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Io sono l'amore

Creato il 18 settembre 2014 da Eva Gatti @avadesordre

Iosonolamore Italia 2009
con Tilda Swilton, Flavio Parenti, Edoardo Gabbriellini, Alba Rohrwacher, Gabriele Ferzetti, Marisa Berenson
regia di Luca Guadagnino

La famiglia Recchi fa parte dell'alta borghesia milanese, ed è guidata con piglio di ferro dal patriarca Edoardo che nel giorno del suo compleanno lascia la direzione dell'azienda tessile al figlio Tancredi e al nipote Edoardo. Il giovane rampollo stringe amicizia con Antonio, un cuoco che lo ha battuto in una gara di atletica. I due decidono di aprire un ristorante insieme intanto, alla morte del padre, Tancredi decide di vendere l'attività di famiglia; già turbato da questa decisione che contrasta con le volontà del nonno defunto, Edoardo scopre che tra Antonio e la madre Emma è scoppiata la passione..

Protagonista del film è Emma, la moglie di Tancredi, originaria della Russia si è trasferita a Milano al seguito del ricco marito che le ha cambiato pure il nome, trovandogliene uno più consono alla nuova altolocata posizione sociale. Madre di tre figli, Emma è felice della sua quotidianità almeno fino a quando non incontra la passione amorosa tra le braccia del giovane Antonio.
La peculiarità del film è quella di affidare l'esplorazione dell'animo di Emma non tanto ai dialoghi quanto alla scenografia. Protagonista del film, tanto quanto la famiglia che la abita, è villa Necchi Campiglio, residenza deco di proprietà del FAI.
Il film si apre sulle immagini grigie di una Milano gelida ed innevata, bella ma desolata in netto contrasto con il calore della vita famigliare che si svolge all'interno della villa, altrettanto caloroso è lo stato d'animo della donna, dedita alla famiglia in cui trova rifugio dal gelido esterno, da una città che forse non ha mai compreso. Man mano che nasce la passione per Antonio, le immagini dell'esterno si fanno più allettanti mentre l'interno della villa si rabbuia trasformandosi quasi in una prigione da cui Emma fugge per rifugiarsi nell'entroterra sanremese dove Antonio ha intenzione di aprire il ristorante.
Quando la tresca viene scoperta sfocia in tragedia e la gabbia sociale in cui Emma è invischiata si trasforma in un vero e proprio cimitero da cui non le resta che fuggire.
Melodramma contemporaneo, a tratti compiaciuto della propria estetica ma pellicola originale e di sicuro interesse.


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