginare, analizzare, interrogarsi, riguarda la sfera, personalissima e delicata, dell’attrazione sessuale.
Sì perché per quanto Steven si impegni, acquistando anche riviste apposite e tappezzando la stanza di foto di ragazze sexy, non c’è nulla da fare: ad eccitare le sue fantasie contribuiscono molto più il giovane supplente appena arrivato a scuola e le foto dei bei modelli maschi sui cataloghi di biancheria intima.
Che fare? E’ necessario un piano studiato per assicurarsi – e soprattutto rassicurare gli altri – che la sua virilità sia intatta, che il suo interesse per le donne solo tardivo e che lui non sia affatto – no, no – gay.
A svolgere il ruolo di guida un’inquietante pubblicazione trovata in biblioteca, ad opera di un tal Trent Beachum, dall’altisonante titolo “Il sesso, tuo figlio e il suo futuro”.

Ma, come prevedibile – e per fortuna! – c’è poco da escogitare e testare. In fondo il nostro simpaticissimo protagonista – alle prese ora con il gretto clan dei giocatori di hockey della scuola, ora con improbabili appuntamenti con le ragazze – non ha poi troppo desiderio di abbracciare un percorso di vita estraneo a sé stesso.
In apparenza, quindi, è la natura a prendere il sopravvento, minando tutti i suoi piani. Di fatto però è Steven a decidere, passo dopo passo e consapevolezza dopo consapevolezza di non voler essere diverso da ciò che sente.

Arriva quindi il momento non soltanto di scegliersi, ma anche di mostrarsi. E di cercare altre persone con cui condividere i propri tormenti e le proprie, faticose ma entusiasmanti, scoperte.
Per fortuna c’è Rachel, amica del cuore, eccentrica, ecologista, femminista e no global. E per fortuna ci sono anche un papà e una mamma in gamba, preoccupati molto più di dare amore che di giudicare.

Un romanzo che si legge davvero in un soffio, scorrevole, spassoso, fresco ma anche acuto, capace, con un’ironia benevola, di disvelare pensieri e stati d’animo realistici, anche se ovviamente caricati di humor.
Un irresistibile flusso di coscienza, una narrazione spigliata e vivace in prima persona che suscita inarrestabili risate, ottime non soltanto per favorire il piacere delle lettura ma capaci anche di far simpatizzare profondamente con il protagonista, con la sua spontaneità, la buffa testardaggine, con quelle che più che sconfitte sono tanti gradini verso la vero vittoria, cioè l’accettazione e la dichiarazione di sé.

La sensazione che si ricava è di inclusione, lo spirito è positivo.
A coloro ai quali verrebbe da sentenziare “la fa troppo facile” risponderei che non la fa facile affatto. La storia è onesta sul travaglio interiore del ragazzo, sulle difficoltà nel comprendersi unite ad un bisogno forte, viscerale, impossibile da zittire, di essere se stessi.
Lo sguardo ottimistico è tutto rivolto agli esiti. In fondo l’autore pare volerci dire che si può anche essere accolti nella propria natura, che non sempre, nonostante le paure, l’ambiente circostante è ostile, giudicante. Soprattutto non sempre lo è quello fondamentale degli affetti.
Che non siamo soli, unici, disperati ma, anche quando ci percepiamo strambi o diversi, siamo sempre in ottima compagnia, basta avere il coraggio di mostrarci, aver maturato la convinzione di piacerci esattamente come si è, e gli altri risponderanno.

Una lettura che consiglio vivamente sia perché gustosa e briosa sia per il potere immediato che ha di smascherare il pregiudizio.
Steven è allo stesso tempo simpatico e impacciato, timido e volenteroso. E’ un bravo ragazzo, disposto ad ascoltare gli altri, affezionato ai propri genitori, tranquillo, riflessivo ma anche in grado di trovare in sé il coraggio e la determinazione.
Soprattutto, però, è un giovane esattamente come tanti, suo è un travaglio interiore che molti, per diversi motivi non necessariamente legati alla sessualità, attraversano in adolescenza. Familiare per tanti sarà l’ansia di confondersi nel gruppo, di uniformarsi alle abitudini e agli atteggiamenti ritenuti più comuni e accettati, di crearsi un modello ritenuto, non tanto giusto, quanto non allarmante, cui aderire.
Ma parimenti compreso sarà il senso di costrizione che tali sforzi comportano. In fondo è chiaro che ai goffi tentativi di modificarsi non creda nemmeno lo stesso Steven; sembra di sentirla durante tutta la lettura quella vocina che ripete che si può essere felici solo realizzandosi nella propria unicità, qualunque fatica comporti e qualunque paura costringa ad affrontare.

Consigliatissimo a chi si sente troppo spesso vittima o teme di diventarlo se non si adegua al branco – o all’idea che ha di esso – a chi è preoccupato dei propri coming out, di qualsiasi natura siano. Ma anche a chi, di tanto in tanto, ha la tentazione di cedere al pregiudizio, magari per sentirsi più forte.

(Il libro ha vinto molti premi, tutti elencati in quarta di copertina)

(Età consigliata: da 12 anni)

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