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Io sono Bond, James Bond...

Creato il 26 novembre 2012 da Cristinagenerale @cristinageneral

Io sono Bond, James Bond...
Per festeggiare il cinquantesimo anniversario della saga (come usa dire adesso) dell'agente segreto più famoso del mondo : 007
La Trama:

Marzia Gandolfi   * * * * -

In missione a Istanbul per conto della Regina, della Patria e di M, James Bond deve recuperare un file prezioso che contiene i nomi degli agenti infiltrati del MI6. Finito nelle mani di un killer professionista, Bond lo insegue cadendo sotto i colpi del fuoco amico. Precipitato e disperso dentro una cascata, Bond viene dichiarato morto e compianto in un formale necrologio. A redigerlo è M, che lo ha sacrificato senza riuscire a recuperare il maltolto. Pubblicate su internet le identità degli agenti operativi, M è chiamata a rispondere della questione e della sua gestione davanti al governo britannico che vorrebbe le sue dimissioni. Bond, intanto, sopravvissuto alla ‘caduta’ e alla inoperosità, è richiamato a Londra e al dovere da un attentato gravissimo alla sede del MI6. L’obiettivo è M, il criminale è Silva, un ex agente ‘venduto’ e torturato che ha coltivato la vendetta e adesso chiede il conto al suo ex direttore. Figli putativi della stessa M(adre), Bond e Silva si confronteranno a colpi di pistola, fino a esplodere o a implodere il loro passato.
Dopo essere caduto dal cielo e dopo essersi rialzato dal fondo, James Bond si accomoda davanti a un quadro di William Turner, esposto con orgoglio alla National Gallery, perché quel dipinto rappresenta “La Valorosa Témériere” rimorchiata lungo il Tamigi e destinata alla demolizione. Una combattente temeraria che ha vinto la tracotanza di Napoleone e adesso scivola adagio verso il tramonto. Il suo e quello dell’epoca che l’ha vista eroica. Nella fruizione museale di Bond c’è l’essenza, il senso e il valore di Skyfall, ventitreesimo film della serie diretto da Sam Mendes, che riazzera il personaggio fino a ‘ucciderlo’, rifondando l’archetipo e avviandone biografia e serialità autoriali. Se con Martin Campbell Bond ricominciava dal doppio zero, con Mendes riparte da zero e da una mestizia, una sensazione densa di pena, affetto e responsabilità, derivata dalla vulnerabilità di M, ‘madre’ ideale e onnipotente minacciata da un figliolo tutt’altro che prodigo. Il cattivo di Javier Bardem, doppio oscuro di Bond e nemesi filiale di M, è l’ennesimo megalomane della saga che pratica il delirio gettando l’ordine tranquillo del mondo nell’angoscia. Nella testa e dietro lo sguardo di Mendes, quel mondo e quell’angoscia si fanno assolutamente personali, convertendo il conflitto internazionale in un dramma ‘familiare’. Il corpo materno di M, fonte aspra di insegnamenti e conflitti per Bond, viene sconvolto da una minaccia abnorme e traumatica che occupa abusivamente la scena di un legame storico, professionale, emotivo, affettivo. La vita di M è letteralmente nelle mani dell’agente di Fleming, la cui incolumità pone a Bond il problema delle sue radici, della sua provenienza e dell’impossibilità che possano costituire un terreno solido, sicuro e al riparo dall’imprevedibilità della vita. È a questo punto che il regista inglese introduce un discorso sulla tradizione, sugli echi, sul ‘marchio’, che mentre celebra i cinquant’anni di vita cinematografica di Bond produce una separazione irreversibile col passato, mai riducibile per Mendes a meri citazionismo e collezionismo. Per questa ragione l’Aston Martin DB5 argentata e armata di Sean Connery, infila di nuovo la strada e l’avventura, trattenendo romanticamente l’aura dei Bond che furono, simbolizzando una discendenza con l’agente di Daniel Craig, dando corpo (e motore) a una memoria collettiva. Antropomorfizzata, l’Aston Martin partecipa al destino di Bond e di M contro un villain ossigenato e incapace di guarire. Si chiudono invece le cicatrici di Bond, che lascia andare e si libera perché altrimenti sarebbe impossibile continuare. Quietati lutti, ombre e fantasmi, James Bond emerge dalla staticità iconica e dall’immodificabilità del passato, smantellando le spoglie epiche dell’oggetto perduto e reintegrando, rinnovati, Q e Miss Moneypenny. Al Silva superbamente eccentrico e decentrato di Bardem, agente di un mondo che non c’è più e da cui dipende patologicamente, non resta che la nevrosi e l’irriconoscenza del debito simbolico con M, vecchia evalorosa ammiraglia destinata alla ‘rimozione’. La trasmissione, nel Bond di Mendes, si realizza sullo scarto, sul resto di corpo, di carne, sull’oggetto museale (quadro o automobile). Perché in quel residuo c’è ancora tantissima vita da accogliere e perseverare dentro un’altra segretissima missione. Dentro al corpo, ieri pesante, oggi bolla di leggerezza, di Daniel Craig.(dal sito mymovies.it)
Cosa dicono del film:


La sceneggiatura di Skyfall è davvero sorprendente, alla coppia di scrittori storici del franchise, gli inglesi Neal Purvis e Robert Wade si è aggiunto l’americano John Loganche può vantare script per Il gladiatore, il cartoon Rango, lo Sweeney Todd di Burton e lo Hugo Cabret di Scorsese, un curriculum davvero notevole e sangue fresco che si percepisce abbondantemente nell’ottima sceneggiatura. Lungo l’intero arco del film ci sono citazioni a iosa che i fan della saga sapranno senza dubbio apprezzare, Craig cita i film Bersaglio Mobile e Solo per i tuoi occhi, come arma usa una Walther PPK, la pistola più famosa della serie apparsa in sei film della saga tra cuiLicenza di uccidere e Missione Goldfinger, guida la leggendaria Aston Martin DB5 e naturalmente durante il film beve Martini, indossa uno smoking e pronuncia l’ormai iconica frase “Bond…James Bond“.
Mendes porta su schermo con abilità e consumata dovizia la nuova avventura di 007, concentrando l’azione in stile hollywoodiano nello spettacolare incipit turco e nel finalescozzese che ci riporta alle origini di James Bond e alla sua infanzia da orfano, Mendes sottolinea alcuni elementi che accomunano il personaggio di Fleming al tormentato Bruce Wayne/Batman di Christian Bale.
La ricetta di Mendes e del terzetto di autori in realtà fa ben di più che puntare sulle origini della serie, continua a cucire addosso a Craig, il più fisico degli 007, un personaggio in divenire dai molti lati oscuri, traumatizzato, schiavo di alcol e farmaci, qualcosa di più simile al Jack Bauer di Kiefer Sutherland nella serie tv 24, che agli ironici ed eleganti marpioni impersonati da Connery e Brosnan, secondo il nostro parere i migliori Bond di sempre.
007 – Skyfall si apre con cautela al futuro, vedi il nuovo Q (Ben Whishaw) ringiovanito oltremodo che ironizza sulle penne esplosive, ma resta ben piantato in un glorioso passato di pellicole e personaggi memorabili, il villain Silva di Javier Bardem è un gradevole mix di tecnologia informatica, il personaggio è un cyber-terrorista e stilosa ed eccentrica megalomania alla Dr. No, insomma un episodio tanto perfetto e ammiccante da essere difficilmente replicabile in futuro a meno che non se ne faccia una fotocopia, quindi nell’attesa di scoprire cosa si inventeranno gli sceneggiatori per il Bond numero 24,possiamo senza alcun dubbio affermare che questa missione di Sam Mendes al timone della saga è pienamente riuscita. (dal cinemaniaco.com)




Abiti e make up degli di nota:



Io sono Bond, James Bond...






E' della bellissima bond girl Berenice Marlohe  l'abito femminile più bello:  un  seducente abito nero, creato dalla famosa designer Jany Temime in collaborazione  con Swarovski Elements,per illuminare di luce tutto l'abito. La linea è sinuosa e affascinante.. e con i suoi 60000 cristalli lo rende unico  con effetti di luce pazzeschi.
Io sono Bond, James Bond...

Il make up invece è molto intenso, sensuale e aggressivo: uno smokey nero  molto sbavato e portato fino all'angolo interno dell'occhio.

Le labbra sono  color vino scuro mat. Il viso è luminoso ma molto naturale con gote appena rosate. Le unghie appuntite e lunghissime anch'esse rosso scuro.

Per questo particolare evento ho scomodato la mia collega e amica Cristina che vi mostrerà il tutorial di questo trucco, adattissimo secondo me per le prossime serate festive...


 
xoxo E. & C.


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